Da una parte ci sono i rimandi puntuali del giudice a «una pena certamente molto severa, perché nulla può giustificare l’uccisione di un essere umano»
Quella inflitta a Javier Napoleon Pareja Gamboa, l’operaio ecuadoriano di 52 anni che nell’aprile del 2018 uccise la moglie Jenny Angela Coello Reyes, 46 anni, nel loro appartamento di via Fillak,
a Rivarolo
L’aveva accoltellata al petto dopo aver scoperto che la donna non aveva lasciato l’amante, come gli aveva detto
Ma in altri passaggi delle motivazioni della sentenza emessa a dicembre, viene evidenziato come l’uomo, di fronte al comportamento di quella sera della moglie, abbia colpito perché mosso «da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento [...] ha agito sotto la spinta di uno stato d’animo molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile»
E «non ha agito sotto la spinta di un moto di gelosia fine a sé stesso, per l’incapacità di accettare che la moglie potesse preferirgli un altro uomo, ma come reazione al comportamento della donna, del tutto incoerente e contraddittorio, che l’ha illuso e disilluso nello stesso tempo»
Ed è per questo che il giudice ha concesso le attenuanti generiche, che combinate con lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato, l’elemento che ha pesato di più, hanno portato la condanna a 16 anni
Anziché i 30 chiesti dal pm Gabriella Marino. Una richiesta che risente anch’essa del rito abbreviato, perché all’interno di un processo ordinario sarebbe stata l’ergastolo
Il figlio della coppia e gli altri parenti della vittima, parti civili assistiti dall’avvocato Giuseppe Maria Gallo, non possono impugnare la sentenza, nonostante la contestino, avendo ricevuto il risarcimento chiesto
E a oggi procura e difensori non hanno presentato ricorsi
Un epilogo che in qualche modo può riportare alla mente la sentenza della Corte d’Appello di Bologna di una decina di giorni fa, quando un uomo accecato dalla gelosia si era visto ridurre la pena per l’omicidio della compagna da 30 a 16 anni
Le attenuanti sarebbero state concesse anche in base alla valutazione dello stato d’animo dell’assassino
E sebbene gran parte della riduzione di pena fosse addebitabile ad altri motivi, il ministro e avvocato Giulia Bongiorno aveva evocato il delitto d’onore
Al di là di queste valutazioni, per gli investigatori Pareja Gamboa aveva scoperto mesi prima il tradimento della moglie
Era andato in Ecuador,
per dimenticare
Poi era rientrato a Genova, su richiesta della donna, che gli aveva giurato di aver allontanato l’altro uomo
Ma non era così
L’alcol, le liti, gli insulti di lei e le bugie, per il giudice hanno contribuito a spingere Pareja a quel moto di violenza
«Il contesto in cui il suo gesto si colloca - scrive il giudice - vale a connotare l’azione omicidiaria, in un’ipotetica scala di gravità, su di un gradino sicuramente più basso rispetto ad altre»
Così le attenuanti
Nonostante, scrive il giudice, «non c’è proporzione tra il motivo che ha spinto l’imputato a colpire a morte e la gravità del gesto e delle sue conseguenze»
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