martedì 6 gennaio 2015

La carriera universitaria: una strada lunga e faticosa

La carriera universitaria rappresenta certamente la strada più ardua che un ex studente possa intraprendere. Stiamo parlando del percorso che separa la laurea magistrale http://www.universita.it/laurea-magistrale/ dalla cattedra come docente ordinario.

Il passo fondamentale, per intraprendere la carriera universitaria, è scegliere un settore scientifico disciplinare in cui inserirsi. Non potete infatti insegnare una singola materia ma dovete essere competenti e qualificati nell’intero raggruppamento disciplinare.

Analizziamo ora quali sono i passi da compiere per diventare professore dopo aver conseguito la laurea.

Si comincia con la formazione post laurea http://www.universita.it/formazione-post-laurea/ , magari vincendo un concorso per accedere ad un dottorato di ricerca
http://www.universita.it/dottorato-ricerca/ e, quindi, individuando un settore disciplinare.

Conseguito il dottorato, in un tempo minimo che va generalmente dai tre ai quattro anni, se l’intenzione è di proseguire la carriera universitaria potreste inserirvi in un programma post dottorato, continuando il lavoro di ricerca e realizzando quante più pubblicazioni scientifiche possiate, per accrescere il vostro curriculum vitae http://www.universita.it/scrivere-curriculum-vitae/ .

Terminati gli studi post laurea, ed in attesa di un concorso da ricercatore, si può tentare di ottenere un assegno di ricerca. Anche in questo caso si tratta di un concorso indetto dalle università ed, in molti casi, per vincerlo si necessita di una “spinta” da parte del docente che lo ha bandito.

Quindi, non nutrite false speranze nel caso in cui ad un concorso per un assegno di ricerca vi presentiate in 2, tu ed il tesista del professore che sta in commissione…

Il passo successivo, per proseguire la strada della carriera universitaria, è rappresentato dal concorso per diventare ricercatore, indetto dalle singole università. Per avere qualche possibilità di vincere, dovete avere un ricco curriculum scientifico, pieno di pubblicazioni e svolgere un tema scritto ed un orale eccellente.

Se siete così bravi da risultare vincitori, sappiate che il minimo periodo di prova prima dell’assunzione con contratto a tempo indeterminato è di circa tre anni. Anche se, a dire il vero, se fate in vostro dovere, non dovrebbero esserci problemi per essere confermati.

Già nel ruolo di ricercatore avete l’obbligo di impegnare delle ore di didattica, generalmente usate per funzioni integrative al programma ordinario (le esercitazioni). Probabilmente, se siete giunti fin qui avrete, in realtà, già tenuto corsi universitari come docenti a contratto, che vi chiederanno di proseguire per pochissimi soldi.

Il ricercatore rappresenta quindi la prima vera figura di ruolo della carriera universitaria. La retribuzione, ottenuta la conferma, è pesata sul tipo di regime scelto se a tempo pieno o definito; nel primo caso sono obbligatorie 350 ore annue di didattica mentre nel secondo si scende a 250. In genere, lo stipendio del ricercatore si aggira sui 1200-1700 euro al mese.

Nell’ascesa della vostra carriera universitaria a questo punto siete immediatamente sotto la carica di professore associato, ruolo raggiungibile per concorso pubblico con tempistiche e svolgimento identiche a quelle di ricercatore. Lo stipendio sale in modo considerevole e si aggira intorno ai 2200-2700 euro al mese.

Identico meccanismo di assunzione lo troverete per la carica di professore ordinario, che nella vostra carriera universitaria rappresenta la più alta qualifica, per un docente titolare di cattedra. Il salario di un professore ordinario è di circa 3300-4000 euro al mese.

Il percorso appena descritto rappresenta ciò che solitamente è la carriera universitaria ma, in rari casi, è possibile ottenere direttamente ruoli di professore associato od ordinario nel casi in cui il candidato possieda doti eccellenti in uno specifico settore scientifico disciplinare.

http://www.universita.it/carriera-universitaria/

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