sabato 21 febbraio 2015

Il consumo abituale di marijuana può portare alla narcolessia

un’irrefrenabile voglia di dormire che si manifesta durante il giorno

di Adriana Bazzi

Dietro quell’irrefrenabile voglia di dormire, che colpisce a volte gli adolescenti durante il giorno, potrebbe nascondersi l’uso di marijuana. La segnalazione arriva da uno studio, condotto da ricercatori del Children’s Hospital e della Wright State University di Dayton (Ohio), che suggeriscono di
eseguire un test sulle urine, per dosare i metaboliti della cannabis, tutte le volte che ci si trova di fronte a un adolescente che soffre di attacchi di sonno, definiti dagli esperti con il nome di narcolessia. Con le loro ricerche, condotte su 383 persone con meno di 21 anni di età (e un’età media di 13 anni) hanno, infatti, dimostrato che questo disturbo era riscontrabile nel 43 per cento di coloro che presentavano un test urinario positivo e nel 24 per cento di quelli con test negativo.

«Ci siamo sopresi del fatto che l’eccessiva sonnolenza con le caratteristiche della narcolessia – ha commentato Samuel Dzodzomenyo, che ha firmato il lavoro pubblicato sul Journal of Clinica Sleep Medicine - fosse due volte più frequente nei consumatori abituali di marijuana». La narcolessia si manifesta con attacchi improvvisi di sonno (durano attorno ai 10 minuti) nel corso della giornata, soprattutto in situazioni che lo favoriscono (per esempio dopo un pasto, al cinema, mentre si fanno lavori noiosi), ma anche in altri momenti, meno opportuni (mentre una persona va in bicicletta, ad esempio). Si tratta di un condizione non rara che colpisce quattro persone su 10 mila, con un picco fra i 15 e i 25 anni. Sapere che questo disturbo può essere legato all’uso di marijuana è importante negli Stati Uniti dove molti stati stanno legalizzando l’uso della marijuana sia a scopo ricreativo che medico.

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