di Francesco Filini
La Germania di Angela Merkel si riappropria di un minimo di sovranità monetaria coniando una nuova moneta metallica da 5 Euro
Già perché non tutti sanno che il conio delle monete metalliche e i relativi diritti di signoraggio (sì, i diritti di signoraggio esistono, consigliamo alle capre urlanti di studiare e consultare il sito della Banca d’Italia prima di arrivare a dire che è una cazzata dei “complottisti”) spetta agli stati (ex) nazionali che hanno aderito all’eurosistema, mentre la stampa delle banconote è totale appannaggio della BCE
Per avere la prova provata di questo fatto basta guardare nelle nostre tasche: il lettore si accorgerà facilmente che mentre le monete metalliche sono diverse da Stato a Stato e su ognuna di queste è impresso il simbolo dello Stato emittente (in quelle italiche troviamo “RI” che sta per Repubblica Italiana), in quelle cartacee troviamo invece la sigla BCE declinata in ogni lingua con tanto di firma del Governatore Mario Draghi
La Germania di Angela Merkel si riappropria di un minimo di sovranità monetaria coniando una nuova moneta metallica da 5 Euro
emessi più di 2 milioni di pezzi da 5 €
Già perché non tutti sanno che il conio delle monete metalliche e i relativi diritti di signoraggio (sì, i diritti di signoraggio esistono, consigliamo alle capre urlanti di studiare e consultare il sito della Banca d’Italia prima di arrivare a dire che è una cazzata dei “complottisti”) spetta agli stati (ex) nazionali che hanno aderito all’eurosistema, mentre la stampa delle banconote è totale appannaggio della BCE
Per avere la prova provata di questo fatto basta guardare nelle nostre tasche: il lettore si accorgerà facilmente che mentre le monete metalliche sono diverse da Stato a Stato e su ognuna di queste è impresso il simbolo dello Stato emittente (in quelle italiche troviamo “RI” che sta per Repubblica Italiana), in quelle cartacee troviamo invece la sigla BCE declinata in ogni lingua con tanto di firma del Governatore Mario Draghi
I motivi sono abbastanza ovvi: coniare monete ha un costo superiore rispetto allo stampare una banconota (per le monete di piccolissimo taglio il costo di conio supera addirittura quello di valore nominale!), e la rendita da signoraggio è notevolmente superiore. Accadeva così anche con la lira: le banconote erano emesse dalla Banca d’Italia (con tanto di firme del Governatore e del Cassiere) e il conio metallico spettava invece alla zecca dello stato
Sicuramente qualcuno ricorderà la polemica nel 2002 che fece l’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti con l’allora Governatore della Banca Centrale Wim Duisenberg circa la possibilità di introdurre il cosiddetto “euro di carta” per i tagli da 1 e da 2, perché le persone erano abituate alla lira con i relativi tagli da 1000 e da 2000 che erano cartacei. Il Governatore della Banca Centrale rispose “irridendo” Tremonti dicendo che “al posto del Ministro delle Finanze non sarei tanto contento se la BCE emettesse banconote anche per i tagli da 1 e da 2, perché in questo caso l’Italia perderebbe i diritti di signoraggio”
Duisenberg morì a luglio del 2005, annegato nella piscina della sua villa
La manovra della Markel, quella di coniare la moneta metallica da 5 euro, è indubbio un
grande vantaggio per la Germania che si riappropria – con il beneplacet della BCE di Mario Goldman Draghi – di una quota importante di rendita monetaria. Quello che stupisce è il trattamento di favore che viene concesso ai tedeschi
Chissà cosa direbbero oggi John Kennedy e Aldo Moro, che osarono stampare moneta di Stato sfidando lo strapotere dei banksters.. Purtroppo sono stati entrambi assassinati e i dollari di proprietà degli “United States of America” e le 500 lire di carta della “Repubblica Italiana” sono oggi solo un oggetto da collezione. Quando invece dovrebbero essere un oggetto di studio, come tutta la moneta
Il dollaro emesso dal Ministero del Tesoro degli Stati Uniti d’America, come si vede non c’è il logo della Banca Centrale e la scritta “Federal Reserve Note” viene sostituita da “United States Note”
La banconota da 500 lire – Serie Mercurio emessa dal Ministero del tesoro della Repubblica Italiana, a differenza dei biglietti della Banca d’Italia che recavano la scritta “Pagabili a vista al portatore” qui troviamo “Biglietto di Stato a corso legale”
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