Ieri un detenuto è scappato dalla casa circondariale di Alessandria, nella notte a Frosinone è fuggito un boss della camorra
Seconda evasione in due giorni da carceri italiani, ieri ad Alessandria e questa notte a Frosinone. E i sindacati della polizia penitenziaria denunciano: «La causa è la carenza di organico che denunciamo da mesi».
Ad evadere in Piemonte è stato un detenuto albanese di 35 anni, M.B. che sarebbe uscito di carcere nel maggio 2024, nel Lazio ad essere scappato è un boss della camorra, alleato del clan casertano dei Belforte, Alessandro Menditti, 44 anni, arrestato cinque anni fa dalla Squadra Mobile di Caserta per reati associativi. Molto attivo nella zona di Marcianise era stato arrestato in seguito alle indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli, che nei mesi precedenti avevano portato altre 11 misure restrittive nei confronti dei vertici dello stesso clan. Emerse l’ascesa dei «Menditti», favorito dal progressivo indebolimento del clan Belforte, detti «I Mazzacane» di Marcianise, a seguito dell’arresto dei suoi capi storici e dalla scelta di collaborare con la giustizia di alcuni esponenti di spicco dell’organizzazione. Menditti fu arrestato con altre tre persone: tutti erano accusati di estorsioni a imprenditori edili e del settore del noleggio videogiochi.
Il detenuto è riuscito a scappare calandosi con un lenzuolo da una finestra, con lui c’era un altro detenuto albanese, anch’egli in regime di massima sicurezza, che è però caduto dal muro di cinta del carcere e adesso è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Le ricerche del boss sono n corso in tutta Italia
Anche il fuggitivo di Alessandria, che era detenuto nel reparto «trattamento avanzato» in regime di vigilanza dinamica (era addetto alle pulizie nelle aree esterne dell’edificio) e ha approfittato di un guasto tecnico nelle telecamere di videosorveglianza, è ricercato. Durante le perquisizioni è stato ritrovato, in quello stesso reparto, un telefono cellulare, nascosto dietro un termosifone, Due invece quelli rinvenuti a Frosinone.
L’ALLARME
Non ci sta a finire sul banco degli imputati la polizia penitenziaria che denuncia: «Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso e le evasioni ne sono la più evidente dimostrazione -, osserva il segretario generale del Sappe, Donato Capece -. Il cellulare, sette centimetri appena, era dotato di scheda Sim ed era perfettamente funzionante. «Servono interventi urgenti - sottolinea il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci - sul sistema delle carceri italiane e piemontesi, ormai connotati da profonda disorganizzazione, a cui solo la professionalità degli agenti penitenziari riesce a mettere un argine nonostante l’assenza di uomini e mezzi». Il segretario generale aggiunto della Fns-Cisl, Massimo Costantino, aggiunge che «il carcere del capoluogo ciociaro risulta sovraffollato di circa 60 detenuti in più: la capienza è di 506 e invece sono presenti 570 detenuti». Secondo la Fns Cisl «non vi erano sentinelle in servizio»
http://www.lastampa.it/2017/03/18/italia/cronache/due-evasioni-in-due-giorni-la-polizia-penitenziaria-denuncia-carceri-sovraffollate-sicurezza-a-rischio-qaQqOzpzDSXxpNfBjOF2rM/pagina.html
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