giovedì 17 gennaio 2019

Telefoni cellulari CANCEROGENI: il principio di precauzione ti salva la vita


L'uso del telefono cellulare nuoce alla salute
 Entro sei mesi sarà possibile assistere anche in Italia a campagne informative sul corretto uso dei telefonini
 Il Tar del Lazio ha infatti intimato ai ministeri dell'Ambiente, della Salute e dell'Istruzione di provvedere ad adottare una campagna informativa, rivolta alla intera popolazione, sulle corrette modalità d'uso di telefoni cellulari e cordless e sui rischi per la salute e per l'ambiente connessi ad un uso improprio di questi apparecchi


I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso dell'Associazione per la prevenzione e la lotta all'elettrosmog

''Il tema dei possibili rischi per la salute conseguenti all'uso del cellulare è alla costante attenzione del Ministero della Salute, in particolare a seguito della classificazione stabilita dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel 2011, di agente cancerogeno per l'uomo (categoria 2B) per i campi elettromagnetici in radiofrequenza''
Come evidenziato dal Consiglio Superiore di Sanità nel parere del 15 novembre 2011 l'ipotesi di un rapporto causale è verosimile

Lo stesso Consiglio Superiore di Sanità ha raccomandato di mantenere vivo l'interesse della ricerca e della sorveglianza sul tema "in attesa che le nuove conoscenze risolvano le attuali aree di incertezza"

Gli esperti al contempo promuovono un uso responsabile del telefono, soprattutto in relazione ai bambini che tendono ad essere avvicinati all'uso del telefono cellulare in età sempre più precoce

La pronuncia dei giudici amministrativi rinfocola il dibattito sulle conseguenze dell'abuso di telefoni cellulari
 È bene ricordare come la letteratura scientifica sul tema parli con una voce tutt'altro che univoca
 L'ultimo parere dell'Organizzazione mondiale della sanità risale a qualche anno fa basandosi sulle ricerche di un gruppo di esperti dell'International Agency for Research on Cancer (Iarc)

L'Oms ha classificato nel 2011 i campi elettromagnetici a radiofrequenza quali "possibili cancerogeni"

 Per gli esperti Oms c'erano "alcune indicazioni di un aumento del rischio di glioma" per i super-utenti che stanno per ore e ore al giorno al telefonino

La raccomandazione degli esperti Iarc era quella di ridurre l'esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza, per esempio utilizzando gli auricolari o preferendo gli sms alle telefonate

Perché sono nate le preoccupazioni per l'uso dei cellulari?

Il Tar impone spot per informare gli Italiani

Come spiega l'Airc vi sono tre motivi principali per cui è nata la preoccupazione che i telefoni cellulari possano avere effetti nocivi per la salute:
sono apparecchi che funzionano utilizzando onde radio 
(energia a radiofrequenza),
 un tipo di radiazione non ionizzante (ovvero diversa da quella emessa dalle radiazioni ionizzanti come i raggi X e gamma di cui è noto l'effetto mutageno sul DNA)

 I tessuti a contatto con il cellulare possono a loro volta assorbire questa energia;
vi sono sempre più persone che usano i cellulari, inclusi i bambini molto piccoli;

il numero di chiamate al cellulare effettuato al giorno e la durata delle chiamate sono aumentati, anche se, parallelamente, è migliorata la tecnologia e i nuovi cellulari emettono energie molto più deboli di quelle dei primi modelli 
(un aspetto che, come vedremo, è importante per valutare l'eventuale pericolosità di questa tecnologia)

Come funzionano i cellulari?

I telefoni cellulari funzionano ricevendo e inviando segnali ai ripetitori di segnale più vicini

Per questo utilizzano onde a radiofrequenza (RF), una forma di energia elettromagnetica che si situa tra le onde radio a media frequenza e le microonde

 Si tratta di una forma di radiazione non ionizzante, quindi incapace di indurre mutazioni cancerogene in maniera diretta (come è invece il caso con i raggi X che si usano per esempio per gli esami diagnostici)

Le onde a radiofrequenza, però, se intense, possono scaldare i tessuti 
(come accade con le microonde, utilizzate per cucinare)

Le onde RF sono generate dall'antenna del cellulare, dove sono più intense, mentre la loro energia decresce man mano che ci si allontana dall'apparecchio

Più l'antenna è vicina alla testa della persona, maggiore è l'esposizione alle onde RF e l'assorbimento di energia da parte dei tessuti:
 un fenomeno facilmente verificabile utilizzando il cellulare per qualche minuto vicino all'orecchio ma senza appoggiarlo e valutando come i tessuti si scaldano anche in assenza di un contatto diretto

Alcuni scienziati hanno ipotizzato che le onde a radiofrequenza possano interferire con il metabolismo del glucosio

Sono stati condotti piccoli studi sul metabolismo cerebrale del glucosio negli utilizzatori di cellulare:
 uno di essi ha mostrato un aumentato consumo di glucosio nella parte di cervello più vicina all'antenna

 Gli stessi autori degli studi hanno segnalato la necessità di ulteriori approfondimenti

Alcuni fattori possono diminuire la quantità di onde RF assorbite dal corpo, per esempio l'uso di auricolari e la vicinanza a un ripetitore nel momento in cui si usa l'apparecchio

La massima emissione di onde RF avviene infatti quando il cellulare cerca la linea

Per esempio durante una chiamata effettuata dal treno, dalla metropolitana o dall'auto, in cui il cellulare deve agganciare diversi ripetitori man mano che il mezzo di trasporto si sposta

