martedì 8 gennaio 2019

I golpisti proposero la fuga ad ALLENDE: “Traditori, il presidente non si arrende, merda”


Juan Montiglio era un ufficiale del Gap (il “gruppo di amici personali” di Allende, le guardie del corpo del presidente di cui faceva parte anche il famoso scrittore Luis Sepúlveda) aveva 26 anni
Sua moglie Rina aveva avuto due bambini da Juan (che nel 1973 avevano due e tre anni, Tamara ed Alejandro) ed era poi entrata nel Gap


La quasi totalità degli uomini del Gap sono stati uccisi l’11 settembre del 1973
In modo terribilmente cruento, presi a raffiche di mitra sul ciglio di una fossa comune e poi una volta finiti là dentro orribilmente storpiati col getto di bombe a mano
Era l’11 settembre del 1973, la carneficina prese due ore tra le 16 e le 18 di quel giorno

I gap erano odiati, odiatissimi dai golpisti assassini
Avevano difeso la Moneda fino all’ultimo, Allende aveva stretto la mano ad ognuno di loro ringraziandoli, prima di morire

Poco prima, ha raccontato Rina durante un’udienza del Processo Condor a Roma, aveva ricevuto una telefonata dei golpisti che gli offrivano un aereo per riparare all’estero, Allende aveva risposto loro “traditori”

In aula a Roma sono state ricordate le parole di Allende:
 “Il Presidente non si arrende, merda”

Con Rina in aula c’è anche Juan Ossess, uno dei pochi sopravvissuti del Gap (anche lo scrittore Luis Sepúlveda miracolosamente si salvò):
 un altro è Garcia e vive in Francia, un terzo è Pablo Cepeda e vive a Santiago

 Tutto il resto – cinquanta uomini tra i 20 e 25 anni – è stato spazzato via e ridotto a brandelli al Forte Arteaga di Pedelhue.
Non furono solo sterminati allora, nel ’73

Quattro anni dopo, nel ’77, il regime di Pinochet dissotterrò la fossa comune e con le ruspe portarono a mare i poveri resti

 Nel Duemila da quei resti recuperati sono stati riconosciuti i Dna di 11 degli uomini dei Gap
 Montiglio no
E per Montiglio non è stata fatta giustizia in Cile,
 così ha risposto al Pm Tiziana Cugini la vedova Belvederessi..

Ma c’è un problema in più, per Juan Montiglio, figlio di un piemontese che a Puerto Montt si occupava dell’hacienda di un proprietario dal cognome Venezia

 Juan non lo sapeva, l’ha appreso la vedova Rina anni dopo la sua morte e a rivelarglielo è stata la presunta madre di Juan:
 lui era nato il 24 giugno del 1947 da una relazione fuori del matrimonio,
 la vera madre era la figlia del proprietario dell’hacienda, si presume una donna dal cognome Venezia

E siccome il dna mitocondriale si ricava da quello della madre questo è il problema irrisolto per il riconoscimento dei resti di Juan Montiglio

Impossibile identificarli senza il dna materno

“Non ho mai cercato quella donna – spiega Rina Belvederessi -. Forse vive ancora nell’area di Puerto Montt, chissà…”

Juan Montiglio in una delle foto più note della Moneda lo si vede l’11 settembre del 1973 insieme ad Allende, mentre il Presidente esce dal palazzo presidenziale attorniato da tre uomini armati

 Il primo è Mauricio, dietro di lui c’è Bartulin, il terzo con i baffi è Anibal
Cioè Juan Montiglio








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