domenica 28 dicembre 2014

Philippe Meless: da uomo delle pulizie in Italia a candidato presidente della Costa d'Avorio


Philippe Meless, 56 anni, torna al suo Paese per candidarsi alle elezioni. Vive a Cremona ed è padre 11 volte. Nella sua impresa sono occupati anche italiani

di Gilberto Bazoli

Vuole tornare in Costa d’Avorio, il suo Paese, non come uno degli immigrati che si è integrato e ce l’ha fatta ma per diventarne addirittura il presidente. Progetto a dir poco ambizioso quello di Philippe Tchotche Meless, 56 anni. Ma la cosa non sembra per niente scoraggiarlo. Anzi è sicuro di portare a termine con successo il suo proposito: «So che ce la farò»
. Questo africano, che sbuca dalla nebbia della Bassa indossando un cappotto blu, la sciarpa marrone e la cravatta rossa, è uno dei primi ivoriani arrivati in Italia: era il 1989. Con in tasca una laurea in Geologia conseguita all’Università di Abidjan (dove ha anche insegnato) e sul curriculum gli studi successivi in Relazioni internazionali, è approdato, di città in città, a Cremona. E da qui, di recente, a Castelvetro Piacentino, subito oltre il confine con la provincia di Piacenza. Nel frattempo ha avuto 11 figli e messo in piedi un’impresa di pulizie che si è gradualmente allargata dando lavoro anche a persone del posto. «Sono riconoscente all’Italia. Ora è venuto il momento di portare tra la mia gente ciò che ho imparato da voi».

 Il suo piano è già pronto. «Il prossimo anno, in autunno, sono in programma le elezioni presidenziali. Io, pur risiedendo all’estero, non solo posso votare, ma anche candidarmi. Ho già cominciato a farmi conoscere tra i miei connazionali che vivono in Italia».

Ma è solo un debole inizio, e il primo a saperlo è il diretto interessato. «Tra febbraio e marzo rientrerò ad Abidjan, lascerò il partito in cui ho militato e creduto sinora, ne fonderò uno nuovo, con relativa sede, e formerò gruppi di collaboratori. Ho le risorse per poterlo fare. Poi presenterò il programma elettorale, lo sto già scrivendo. Il fine ultimo sono la prosperità e l’autosufficienza alimentare». Un’impresa che rasenta l’impossibile. Non per il cattolico Meless. «Sono il candidato che vuole rompere con il passato e cambiare lo stato delle cose. Mi appoggerà la gente che soffre. Un giorno sarò presidente. Ne sono sicuro perché al mio fianco avrò Dio e le persone oneste». Basterà essere in buona compagnia? 


Nessun commento:

Posta un commento