di Luca Iori
Gira voce che...
in un paese vicino a te, esistano persone che si sono messe insieme perché, chi ha un po' di denaro da parte, possa prestarlo a chi ne ha bisogno, senza dover passare dalle banche, potendo così scegliere progetti e persone con cui creare relazioni di conoscenza e fiducia, condividendo il valore sociale, ambientale, culturale, dell'attività da finanziare.
Gira voce che...
questo modo di fare finanza autogestita, metta in discussione concretamente alcuni capisaldi indiscutibili della finanza tradizionale, realizzando cambiamenti ritenuti “impossibili”, come ad esempio:
->definire insieme, finanziati e finanziatori, il costo ritenuto equo del prestito (in base al lavoro che richiede) per poi applicarlo a tutti i soggetti finanziati, indipendentemente dal potere contrattuale di ognuno;
->non vincolare la concessione del prestito alla presenza di garanzie reali, richiedendo garanzie basate su rapporti fiduciari, accompagnate dalla verifica congiunta della fattibilità economica, sociale, ambientale del progetto da realizzare;
->rifiutare la logica che il risparmiatore punti ad ottenere dal proprio risparmio il massimo rendimento possibile, puntando, come risultato dell'attività finanziaria, a poter beneficiare dei frutti dell'attività che si è andati a sostenere finanziariamente, in una logica di mutualità fra soci.
Gira voce che...
questa esperienza abbia creato una rete di relazioni basate sulla fiducia, che permetta di sperimentare, a fianco di un circuito finanziario autogestito, strumenti di scambio non monetario, come la condivisione gratuita di beni durevoli o esperienze che mettono in discussione il pensiero unico dominante del mercato, come la Rete Economica a Prezzo Agevolato.
Gira voce che...
senza fare tanto clamore, in oltre 20 anni di concreta e quotidiana esperienza, siano ormai più di 1300 le persone socie ed oltre 200 le realtà sostenute per la realizzazione dei loro progetti, attraverso prestiti o consulenza e formazione.
Ora, in una situazione di difficoltà sempre più esasperata,
nascono sempre più frequentemente domande di questo tipo:
“Ma non possiamo fare qualcosa di concreto per non lasciarci travolgere
dall'invasione del mercato e della finanza in ogni ambito della nostra vita?”
Ci sono altre persone che hanno voglia, come me, di sostenere la realizzazione di progetti
che siano a servizio del benessere della gente e non del profitto?
Se sei interessato a saperne di più di questa storia, contattaci.
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MAG 6 Reggio Emilia, il signoraggio è un cambiamento interiore ?
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