
Se fisiologicamente parlando la vecchiaia altro non è che una lenta intossicazione dovuta a tutti i veleni, quali l'urea, acido lattico, ptomaine, ecc. I quali assorbiti e sviluppati dall'organismo attraverso le sue funzioni vitali ed insufficientemente trasformati ed eliminati dal fegato e dai reni, dal lato anatomico la vecchiaia è che un indurimento dei vasi sanguigni.
Per cui tutti i veleni che per l'alterato stato di funzionalità non sono più neutralizzati o espulsi, esercitando sul sistema nervoso centrale del colpito un'azione disastrosa che si traduce in uno stato di iperfunzionalità dei nervi vasomotori sì da comunicare alle arterie una contrazione progressiva che determina la cosiddetta ipertensione arteriosa. I vasi sanguigni perdono la loro elasticità, si fanno rigidi e si ostruiscono parzialmente per il formarsi di granulazioni di adipe, di acidi grassi e per il depositarsi di parassiti organici. Contro questa malattia implacabile d'origine prettamente endogena a nulla valsero nè i farmaci nè le comuni cure terapeutiche. Fu il d'Arsonval, eminente fisico francese, che pensò di utilizzare a tale scopo le correnti ad alta frequenza e a ciò fu spinto dall'osservazione dei
fenomeni che dette correnti danno luogo, tema amorosamente studiato anche da Tesla.
Eppure volendo riproporre il pensiero dello studioso d'Arsonval, ci si accorge che esso si discosta sensibilmente da quella che oggi è la teoria cui viene associata, noi per correttezza di fatti storici riportiamo quanto in passato fu elaborato dal pensiero di Tesla e d'Arsonval.
<<Risulta noto come le correnti ad alta frequenza che praticamente si ottengono ad un potenziale generalmente elevato 50.000- 500.000 Volt, non esercitano sul corpo umano nessuna azione deleteria, mentre è risaputo che una corrente elettrica di egual tensione ma di frequenza industriale di 50 Hz fulminerebbe immediatamente colui che s'interponesse nel suo cammino! Il d'Arsonval e Tesla spiegarono questo fatto apparentemente paradossale in modo completamente diverso. Ammettendo che ogni organo sensorio di un organismo vivente sia accordato per una determinata vibrazione; così il nervo acustico viene impressionato da quelle onde tra i 16 e 40.000 al secondo, il nervo ottico risponde a vibrazioni comprese tra i 400 e 470 trilioni al secondo. I nervi motori e quelli di sensibilità generale verrebbero eccitati da vibrazioni di una frequenza minore di 10.000 al secondo. Come è ben evidente le correnti ad alta frequenza ottenute con apparecchi analoghi a quelli usati da Tesla per i suoi famosi esperimenti non sono in grado di influenzare i centri nervosi del nostro organismo e ciò giustifica l'innocuità di tali scariche o correnti. Per contro i nervi vasomotori vengono eccitati lievemente da una risonanza armonica di dette oscillazioni.
Questa risonanza di una parte del sistema nervoso e più propriamente di quella parte che ha il controllo della tensione arteriosa, si estrinseca benignamente sui vasi sanguigni riducendone lo spasmo e la contrazione riportando quindi l'individuo nelle condizioni normali durante tutto il tempo per il quale è sottoposto all'induzione elettromagnetica. Qualora l'arteria non sia alterata nella sua struttura e conformazione anatomica, riprende la sua elasticità e l'effetto perdura dando modo all'organismo di ritornare alle sane condizioni
primitive.>>
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