mercoledì 26 settembre 2018

Bilancio PARTECIPATIVO: prefazione di Fraccaro, MINISTRO per la democrazia diretta


Quando ho conosciuto Thomas Benedikter era già considerato dalla
comunità altoatesina come uno studioso attento e metodico distintosi
negli anni per la solida preparazione
Quello che non conoscevo e che ho potuto ammirare solo in seguito
ad una conoscenza più diretta è la sua totale abnegazione e resistenza
nello sviluppare e diffondere il tema della democrazia diretta nelle sue
varie forme e applicazioni

Voce autorevole nel campo della partecipazione, la portata dei suoi
studi in termini divulgativi e analitici è senza dubbio straordinaria, ma
il suo attivismo costante ed incessante nel portare la tematica
fondamentale della democrazia diretta nel dibattito quotidiano sta
avendo un’influenza nel delineare il futuro delle istituzioni
democratiche locali del tutto sottovalutata

Quello sulla partecipazione è in effetti un dibattito di estrema
modernità e potenzialità come lo è l’argomento più specifico del
bilancio partecipativo trattato nella presente pubblicazione

Oggi come non mai, nei settant’anni di vita della nostra Repubblica, la
società italiana e le diverse comunità locali che la compongono sono
chiamate a gestire le risorse pubbliche con accuratezza e attenzione

Escludendo i vincoli del pareggio di bilancio introdotti a livello
comunitario, il problema dell’uso sostenibile delle risorse naturali e
finanziarie, che sono limitate e quindi estremamente preziose, è
essenziale per ogni amministrazione locale, grande o piccola che sia

In questo scenario, la gestione del denaro pubblico con modalità
partecipate è di grande aiuto e permette di prendere delle scelte
ponderate e consapevoli anche per quanto concerne l’uso intelligente
delle risorse naturali

Oggi come non mai gli italiani si sentono esclusi dalle decisioni che
contano generando sfiducia nella comunità stessa e quindi nel suo
futuro

Consentire, anche solo in potenza, ai cittadini di prendere
decisioni che riguardano la collettività, genera dei meccanismi di per
sé positivi indipendentemente dall'esito finale della decisione assunta:

limita la corruzione perché il potere diventa diffuso;

 favorisce la crescita civile e culturale dato che il confronto verte su temi reali e non
sulle persone;
 responsabilizza ogni singolo soggetto dato che ogni
decisione comporta una assunzione di responsabilità; infine scongiura
decisioni affrettate o così dette di pancia perché inserisce il confronto
in un percorso lungo e predeterminato

Quando si parla di bilancio partecipato in particolare si portano spesso
esempi di successo, ma lontani da noi:
 il caso più famoso è forse quello
di Porto Alegre, peraltro correttamente e doverosamente citato nelle
pagine a seguire

 Tuttavia, la realtà è molto meno esotica di quanto
possiamo credere
 Ci sono esperienze quotidiane da raccontare anche
in Italia, che stanno rivoluzionando concretamente la concezione e le
modalità di gestione delle risorse pubbliche e con esse anche la
concezione e le modalità di fare politica

Una delle realtà che ho potuto osservare più da vicino è quella del
Comune di Mira, che in anni recenti ha messo in atto delle politiche di
bilancio equilibrate e responsabili, ma soprattutto partecipate. Sono
stati i cittadini, non le lobbies, a scegliere come impiegare le esigue
risorse dell’amministrazione pubblica

 Osservando all'opera il sindaco
di questo coraggioso comune veneto ho capito quanto sia difficile
convincere le persone a partecipare ma anche che
quando una
persona ha modo di sperimentare la democrazia diretta sulla propria
pelle allora non è più disposta a rinunciarvi perché ne sperimenta i benefici e ne comprende le potenzialità

Sono i fatti a dimostrare la bontà dello strumento partecipativo, non le parole o le teorie

Gli strumenti di partecipazione sono la prova
concreta che è possibile riconquistare una dimensione etica della
politica grazie al contributo dei cittadini

 Per questo è un dovere
morale promuoverli e replicarli.
I casi illustrati nelle pagine seguenti, da Malles, Grottammare e
Canegrate fino ai comuni tedeschi e spagnoli, sono la fattiva
dimostrazione di come la partecipazione popolare non solo sia possibile, ma conduca a percorsi di crescita collettiva e a scelte
lungimiranti, che considerano e soppesano con equilibrio e saggezza
le criticità e le opportunità sociali, ambientali ed economiche connesse
a determinate opzioni e progetti

Il bilancio partecipato è uno strumento che non intende la politica
come un mezzo per ottenere il consenso, ma come espressione di “buon governo” da realizzare insieme ai cittadini

Il bilancio partecipato è la declinazione economica e democratica, da
un lato di una nuova prospettiva di convivenza civile e dall’altro di modelli decisionali collettivi di programmazione delle politiche
pubbliche

Può diventare una prassi virtuosa da lasciare in eredità ai
rappresentanti e ai cittadini che ci sostituiranno

Dipende dall’entusiasmo e dalla determinazione con cui i lettori di questa pubblicazione riusciranno a trasferire le migliori pratiche qui
illustrate nelle comunità in cui vivono e interagiscono a fare in modo
che la partecipazione non sia più un’eccezione, ma la regola

Riccardo FRACCARO
Ministro per la Democrazia DIRETTA

Nessun commento:

Posta un commento