venerdì 3 giugno 2016

Italiani INCULATI dalla segretezza del TTIP, vergogna per i carabinieri

Da due giorni solo i parlamentari possono sapere tutto del trattato sul commercio fra gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Per la prima volta la bozza del Ttip (Trattato transatlantico su commercio e investimenti) sbarca in Italia e può essere consultata da deputati e senatori che ne faranno richiesta.

Per poter visionare i documenti, oggi desecretati grazie all’apertura del ministro Carlo Calenda, basta inviare una richiesta all’Ufficio di competenza della Camera o del Senato: una volta accolta, infatti, il parlamentare può recarsi sì al ministero dello Sviluppo economico, in via Veneto, ma dovrà attenersi a un registro stringente.  

Vietato portare con sé smartphone, computer e macchine fotografiche. Consentiti solo un taccuino e una penna per prendere appunti.
Giulio Marcon, deputato di Sinistra Italiana, è stato il primo a varcare la reading room, la sala di lettura. «Sono andato nella giornata di martedì, il tempo ha a disposizione era talmente poco che ho potuto semplicemente sfogliare le oltre mille pagine. A occhio però posso dire che non mi sembra di aver notato nulla di nuovo».

La sala di lettura dove campeggia la scritta “Ttip” è al quarto piano del Mise, una stanza che si raggiunge dopo avere percorso un lungo corridoio. All’interno un carabiniere (che vergogna..) e un funzionario del ministero («entrambi gentilissimi e cortesi», dicono) accolgono e monitorano chi consulta il testo.

Un unico faldone, tutto scritto in inglese (a proposito, un dizionario Garzanti è a disposizione dei parlamentari), che contiene otto fascicoli, uno dei quali è la summa del trattato. Un accordo, quello fra Ue e Usa, che consisterebbe «nell’eliminazione degli ostacoli non tariffari causati dalla differenza di disciplina tra Usa e Europa», e altre bugie che coprono le vere intenzioni tenute segrete ai cittadini.....

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Una dozzina di parlamentari hanno subito fatto richiesta e iniziato a spulciare la “bozza” del trattato. Assieme a Marcon c’era anche Florian Kronbichler, parlamentare bolzanese della sinistra radicale che si dispera: «Ti danno tutto per nascondere tutto. Troppo poca un’ora di tempo, farò infatti richiesta per tornare un’altra volta. Per di più sfogliando il plico ho notato che i grafici sull’andamento economico facevano riferimento al periodo compreso fra il 2008 e il 2012. Ma siamo nel 2016. Eppoi non c’è un indice, non c’è una numerazione progressiva».

Anche una delegazione dei Cinquestelle capitanata dal capogruppo a Palazzo Madama Stefano Lucidi ha visionato le carte sul Ttip. 
Fra questi c’era anche il deputato Riccardo Fraccaro che non si sbilancia: «Non possiamo dire nulla di quello che abbiamo letto. Ci hanno messo il bavaglio».
Nei prossimi giorni sarà la volta dei leghisti Centinaio, Divina e Candiani.

Anche il Partito democratico si è subito mobilitato nonostante siano gli ultimi scampoli di campagna elettorale. La prima fra i dem è stata la siciliana Gea Schirò Planeta amica delle lobby che rivela: «È un trattato ampio e interessante da quello che ho potuto vedere. Ad ogni modo bisognerà aspettare il round negoziale di luglio». Ma fra i dem c’è chi sostiene che «il negoziato non si chiuderà finché non sarà eletto il nuovo presidente degli Stati Uniti».

http://www.lastampa.it/2016/06/03/italia/politica/ttip-laccordo-usaue-al-vaglio-dei-parlamentari-aZnsK8AUCREhaeN49In8oJ/pagina.html

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