mercoledì 5 aprile 2017

Disturbati titolari di maneggio picchiano per ore stalliere x una denuncia per maltrattamento di cavalli

Denuncia il maltrattamento sui cavalli: lo torturano tre ore e gli spezzano un braccio
Stalliere racconta la violenza sugli animali: arrestati i due titolari del maneggio

Questa mattina, martedì 4 aprile, i carabinieri di Chivasso hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal gip del tribunale di Ivrea, nei confronti di due italiani responsabili di lesioni gravi, sequestro di persona e tentata estorsione. Si tratta di Salvatore Caravelli, 62 anni, e della compagna Camilla Cassina, 28 anni. 

I due soggetti sono i titolari di un maneggio con annessa scuola di equitazione a Caluso. La vittima dell’aggressione è uno stalliere-istruttore di equitazione

 La vicenda nasce a seguito di un controllo nel maneggio effettuato il 16 febbraio scoro dalle guardie zoofile, a seguito della segnalazione di presunti maltrattamenti di animali. In quella circostanza, poiché uno dei due titolari del maneggio aveva manifestato segnali di forte agitazione a causa della presenza di una troupe della trasmissione televisiva «Striscia la Notizia», le guardie zoofile avevano richiesto l’intervento dei militari

il servizio di striscia la notizia

A distanza di tempo dal controllo, i due titolari hanno aggredito e picchiato con bastoni lo stalliere accusandolo di aver avvisato e richiesto l’intervento delle guardie zoofile. L’aggressione è durata alcune ore
 La vittima ha riportato la frattura di un braccio e ferite su varie parti del corpo. Gli arresti sono avvenuti in collaborazione il personale del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale dei carabinieri di Torino. Le verifiche all’interno del maneggio e sui terreni che circondano la struttura non sono ancora stati completati. Gli investigatori stanno cercando eventuali carcasse di animali, che sarebbero stati sepolti in zona


L’intervista: “Progettavano di infilarmi dentro a una fossa e di far sparire la mia auto”  

«Quando ero appeso a testa in giù e stavo rantolando, lui mi ha puntano delle grosse forbici al petto e mi ha detto “adesso ti sbudello come un capretto”. Ho pensato: stavolta è finita, non rivedrò più mia moglie e mia figlia. Intanto sentivo ancora lui che diceva a lei: «Prendiamo un’escavatore e lo seppelliamo da qualche parte, la macchina la nascondiamo e poi le diamo fuoco”. Poi lui è uscito, lei mi ha tirato giù e io sono rimasto steso per terra». Giovanni Santi, stalliere di 61 anni, ha visto la morte in faccia dopo una vita trascorsa nel mondo del cavalli, nelle scuderie torinesi e a preparare atleti per gare internazionali di equitazione. Da tre mesi lavorava a Caluso

Ha paura?  
«Si, molta. Non dormo più. Ieri, prima di essere arrestato, Carvelli mi ha ancora tempestato di telefonate. L’ho detto ai carabinieri e mi hanno detto di non rispondere. Sono stato male, ho vomitato».  

Si aspettava tanta violenza?  
«Francamente no, anche perché ci conoscevamo da una vita. Perché siamo nel mondo dei cavalli da sempre. Pensi che era un venerdì e io, il lunedì successivo, avrei dovuto iniziare a lavorare da un’altra parte». 

Cosa è successo quella mattina?  
«Stavo prendendo un caffè con Camilla quando lei mi ha chiesto se avevo visto il programma “Striscia la Notizia” della sera prima. Io ho risposto di no. Allora me l’ha fatto vedere lei con il suo telefonino». 

Poi cosa è successo?  
«Ad un certo punto mi fa “questo che parla sei tu”. Io gli ho risposto di no, assolutamente, che con quel servizio proprio non c’entravo. Appena siamo usciti all’esterno, Carvelli ha iniziato a colpirmi con un pezzo di legno, quello che poi hanno sequestrato i carabinieri. Io sono caduto a terra e ho perso i sensi. Cercavo di ripararmi con le braccia e lui continuava a colpirmi. Ho cercato di scappare, ma lei mi si è avventata contro con una forza incredibile». 

Riprende fiato e si tocca il braccio destro, che gli fa ancora male. Riprende il racconto...  
«Quando ho riacquistato i sensi ero a testa in giù e avevo male dappertutto. Ad un certo punto lui, con delle grosse forbici, ha anche tentato di tagliarmi le dita di una mano. Mi hanno minacciato anche quando siamo usciti dall'ospedale». 

Cosa le hanno detto?  
«Di stare attento a quello che facevo. Insistevano con la deposizione che dovevo firmare per scagionarli da tutte le accuse. Che sapevano che mia figlia gira spesso per il paese dove abito».  

Cosa pensa di Camilla e Salvatore?  
«Che hanno proprio sbagliato persona perché io, con il servizio di “Striscia”, non c’entro. Quello che so è che adesso qualcuno dovrà pagare per il male che mi ha fatto»


http://www.lastampa.it/2017/04/04/cronaca/sequestrano-e-torturano-lo-stalliere-arrestati-i-responsabili-di-un-maneggio-ODURSa44ldncjjaUZY5e3O/pagina.html

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