giovedì 28 febbraio 2019

Una delle vittime 13enni del cardinale pedofilo si uccise in seguito con un overdose di eroina


Una delle vittime di Pell aveva 13 anni quando, nel 1996 si verificarono le violenze in una sacrestia di Melbourne L’adolescente ha sofferto di stress post-traumatico e depressione, iniziando a fare uso di droghe e infine morendo per overdose di eroina nel 2014, all’età di 30 anni
Ora che la condanna in primo grado è ufficiale, la definitiva espulsione di Pell dalle mura vaticane sarà inevitabile
 Anche il suo ruolo da tesoriere – era stato chiamato quattro anni fa da Bergoglio per la sua efficienza – sarà presto un ricordo del passato
Papa Francesco, in verità, non si è ancora espresso sul verdetto, ma secondo numerosi fonti il caso Pell ha avuto e avrà un impatto enorme sul suo papato

Il portavoce ad interim della Santa Sede ha fatto sapere che per garantire il corso della giustizia al cardinale Pell è stato “proibito in via cautelativa l’esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età“

Una scossa clamorosa alle fondamenta della Santa Sede e della sua gerarchia eclesiastica, dove il cardinale era considerato il numero tre per importanza

Nel frattempo il presidente della Conferenza episcopale australiana, il monsignor Mark Coleridge (indagato pure lui..), ha espresso lo shock dei vescovi locali e affermato che tutti devono essere uguali davanti alla legge ma, allo stesso tempo, lasciato trapelare la speranza, per la gerarchia cattolica australiana, che venga accolto il ricorso in appello (ma pensa un po te..)
 Dalla Santa Sede, il GESUITA padre Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, ha detto di voler aspettare gli esiti del secondo grado di giudizio, ricordando il caso dell’arcivescovo di Adelaide, “che in prima istanza è stato condannato non di abuso ma di aver ‘insabbiato’ e in seconda istanza è stato assolto (..certo perchè la pedofilia è un reato minore... e comunque anche i muri sanno che in VATICANO LA PAROLA D'ORDINE è INSABBIARE E NEGARE SEMPRE..)

Un processo non ancora concluso
Pell sarà a Melbourne domani per una prima udienza
Il porporato, che si trova in libertà vigilata da dicembre dopo il pagamento di una cauzione, continua a dichiararsi innocente, e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello, che però non è stato ancora fissato

Il processo non sarà concluso dunque finché non sarà presa una decisione sul ricorso

 I reati di cui è accusato – atto sessuale completo con un minore di 16 anni e quattro episodi di oscenità – sono punibili con un massimo di 10 anni di galera ciascuno

Una damnatio memoriae in vista?
Comunque finisca il corso della giustizia, la vicenda Pell è una macchia gravissima per la reputazione della Chiesa, che obbliga già da ora il papa e i suoi prelati a prese di posizione simboliche molto forti per contrastare la cultura degli abusi

 Si può già immaginare che il cardinale verrà spogliato di ogni titolo onorifico, come accaduto all’inizio di febbraio con l’arcivescovo americano Theodore McCarrick, ritenuto colpevole di aver sollecitato favori sessuali con minori e subito rimosso dal ruolo di vicepresidente del Richmond Football Club, una posizione che deteneva da vent’anni

Il St Patrick’s College di Ballarat, il convitto che Pell aveva frequentato dal 1949 al 1959 e che lo aveva premiato col titolo di “leggenda della scuola“, ha rimosso il suo nome dall’edificio
 L’Ala Pell sarà infatti ribattezzata “Ala Waterford“, e il nome del cardinale sarà cancellato cancellato dall’albo d’onore del college

 A detta del senatore australiano Derryn Hinch, Pell potrebbe essere presto spogliato del titolo di Compagno dell’Ordine dell’Australia, come già avvenuto per il cantante Rolf Harris nel 2015, otto mesi dopo essere stato incarcerato per aver aggredito sessualmente quattro ragazze nel Regno Unito

Secondo il giornalista Emiliano Fittipaldi, che ha dedicato al caso Pell diverse inchieste sull’Espresso e un libro, Lussuria, “Nonostante prove evidenti di insabbiamento“, il cardinale “è stato sempre difeso dal papa
 E, va detto, da quasi tutta la stampa italiana“

Più donne in Vaticano?
Secondo l’ex parroco e storico della religione cattolica Paul Collins, il caso di Pell è il più grave nella storia moderna della Chiesa di Roma

 “Parliamo di un uomo che ha praticamente dominato la Chiesa in Australia per vent’anni“, ha detto Collins in un’intervista
Per lo storico, con una condanna simile si apre un periodo di rivelazioni e di crisi, e i leader cattolici hanno il dovere di mostrarsi più autorevoli di quanto sono stati finora

Come mai – si chiede Collins – i vescovi australiani non siano riusciti a proporre per l’Episcopato a Roma figure più degne di George Pell

Bisognerebbe inoltre coinvolgere di più le donne nelle posizioni di comando della Chiesa, per migliorare la sua capacità di gestione di casi del genere

 Comunque vada, spiega Collins, questo verrà ricordato dai posteri come il periodo Pell, e bisognerà fare presto per arginare la sua eredità nefasta






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