domenica 16 febbraio 2014

#ViaLaDivisa: Via la divisa agli assassini di Federico Aldrovandi ...qual è stato l'esito del procedimento a carico dei 4 assasini ?

                                                                     
                                                               

Federico Aldrovandi è morto il 25 settembre 2005, a soli 18 anni. Quel giorno il corpo di Federico è rimasto sulla strada dalle 6 di mattina alle 11, quando la polizia avvisò i genitori. Federico era sfigurato dalle percosse e sui suoi vestiti si aprivano larghe macchie di sangue. I poliziotti, poi condannati in via definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo tentarono di depistare, dicendo che Federico si era ferito da solo sbattendo la testa contro i pali della luce. Eppure adesso sono tornati in servizio, dopo aver provocato ben 54 lesioni sul corpo di Federico portandolo alla morte.

I medici hanno dichiarato che Federico aveva lo scroto schiacciato, una ferita lacero-contusa alla testa e numerosi segni di percosse in tutto il corpo.

Hanno ucciso a mani nude e con i manganelli un ragazzo di 18 anni. Hanno aspettato 6 ore per avvisare la famiglia. Hanno disinformato, omesso, mentito. A causa dei depistaggi hanno avuto una condanna per un omicidio che di colposo non ha niente. La sicurezza dei cittadini non può essere affidata a chi si è reso responsabile di questo orrore.

Chiediamo pertanto che quei poliziotti non siano mai più nella posizione di poter fare ancora ciò che già hanno fatto.

Non hanno mai chiesto scusa, non si sono mai mostrati addolorati per aver tolto la vita a Federico. Ora possono tornare, armati, a svolgere un servizio istituzionale delicato come quello della gestione dell’ordine pubblico. Ciò è ingiusto.

Dobbiamo continuare a pensare che un'altra polizia è possibile. Dobbiamo continuare a pensare che mai più un cittadino possa subire un controllo di polizia così brutale da esserne ucciso e possa entrare in contatto con apparati così reticenti e omertosi da depistare e insabbiare le indagini. Chiediamo di sapere quale sia stato l’esito del procedimento disciplinare a carico dei quattro poliziotti.
Chiediamo che vengano disarmati e messi nelle condizioni di non nuocere più ad alcuno. Chiediamo che sia loro impedito di svolgere funzioni di ordine pubblico e di sicurezza e chiediamo che siano applicati esclusivamente a funzioni amministrative e che svolgano un servizio che non preveda, né ora né mai, alcun contatto con il pubblico.

Il 15 febbraio prossimo a Ferrara si terrà la manifestazione Nazionale #ViaLaDivisa con appuntamento alle ore 14 in via Ippodromo.

A:
Angelino Alfano, Ministro dell'Interno
Annamaria Cancellieri, Ministro della Giustizia
Via la divisa agli assassini di Federico Aldrovandi

Federico Aldrovandi è morto il 25 settembre 2005, a soli 18 anni. Quel giorno il corpo di Federico è rimasto sulla strada dalle 6 di mattina alle 11, quando la polizia avvisò i genitori. Federico era sfigurato dalle percosse e sui suoi vestiti si aprivano larghe macchie di sangue. I poliziotti, poi condannati in via definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo tentarono di depistare, dicendo che Federico si era ferito da solo sbattendo la testa contro i pali della luce. Eppure adesso sono tornati in servizio, dopo aver provocato ben 54 lesioni sul corpo di Federico portandolo alla morte.

I medici hanno dichiarato che Federico aveva lo scroto schiacciato, una ferita lacero-contusa alla testa e numerosi segni di percosse in tutto il corpo.

Hanno ucciso a mani nude e con i manganelli un ragazzo di 18 anni. Hanno aspettato 6 ore per avvisare la famiglia. Hanno disinformato, omesso, mentito. A causa dei depistaggi hanno avuto una condanna per un omicidio che di colposo non ha niente. La sicurezza dei cittadini non può essere affidata a chi si è reso responsabile di questo orrore.

Chiediamo pertanto che quei poliziotti non siano mai più nella posizione di poter fare ancora ciò che già hanno fatto.

Non hanno mai chiesto scusa, non si sono mai mostrati addolorati per aver tolto la vita a Federico. Ora possono tornare, armati, a svolgere un servizio istituzionale delicato come quello della gestione dell’ordine pubblico. Ciò è ingiusto.

Dobbiamo continuare a pensare che un'altra polizia è possibile. Dobbiamo continuare a pensare che mai più un cittadino possa subire un controllo di polizia così brutale da esserne ucciso e possa entrare in contatto con apparati così reticenti e omertosi da depistare e insabbiare le indagini. Chiediamo di sapere quale sia stato l’esito del procedimento disciplinare a carico dei quattro poliziotti. E chiediamo che siano messi a svolgere un servizio che non preveda, né ora né mai, alcun contatto con il pubblico. Chiediamo che vengano disarmati e messi nelle condizioni di non nuocere più ad alcuno.

Il 15 febbraio prossimo a Ferrara si terrà la manifestazione Nazionale #ViaLaDivisa con appuntamento alle ore 14 in via Ippodromo.
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Notizie

Articolo de "L'Espresso"

Sergio Cecchini
da Sergio Cecchini
Communications Director, Italy
Oggi Luigi Manconi come presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato ha lanciato la petizione #vialadivisa per chiedere che quei poliziotti non tornino più in servizio di ordine pubblico. In poche ore oltre ottantamila firme sono arrivate al ministro dell’Interno Angelino Alfano per chiedergli di intervenire.


#vialadivisa, la petizione per fermare gli agenti dell'omicidio Aldrovandi
Sabato 15 a Ferrara una manifestazione e una raccolta di firme per chiedere che gli agenti condannati per l'omicidio del giovane e rientrati in servizio non vengano più impegnati in mansioni di ordine pubblico. Manconi: Un atto di elementare prudenza per evitare che possano ripetere l'orrore già compiuto

Raggiunte 100.000 firme


FONTE: http://www.change.org/it/petizioni/angelino-alfano-via-la-divisa-agli-assassini-di-federico-aldrovandi-vialadivisa?share_id=wgbbXYzJjI&utm_campaign=friend_inviter_chat&utm_medium=facebook&utm_source=share_petition&utm_term=permissions_dialog_true

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