Prima una multa di quattromila euro, ora dovrà presentarsi in Tribunale con l'accusa di aver portato i fiori al figlio morto
E' la storia di
Alessio Feniello, padre di una delle ventinove vittime, che due anni fa persero la vita sotto una valanga, in un hotel di Rigopiano (Pescara)
L'uomo aveva forzato i sigilli disposti sulla struttura in cui è avvenuta la tragedia, con l'intento di portare dei fiori in ricordo del figlio morto
Un gesto d'amore che però gli è valso una multa di ben 4550 euro
Così, Feniello si è subito opposto al decreto di condanna ma - per contro - il gip del Tribunale di Pescara, Elio Bongrazio, ha disposto nei suoi confronti il giudizio immediato
Il processo è stato fissato per il prossimo 26 settembre
Ma la vicenda sta già scatenando numerose polemiche
"Vi sembra normale che in Italia i magistrati - ha commentato lo stesso Feniello, intervistato dal Fatto Quotidiano - dopo che mi è stato ucciso un figlio, sprechino denaro pubblico (e le loro energie) per mandarmi a processo solo per aver portato fiori dove hanno ammazzato il nostro ragazzo?
È una vergogna
Una vergogna"
Verrà processato per aver portato i fiori dove morì suo figlio, travolto dalla valanga che il 18 gennaio 2017 distrusse l'hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), provocando 29 vittime
Alessio Feniello, 57enne di Salerno, quel giorno ha avuto l'esistenza spezzata, e tornare sul luogo dove il suo ragazzo, Stefano, ha vissuto gli ultimi momenti con la sua fidanzata Francesca in quella che era la loro prima vacanza assieme, era un modo per ricordarlo, sentirlo vicino ancora una volta
E così ha fatto anche il 21 maggio dell'anno scorso, ma per portare i fiori sulla "tomba" del suo ragazzo ha violato i sigilli giudiziari messi dalla magistratura per delimitare l'area
E per questo era stato condannato, nei mesi scorsi, a pagare una multa di 4.550 euro
Lui l'ha detto subito:
"Non pagherò per aver portato fiori a mio figlio, piuttosto vado in galera
La cosa che mi dispiace è che sono stato il primo ad essere stato condannato per la tragedia di Rigopiano"
E lo ha ripetuto su Facebook quando è arrivato il decreto di "giudizio immediato" firmato dal gip del tribunale di Pescara Elio Bongrazio
Mentre l'inchiesta sui responsabili della tragedia va avanti, per Feniello la prima udienza davanti al giudice monocratico è fissata al prossimo 26 settembre
"Ho sempre sostenuto che avrei affrontato il processo - dice Feniello - e io non mi tiro indietro come fanno molti politici"
'Solo' 4550 euro di multa per avere oltrepassato la zona che circoscrive le macerie e sigillata da due anni con lo scopo di portare fiori sulla tomba del figlio.
RispondiEliminaEh non era africano, non era rom ...
quella dei magistrati è una GUERRA è TERRORISMO compiuto chetro chiunque sia di etnia e nazionalità italiana.
Questo PADRE NON MERITA QUESTO AFFRONTO ANZI MERITA DI ESSERE DIFESO PER IL SUO GESTO CHE QUALUNQUE GENITORE AVREBBE FATTO ,GIUSTIZIA PURTROPPO IN ITALIA CONTINUA A CREARE VITTIME INNOCENTI
RispondiEliminaNon capisco oramai come funziona la Magistratura in Italia?
RispondiEliminaabbiamo toccato il fondo... con questa magistratura.. non riesco a capire come ragionano
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