venerdì 14 aprile 2017

Running (corsa): dopo mezzora scatta l'acidosi per eccesso di catecolamine*

Scaricare le tensioni dopo una giornata pesante (41%), rimanere in forma dal punto di vista fisico (39%) e soprattutto dimostrare a se stessi che le sfide si possono vincere (53%). Queste le principali motivazioni che spingono gli italiani a scegliere la corsa



Uno sport oggi amatissimo da un numero sempre maggiore di persone che, talvolta, ne fanno una vera e propria ragione di vita. Secondo uno studio della rivista specializzata Correre, sono 39.098 gli italiani che nel 2016 hanno concluso almeno una maratona e il numero continua a crescere di anno in anno. Uno sport che è diventato un vero e proprio trend, prediletto da celebrities e influencer, come Bradley Cooper o Emma Watson, spesso immortalati sui tabloid internazionali in tenuta da running, e raccontato attraverso blog e biografie

Il motivo di tanta passione può trovare conferma nella scienza, che ha codificato come “runner’s high” (sballo del corridore) la sensazione di euforia che molti atleti riscontrano durante un’attività sportiva prolungata, data dal rilascio di endorfine da parte dell’ipofisi durante un allenamento di almeno trenta minuti (ndr* questo è il motivo per cui non si deve correre più di 25 minuti in maniera sostenuta dato che le indolamine [endorfine] vengono prodotte in risposta all'eccesso di catecolamine prodotte per lo stress fisico)

Quel che è certo è che, al di là degli effetti neurochimici, anche la spinta motivazionale psicologica rende la corsa una vera e propria metafora di vita per coloro che vengono definiti “Everyday Climbers”, persone che ogni giorno si danno un obiettivo da raggiungere e hanno lo sguardo fisso alla cima
 E’ quanto emerge da un’indagine condotta da Levissima, sponsor quest’anno della EA7 Emporio Armani Milano Marathon su circa 2.500 persone di età compresa tra i 18 e i 60 anni e realizzata con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community specializzate, per definire che rapporto hanno gli italiani con la corsa

 “Molti sportivi scelgono la corsa perché permette di allenarsi in un ambiente naturale – afferma il prof. Paolo Lazzarin, preparatore atletico professionista e creatore di Human Performance, azienda esperta nell’executive coaching –.
La corsa è prima di tutto ‘passione’, una molla naturale e prima fonte di energia che permette di vincere la pigrizia e indossare le scarpe da corsa anche quando fuori piove. Chi pratica questo sport è una persona che ama le sfide e sente il bisogno di migliorare se stessa, raggiungendo ogni volta nuovi traguardi. Per essere costanti con gli allenamenti, occorre avere un obiettivo ben chiaro: stare bene con se stessi”

Ma qual è il profilo dei runner e come viene praticato questo sport? Secondo una ricerca di Brooks (marchio specializzato nel running) l’età media è di 43 anni per gli uomini e di 39 per le donne. Nello specifico, il 27% dei runner ha fra i 25 e i 34 anni, il 25% fra i 35 e i 44, il 21% fra i 45 e i 54, e un dignitoso 8% di over 55. Riguardo alla modalità, il 47% degli italiani preferisce andare a correre da solo. Il 28% lo fa con gli amici e il 21% aggregandosi a gruppi di sportivi. Solo una minima percentuale (4%) corre con il proprio partner, probabilmente per non essere distratto e concentrarsi solo su se stessa. Quali sono i momenti per i quali si corre di più? Se la maggior parte preferisce correre alla sera (42%) per liberarsi dai pensieri della giornata che si sta concludendo, il 34% fa running alla mattina ricevendo così una carica di energia e adrenalina. Qualcuno, infine, riesce a dedicarsi alla corsa in pausa pranzo (16%) o a metà pomeriggio o mattina (8%). E da dove è nata, generalmente, questa passione? Per molti è stato un amico (54%) o il partner (16%) a introdurli nel magico mondo del running. Alcuni hanno avuto l’avvallo del medico (18%), mentre altri (24%) sono stati colpiti dal tam tam mediatico di celebrities e personaggi noti appassionati di corsa.
Dagli Stati Uniti all’Italia, infatti, sono tantissimi gli influencer e le star che fanno della corsa un vero e proprio credo, per tante diverse motivazioni. Da Jennifer Lawrence che ha inserito la corsa come elemento centrale del proprio allenamento per Hunger Games, a Christy Turlington e Pamela Anderson che si allenano per le maratone. E ancora, c’è l’attrice Nikki Reed che ama correre con il suo cane inserendosi perfettamente nella nuova tendenza del “cani-cross”, o Justin Timberlake e Jessica Biel, che trasformano il running in un momento di benessere e intimità a due. Ma anche volti noti italiani non sono da meno, basti pensare allo speaker radiofonico Linus, uno dei paladini delle maratone, e a personaggi femminili come Filippa Lagerbäck, Elisabetta Canalis o Federica Fontana che si allenano con costanza. Proprio la Fontana, inoltre, ha fatto diventare la corsa il main topic del proprio blog “Run Fede Run”, appunto

In effetti sono ormai tantissimi i blog e le community dedicati agli appassionati del running. Da Runlovers a Women’s Running Magazine, dedicato interamente alle quote rosa, che su Facebook sfiora il milione di Mi Piace, fino agli spin off delle testate giornalistiche come “The running blog” del The Guardian o “Running” de La Gazzetta dello Sport. E la tecnologia va ormai sempre più di pari passo con la corsa, basti pensare alle numerosissime app nate negli ultimi anni come Endomondo, Runtastic o Runmeter. Per il 47%, infatti, le app sono utili come strumenti motivazionali, capaci di dare una spinta in più anche nei momenti di fatica, per il 38% servono a tenere sotto controllo i risultati per poter sempre migliorare le proprie performance. E se alcuni (21%) usano le app come fonte di consigli e suggerimenti, una minoranza (18%) preferisce comunque avere un coach in carne ed ossa

Infine, il sogno di ogni runner è quello di arrivare a correre una maratona. Quest’anno i runlovers italiani avranno a disposizione ben 71 competizioni, tra cui le più note sono l’EA7 Emporio Armani Milano Marathon, la Maratona di Roma o la Firenze Marathon. E gli italiani sono grandi appassionati anche delle maratone estere, come quella di New York, la competizione più amata in cui nel 2016 hanno partecipato 2.708 italiani, quella di Valencia (1.528) e quella di Berlino (959). In totale, sempre secondo i dati della testata Correre, i run lovers italiani hanno partecipato a ben 102 maratone nel mondo. Ma per quale motivo i runner decidono di passare da un allenamento personale ad una competizione con altri appassionati? Per la maggior parte (62%) affrontare e portare a termine una maratona serve ad avere una carica d’entusiasmo davvero unica e a misurarsi con se stessi (57%). Molti apprezzano la possibilità di incontrare tanti altri appassionati e sentirsi parte di una community (41%) e c’è anche chi ama il fatto di prendere parte ad una competizione dalla lunga storia e tradizione (29%)





http://running.gazzetta.it/news/09-04-2017/italiani-popolo-di-runner-e-la-corsa-diventa-motivazionale-26711

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