E poi venne YouTube e “guardare la televisione”, di nuovo, non fu più come una volta. Quando racconteranno gli ultimi due anni dell’evoluzione del rapporto tra uomini e schermi, in un futuro di uomini e androidi che non sogneranno più pecore elettroniche ma un semplice tubo catodico, forgeranno per l’occasione una nuova teoria filosofica
Potrebbero chiamarla il “paradosso di YouTube”, sottotitolo: “cercando la tv digitale perfetta si estinse la razza umana”.
La storia inizierà nel giorno in cui anche il colosso dei colossi dei video online è arrivato alla decisione di lanciare la sua tv digitale
Dopo molti concorrenti ma con il coup de theatre del record dei record: di fronte ai gattini, ai video dei cantanti, agli “how to”, alle webstar improvvisate e non, l’umanità passa 1 miliardo di ore al giorno. Sono circa 114160 anni. 1141 secoli. E se prendessimo 70 anni di età come vita media, vorrebbe dire che ogni giorno inizierebbero e finirebbero di fronte a YouTube 1427 esistenze.
Per molte più di queste, però, oggi si consuma il dramma della scelta.
Il penultimo arrivato, ad esempio, è Amazon Prime Video . Il più forte è Netflix. Sky è online da tempo (pochi anni in realtà, ma che nel passare del tempo virtuale si traducono in decenni) e quasi rappresenta la “solidità del passato”
Ci sono anche Infinity, Chili, Now Tv, Tim Vision e altre che qui in Italia ancora non sono arrivate . Altro che settant’anni per vedere tutta la programmazione di ogni offerta.
Ma il problema più grave è quando si viene catapultati in un tunnel senza fine in cui tutti finiscono. C’è da prepararsi psicologicamente, perché la semplicità della tecnologia si scontra immancabilmente con la realtà e il contesto nel quale l’uomo medio, inteso senza alcuna accezione negativa, vive. La domanda delle domande, infatti, è non cosa guardare, ma dove.
I possessori di Smart Tv, ad esempio, negli ultimi tempi stanno impazzendo per capire perché su modelli della stessa marca alcuni hanno l’App di Amazon e altri no
Questione di sistemi operativi, la cui soluzione sconfina in un canovaccio da film di fantascienza: “Dimmi se hai Tizen o Android e ti dirò chi sei”
L’innovazione così si “spezza in due”, con situazioni in cui chi ha una tv da 60 pollici poi si ritrova sul cellulare a guardare la serie preferita
E questa umanità rimarrà allora nella storia come la “generazione cavia” dalla quale, forse, discenderanno tv perfette pre impostate direttamente nel nostro cervello
http://www.lastampa.it/2017/03/02/tecnologia/news/il-paradosso-di-youtube-e-la-nostra-generazione-cavia-KeREj8pr01RahqlaDZDHeM/pagina.html
Potrebbero chiamarla il “paradosso di YouTube”, sottotitolo: “cercando la tv digitale perfetta si estinse la razza umana”.
La storia inizierà nel giorno in cui anche il colosso dei colossi dei video online è arrivato alla decisione di lanciare la sua tv digitale
Dopo molti concorrenti ma con il coup de theatre del record dei record: di fronte ai gattini, ai video dei cantanti, agli “how to”, alle webstar improvvisate e non, l’umanità passa 1 miliardo di ore al giorno. Sono circa 114160 anni. 1141 secoli. E se prendessimo 70 anni di età come vita media, vorrebbe dire che ogni giorno inizierebbero e finirebbero di fronte a YouTube 1427 esistenze.
Per molte più di queste, però, oggi si consuma il dramma della scelta.
Il penultimo arrivato, ad esempio, è Amazon Prime Video . Il più forte è Netflix. Sky è online da tempo (pochi anni in realtà, ma che nel passare del tempo virtuale si traducono in decenni) e quasi rappresenta la “solidità del passato”
Ci sono anche Infinity, Chili, Now Tv, Tim Vision e altre che qui in Italia ancora non sono arrivate . Altro che settant’anni per vedere tutta la programmazione di ogni offerta.
Ma il problema più grave è quando si viene catapultati in un tunnel senza fine in cui tutti finiscono. C’è da prepararsi psicologicamente, perché la semplicità della tecnologia si scontra immancabilmente con la realtà e il contesto nel quale l’uomo medio, inteso senza alcuna accezione negativa, vive. La domanda delle domande, infatti, è non cosa guardare, ma dove.
I possessori di Smart Tv, ad esempio, negli ultimi tempi stanno impazzendo per capire perché su modelli della stessa marca alcuni hanno l’App di Amazon e altri no
Questione di sistemi operativi, la cui soluzione sconfina in un canovaccio da film di fantascienza: “Dimmi se hai Tizen o Android e ti dirò chi sei”
L’innovazione così si “spezza in due”, con situazioni in cui chi ha una tv da 60 pollici poi si ritrova sul cellulare a guardare la serie preferita
E questa umanità rimarrà allora nella storia come la “generazione cavia” dalla quale, forse, discenderanno tv perfette pre impostate direttamente nel nostro cervello
http://www.lastampa.it/2017/03/02/tecnologia/news/il-paradosso-di-youtube-e-la-nostra-generazione-cavia-KeREj8pr01RahqlaDZDHeM/pagina.html
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