Sabato 9 febbraio i gilet gialli arrivano in Italia
No, non quelli francesi:
stiamo parlando dei loro omologhi italiani
Si incontreranno alle 12 in piazza della Repubblica, a Roma, per la prima manifestazione ufficiale
Lo slogan della protesta è “la rivolta dei popoli contro il mondialismo”
Al momento è difficile capire quanti saranno
A guardare Facebook, si direbbe pochi:
l’evento interessa a 480 persone ma mentre scriviamo solo 69, per ora, hanno dato la loro adesione La pagina del “Coordinamento nazionale gilet gialli Italia” piace però a 12mila persone e ci sono diversi gruppi chiusi di rappresentanze regionali
Una cosa è certa:
in prima fila ci sarà Antonio Del Piano, il leader del gruppo
È stato lui a registrare il dominio giletgialli.it lo scorso 24 novembre
Gli originali francesi
I gilet gialli sono un movimento di piazza nato Oltralpe per protestare contro il rincaro delle accise sul carburante
Si chiamano così perché indossano il giubbotto catarifrangente giallo;
molti di loro provengono dalla Francia rurale ma, col tempo, al gruppo si sono uniti anche i disoccupati delle città e, in generale, diverse persone che lamentano condizioni economiche peggiorate negli ultimi anni
I gilet gialli sono nati ufficialmente il 17 novembre: giorno in cui hanno bloccato diverse strade e manifestato vicino alla stazione della metropolitana di Porte Maillot a Parigi
Da allora in poi sono scesi in piazza ogni weekend, soprattutto di sabato
In un’occasione, alcuni di loro hanno imbrattato l’Arco di Trionfo
Il 5 gennaio un altro gruppetto ha cercato di forzare con il muletto l’ufficio di Benjamin Griveaux, portavoce del presidente francese Emmanuel Macron
Anche i gilet gialli sono stati vittime di violenza:
Jerome Rodrigues, uno dei leader, è stato colpito all’occhio con un proiettile di gomma sparato dalla polizia
Chi sono i gilet gialli italiani
È ancora presto per dirlo, anche se il movimento francese ha avuto da subito diversi simpatizzanti in Italia
Nel sito si legge che i gilet gialli italiani sono “donne, uomini, artigiani, lavoratori, studenti, esclusi e delusi dalla politica e sfruttati da un capitalismo incontrollato e distorto” e ancora, persone “che si vedono ormai rubare il futuro e che non possono formare o sostenere una famiglia”
I leader, invece, si conoscono già
Uno è il già citato Antonio Del Piano
Giornalista ed ex membro del club Forza Silvio, si è candidato a sindaco di Napoli con la lista Ricomincio da 10
In un’intervista a Linkiesta, ha detto di aver parlato con Eric Drouet (leader dei gilet gialli francesi), ha definito il debito “fasullo” e ha detto che “le banche fingono di prestarci soldi che non esistono”
Del Piano ha creato il sito italiano dei gilet gialli ed è moderatore del gruppo Facebook ufficiale del movimento francese
Un’altra figura di spicco è Giancarlo Nardozzi, che è il fondatore della pagina Facebook Coordinamento nazionale dei gilet gialli
È un venditore ambulante e in passato ha sostenuto il movimento dei Forconi
C’è, infine, il sindacalista Fabio Frati:
secondo quanto riporta Affari italiani, sabato guiderà una carovana di venti persone a Nizza per partecipare al tredicesimo atto della mobilitazione in Francia
Cosa vogliono
I gilet gialli hanno molte richieste:
dal rimpatrio dei migranti irregolari al rifiuto dell’obbligo vaccinale, dall’uscita dell’Italia dall’euro al taglio delle accise su gas, carburanti e luce
Il gruppo vorrebbe inoltre nazionalizzare “tutto”, scrive in uno dei suoi documenti programmatici, chiudere le agenzie interinali, evitare che la prima casa diventi pignorabile, far sì che l’università sia gratis per tutti e praticare la “sovranità diretta”
Un sistema che permetterebbe ai cittadini di costringere un ministro o un governo alle dimissioni se non rispetta le promesse fatte in campagna elettorale
Occupano da mesi le strade e le piazze di tutta la Francia per protestare contro Macron, la globalizzazione e tutto ciò che sa di establishment
Da mesi Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista cercano di dare a loro un appoggio politico e il 5 gennaio hanno incontrato alcuni suoi esponenti più estremisti
I gilet gialli francesi sono il movimento spontaneo più interessante degli ultimi anni e più d’uno in Italia ha cercato di imitarli
Il primo è stato Giancarlo Nardozzi, venditore ambulante di Torino, che ha creato la pagina Facebook “Coordinamento nazionale gilet gialli in Italia”
Poi c’è stato Salvatore Bussu, l’allevatore sardo che prima ha depositato all'ufficio brevetti e marchi del ministero dello Sviluppo economico il logo "Gilet gialli" e dopo solo un mese ha già detto addio alla politica
Ora è il turno dell’attivista napoletano Antonio Del Piano, ex membro del club Forza Silvio, ex candidato sindaco di Napoli con la lista “Ricomincio da 10” e fan del 'filosofo' Diego Fusaro, come testimonia il suo canale Youtube
Del Piano è il promotore della prima vera manifestazione del movimento, prevista per il 9 febbraio a Roma, in piazza della Repubblica
Quanta gente parteciperà? Vedremo
Intanto nel manifesto politico che gira in Rete, il nuovo leader dei gilet gialli italiani promette più sovranismo, un referendum revocativo e commissioni popolari all’interno dei palazzi del potere
Del Piano, si considera il leader dei gilet gialli italiani?
