di Emanuela Di Pasqua
L'idea degli specialisti irlandesi è molto semplice: sostituire la minacciosa siringa dotata di ago metallico con un semplice cerottino che nasconde sotto la sua superficie ben 361 micro-aghi in polimero in grado di penetrare solo lo strato più superficiale dell'epidermide senza raggiungere le terminazioni nervose, responsabili della sensazione dolorosa. I micro-aghi prelevano il liquido interstiziale, la parte liquida tra le cellule che formano un tessuto,
e il cerotto è impossibile da riutilizzare.
Altre alternative
L’équipe di Belfast non è la sola a lavorare su un’alternativa alla siringa e in tutto il mondo esistono studi e sperimentazioni in questa direzione. Ma il cerotto con 361 aghi ha il pregio di essere molto facile da utilizzare e di non richiedere alcun particolare addestramento da parte del personale medico e paramedico. Una delle ricercatrici più famose che sta lavorando a un’alternativa alla siringa è Linda Klavinskis, immunologa del Kings College di Londra, e recentemente anche i ricercatori del MIT hanno proposto una tecnologia che eliminerà l'ago ipodermico, grazie a un dispositivo che utilizza la meccanica dell'alta pressione per introdurre i farmaci nel corpo umano. Molti scienziati pensano all’alternativa alla siringa anche come aiuto ai vaccini, per poterli usare a prezzi più accessibili e soprattutto per poterli conservare meglio. Il cerotto con gli aghi in polimero sarebbe infatti particolarmente adatto alla conservazione dei vaccini, che nei Paesi in via di sviluppo incontrano invece spessissimo problemi di temperature di conservazione inadeguate.
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