venerdì 21 settembre 2018

Uomini, mezz'uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà


LEONARDO SCIASCIA, Il giorno della civetta (1961)

Questo è il brano in cui il padrino mafioso Mariano esprime il suo rispetto per il protagonista del romanzo, il capitano Bellodi:

«Io ho una certa pratica del mondo;


 e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie:

 gli uomini,
 i mezz'uomini,
 gli ominicchi,
 i (con rispetto parlando) pigliainculo 
e i quaquaraquà

 Pochissimi gli uomini;
 i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini

 E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi:
 che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi

 E ancora più giù:
 i pigliainculo, che vanno diventando un esercito

E infine i quaquaraquà: 
che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre

Lei,
 anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo,
 lei è un uomo»






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