La quantità di onde RF assorbite da un'unità di tessuto biologico per unità di tempo è nota col nome di "tasso specifico di assorbimento" o SAR (acronimo di specific absorption rate)

I diversi modelli di cellulare hanno anche diversi SAR:
 il limite massimo autorizzato in Europa è di 2 watt per kg misurati su 10 grammi di tessuto

 Il valore di SAR è in genere indicato sull'apparecchio o sul sito del produttore e tra i modelli più recenti non mancano quelli che si collocano a livelli di SAR inferiori a 0,5 watt per kg

"Dagli atti depositati in giudizio - scrivono i giudici - risulta che già, con nota prot. n. 0001080 -P del 16 gennaio 2012, il Ministero della Salute, in riscontro ad una precedente richiesta di uno dei procuratori della Associazione ricorrente, evidenziava: "Il tema dei possibili rischi per la salute conseguenti all'uso del cellulare è alla costante attenzione del Ministero della Salute, in particolare a seguito della classificazione stabilita dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel 2011, di agente possibilmente cancerogeno per l'uomo (categoria 2B) per i campi elettromagnetici in radiofrequenza"

Rimarcando come l'ipotesi di un rapporto causale non possa essere del tutto esclusa in relazione ad un uso intenso del telefono cellulare" e che lo stesso Consiglio Superiore di Sanità "ha quindi raccomandato di mantenere vivo l'interesse della ricerca e della sorveglianza sul tema, in attesa che le nuove conoscenze risolvano le attuali aree di incertezza, suggerendo nel contempo l'avvio di una campagna d'informazione al pubblico al fine di promuovere e incoraggiare un uso responsabile del telefono, soprattutto in relazione ai bambini che tendono ad essere avvicinati all'uso del telefono cellulare in età sempre più precoce"
 
"Nonostante il ragguardevole lasso di tempo intercorso, la preannunciata campagna informativa - sottolineano i giudici amministrativi - non risulta essere stata ancora attuata"

A vincere il ricorso sono stati gli avvocati torinesi Renato Ambrosio e Stefano Bertone che avevano anche intentato una causa, vinta in primo grado, per Roberto Romeo, nel 2017

il Tribunale civile di Ivrea riconobbe al signor Romeo un vitalizio perché  "a causa della sua attività lavorativa di referente e coordinatore di altri dipendenti Telecom, ha utilizzato in maniera abnorme i telefoni cellulari"

Nel sentenza  i giudici stabilirono che esisteva un nesso causale tra il tumore al cervello,  benigno ma invalidante di cui è affetto l'uomo, e l'uso "abnorme" del telefono cellulare nel periodo compreso tra il 1995 e il 2010

 Contemporaneamente i legali avevano annunciato il ricorso al Tar del Lazio per conto dell'associazione per la prevenzione e la lotta all'elettrosmog

 "Ci sono dei rischi per la salute delle persone e questi devono essere conosciuti

 Mai un tribunale aveva ordinato a dei ministeri di informare la popolazione su un tema del genere:

 si tratta di una sentenza rivoluzionaria",
 spiega l'avvocato Stefano Bertone

Il tar dice nella sentenza che da 18 anni (!!!) il decreto sulla campagna informativa dei cellulari non viene fatta

 Un ritardo a cui deve essere posto immediato rimedio
 I ministeri si erano difesi dicendo che non è un dato definitivo che i cellulari provochino il cancro e in ogni caso c’è già un foglietto illustrativo che accompagna i telefonini
 Quindi sostenevano che non ci fosse bisogno della campagna
 I giudici hanno ritenuto che l’informazione contenuta nei “bugiardini” dei cellulari non è sufficiente e che la campagna dovrà partire dal 16 luglio sulle corrette modalità d’uso e “che cosa capita quando non si usa correttamente il telefonino”, ovvero che l’esposizione a campi elettromagnetici può causare danni gravi alla salute

Laura Masiero, presidente dell’associazione per la lotta all’elettrosmog spiega:
 “E’ un segnale importante e molto forte che chiedevano da molto tempo:
 si tratta di rischi che non possiamo più sottovalutare

Gli studi scientifici stanno progredendo enormemente, abbiamo dei lavori importanti che indicano come ci siano dei rischi

Siamo di fronte a una sperimentazione globale, di massa, ma non ci si rende conto delle conseguenze che ci sono soprattutto per le fasce più deboli, i bambini sono i più a rischio

I cellulari non sono giocattoli, ma una tecnologia che e’ utile ma che va usata adeguatamente. Vigileremo sulla campagna informativa”

 La prossima battaglia, secondo l’architetto Masiero, sarà quella che riguarda il 5g

“Questo è’ un fatto che parte da una vicenda ma rappresenta un principio fondamentale
Una battaglia per creare attenzione nel rapporto tra Stato e istituzioni
 Non si fa retroguardia, non e’ una battaglia contro l’industria della telefonia, ma si sollecita un’industria che fa dell’eccellenza affinché sviluppi tecnologia sempre più in modo responsabile” aggiunge l’avvocato Stefano Commodo

 “E’ una soddisfazione per l’avvocatura torinese” gli fa eco l’avvocato Renato Ambrosio

Centinaia di scienziati chiedono che i limiti di legge sulle esposizioni elettromagnetiche vengano abbassati perché sono provati gli effetti dei rischi biologici sulla salute” spiega invece l’avvocato Stefano Bertone





https://www.today.it/tech/cellulari-fanno-male-spot.html

https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/01/16/news/tar_ministeri_informino_sui_rischi_dei_telefonini-216696504/

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