Ho creato il sito www.giletgialli.it che gestisco con altre dieci persone per distinguerci dagli altri movimenti nati finora in Italia
Ma a differenza loro io ho parlato con Eric Drouet, uno dei leader dei gilet jaunes che mi ha reso moderatore del gruppo Facebook ufficiale del movimento francese
Per entrare in quel gruppo, serve la mia autorizzazione
Etichette a parte, siamo persone comuni che si mettono un gilet giallo addosso
Da anni faccio l’attivista e mi occupo di combattere il sistema
Partiamo dal sistema, ci dica la prima cosa che volete cambiare
Vogliamo riconquistare la nostra sovranità, nazionalizzare le banche, le industrie, le autostrade, vogliamo abolire l’obbligo di fare i vaccini, una legge per limitare le agenzie interinali e chiediamo di dimezzare le accise su carburanti, gas e luce
Vasto programma direbbe De Gaulle
Alcuni punti del vostro manifesto sono vicini a quelli del Movimento 5 stelle, come la nazionalizzazione delle autostrade. Di Maio e Di Battista hanno incontrato i gilet jaunes francesi, vi hanno contattato?
No, e non vogliamo essere strumentalizzati da alcun partito Giustamente gilet jaunes hanno già mandato a quel Paese il Movimento 5 stelle
Noi siamo un movimento popolare indipendente e incompatibile con i grillini
Non siete a favore della democrazia diretta?
Non vogliamo la democrazia diretta, ma la sovranità diretta e partecipativa
Non è la stessa cosa?
No, vogliamo sostituire il termine “democrazia” con “sovranità” concretamente modificando la Costituzione italiana
Vogliamo introdurre due nuovi tipi di referendum:
il propositivo e il revocativo, come chiedono i gilet jaunes
Cioè?
La maggioranza dei cittadini può decidere di mandare a casa il ministro, parlamentare o sottosegretario che non rispetta quanto promesso ai cittadini. Bisogna cambiare l’etica di come si fa campagna elettorale in Italia
Mi faccia il nome di un ministro
Matteo Salvini, perché ha promesso in campagna elettorale di combattere il problema dell’immigrazione ma a parte la pagliacciata dei porti chiusi non sta facendo nulla di concreto, anzi fa pure danni
Per esempio non ha stroncato fin dall’inizio il Global compact
Il referendum revocativo non sarà l’unico strumento di controllo che abbiamo in mente per controllare i politici.
Ne dica un altro.
Vogliamo istituire le commissioni popolari dentro i palazzi del potere
Nei Comuni, nelle Regioni, nei ministeri, ma anche dentro l’Inail e l’Inps ci devono essere dei cittadini che riportino al popolo il lavoro quotidiano dei politici, facendo anche opposizione e mettendo il veto a dei provvedimenti, se serve
Il popolo deve essere coinvolto nelle decisioni politiche del Paese
E come sceglierete i componenti di queste commissioni popolari?
Bisogna studiarlo bene, ma potrebbero essere scelti a rotazione tra i cittadini delle località interessate
Dobbiamo ritornare allo spirito dei “Sedili” di Napoli, ovvero dei parlamentini del ‘500 e ‘600 in cui popolo si adunava e prendeva le decisioni per la città (in realtà 5 seggi erano destinati ai nobili e solo uno a un rappresentante del popolo, ndr)
Ma non abbiamo ancora parlato del punto più importante del nostro manifesto
Quale?
L'Italexit
Ci ricordiamo i manifesti di Salvini che durante la campagna elettorale prometteva di uscire dall’euro e dall’Unione europea. Un’altra promessa non mantenuta della Lega
Noi invece vogliamo farlo davvero
Quindi volete ritornare alla Lira?
No, la Lira ormai è storia passata. L’Italia deve però riappropriarsi della sovranità monetaria con una Banca centrale che stampi una nuova moneta con un nuovo nome
Dobbiamo tornare a essere una potenza mondiale
Facile proporlo, difficile farlo
Intanto sparirebbe il debito pubblico e non saremmo più ostaggio di politiche bancarie internazionali
Ma lo Stato non potrebbe più pagare pensioni, servizi e stipendi dei dipendenti pubblici se i nostri titoli di Stato valessero zero
Il debito pubblico è una truffa colossale, è fasullo
E le banche centrali fingono di prestarci soldi che non esistono. Riguardo invece i Bot e Cct che hanno acquistato i privati bisognerebbe trovare una soluzione, ma l’Italia ha la forza di stabilire una nuova moneta, non è il Sud Africa, con tutto il rispetto
L'Italia non è il Sud Africa, ma potrebbe diventare l’Argentina del 2001 che andò in default
L’80% del debito pubblico lo dobbiamo alla Bce ma è fatto su una base truffaldina, quello lì non va pagato
Ma troveremo il modo
Cosa ne pensa del reddito di cittadinanza?
Una barzelletta
Non si capisce come e quando partirà
Non sono razzista ma il reddito di cittadinanza dato a chi non è italiano e risiede qui da 10 anni non va bene
Non si sa se hanno lavorato, se hanno spacciato
Andava studiato in modo diverso, ma è stato fatto tutto di fretta, è solo un modo per prendere voti alle elezioni europee
A proposito di elezioni europee, vi presenterete a maggio?
No, non vogliamo legittimare un’unione a cui non crediamo. Prima vogliamo capire quanti saremo e poi decidere se partecipare e come alle prossime elezioni amministrative, regionali o nazionali
Ecco, quanti sarete alla manifestazione del 9 febbraio a Roma?
Non so se saremo dieci, cento, mille o un milione
Non ci interessa il numero
Non ci fermeremo
Faremo anche un evento a fine mese a Napoli che raggrupperà varie parti del Sud
Ma torneremo anche a Roma per fare un grande dibattito pubblico con economisti e professori. Senza partiti, sindacati e partiti, compreso il Movimento 5 stelle
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