venerdì 24 febbraio 2017

Addio certificato di proprietà: nel 2018 arriva il documento unico di circolazione

La più volte annunciata unificazione dei due registri automobilistici - il Pubblico registro automobilistico (Pra) gestito dall’Aci a l’Archivio nazionale dei veicoli (Anv) della Motorizzazione – può attendere ancora. Come ha precisato qualche giorno fa ai microfoni di Rai 1 Mattina il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani, “resteranno due database” distinti ma interconnessi. Intanto, però, il decreto legislativo per l’attuazione della riforma Madia per la semplificazione nella pubblica amministrazione, approvato ieri in Consiglio dei ministri, ha stabilito l’unificazione dei due documenti collegati a ogni auto, cioè la carta di circolazione (il cosiddetto “libretto”) e il certificato di proprietà, che da ottobre 2015 è stato “smaterializzato” ed è diventato digitale.


Appuntamento a giugno 2018
Il decreto dovrà ora ottenere i pareri delle commissioni parlamentari competenti e poi tornare in Consiglio dei ministri per il via libera definitivo. Secondo quanto dichiarato ieri in conferenza stampa dal ministro Marianna Madia, il libretto unico di circolazione diventerà realtà da giugno 2018. La riforma non riguarda i motorini e le microcar, per cui il certificato di proprietà non è mai esistito
 

Il cittadino risparmia 32 euro
Se il decreto non sarà modificato nei prossimi passaggi, il risparmio per il cittadino che compra un’auto - nuova o usata - sarà di 32 euro sul minimo di 294 necessari per effettuare l’immatricolazione del nuovo e sui circa 236 del passaggio di proprietà dell’usato, secondo i calcoli effettuati dal Sole 24 Ore. Il risparmio di 32 euro è dovuto alla cancellazione dell’imposta di bollo che oggi si versa al Pra per l’emissione del certificato di proprietà (circa 8,6 milioni di pratiche l’anno). Rimangono inalterati gli altri costi: 10 euro circa di diritti alla Motorizzazione, 32 euro di imposta di bollo per l’emissione del libretto, 27 euro per i costi della pratica al Pra e almeno 151 di Ipt (tariffa valida sotto i 53 kW di potenza), più 42 per l’emissione delle targhe nel caso di auto nuova.

Che cosa cambia per chi compra un veicolo nuovo
Per le auto immatricolate da giugno 2018, se le novità saranno confermate, avranno un solo foglio di carta, uguale all’attuale libretto. Le generalità dell’intestatario del mezzo, riportate sul libretto, avranno valore anche di attestato di proprietà. Le pratica sono generalmente svolte direttamente dal concessionario.

Che cosa cambia per i veicoli in circolazione  
Nulla, rimangono i due documenti attuali fino a quando il mezzo non viene venduto (o, per qualche modifica tecnica, non ha bisogno di una nuova carta di circolazione). Le pratiche necessarie rimangono essenzialmente le stesse di prima. Dal 2004, tutti gli adempimenti si possono svolgere nello stesso luogo, lo Sta (Sportello telematico dell’automobilista), costituito dalla Motorizzazione, dall’Aci o dalle agenzie di pratiche auto (che però chiedono il pagamento di un supplemento per il servizio)

http://www.lastampa.it/2017/02/24/motori/attualita/addio-certificato-di-propriet-nel-arriva-il-documento-unico-di-circolazione-ecco-che-cos-3Y0NwH1RG1lmRqCbk0zIeL/pagina.html

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