Una foto di Fedez: l’artista è tra quelli che hanno scelto di lasciare la Siae negli scorsi mesi
L’Autorità Antitrust ha aperto - a quanto si apprende - un’istruttoria sulla Siae per verificare eventuali condotte abusive nel settore della gestione e intermediazione dei diritti d’autore. Ispezioni sono in corso negli uffici della Società autori ed editori. «Siamo tranquilli», dice il direttore generale della Siae Gaetano Blandini. La Siae, commenta il dg, «è trasparente e come sempre collaborativa con le istituzioni. Finalmente si farà chiarezza»
Il procedimento, viene sottolineato, «è stato avviato a seguito delle segnalazioni di alcune imprese che offrono in Italia servizi innovativi alternativi a quelli del monopolista nazionale, al fine di verificare se le condotte di Siae abbiano l’effetto di escludere ogni concorrenza dai mercati oggetto di indagine, ostacolando le attività degli operatori nuovi entranti e riducendo così anche la libertà degli stessi autori ed editori di scegliere a quale collecting associarsi o richiedere servizi, anche solo di carattere `accessorio´ a quelli di intermediazione del copyright».
L’istruttoria ha, inoltre, lo scopo di accertare se l’associazione degli organizzatori di concerti di musica dal vivo, Assomusica, abbia posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza tramite l’adozione di linee guida che indicano alle imprese associate di non stipulare accordi di licenza, né corrispondere compensi a società di gestione concorrenti di Siae. I funzionari dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato hanno oggi eseguito un’ispezione nella sede di Siae e nella sua filiale territoriale di Roma, nonché presso la sede di Assomusica di Roma e la sua sede operativa di Genova, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza
«Quello dell’Antitrust è un atto importante che mira a ripristinare la legalità in questo settore nel nostro Paese», dice Davide D’Atri, ad di Soundreef commentando il provvedimento. «L’autorithy – prosegue D’Atri - riconosce una liberalizzazione che è nei fatti del mercato e che la politica continua a negare con provvedimenti confusi. La S.I.A.E agisce sempre più in maniera nervosa e scorretta nei confronti di Soundreef, degli utilizzatori e degli ottomila autori che l’hanno lasciata negli ultimi 18 mesi». «Ci spiace constatare che la nuova legge italiana di recepimento della Direttiva Barnier è assolutamente insufficiente e lacunosa e crediamo che ci sarà anche l’intervento dell’Unione Europea dopo quello dell’Antitrust. In questa fase di transizione – conclude Davide D’Atri - chiediamo a tutti gli utilizzatori di utilizzare il buon senso e rispettare i diritti degli autori che sono usciti da S.I.A.E.
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