La lingua italiana in grande crescita e sempre più amata e diffusa
Quarta lingua più studiata al mondo dopo l’inglese, lo spagnolo e il cinese
All’estero, nell’anno accademico 2016/17, l’hanno studiata più di 2 milioni di persone
Suddivise in 115 Paesi
A Roma, a Villa Madama, ne ha certificato lo stato di salute la III edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, una giornata di lavori articolata in varie sessioni plenarie
Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha evidenziato nel suo intervento introduttivo i riconoscimenti e il peso raggiunti dall’italiano
“Se guardiamo al numero di persone che parlano l’italiano nel mondo,
noi siamo – come lingua – circa al 21esimo posto
Quindi ce ne sono molte che ci sopravanzano
Ma se andiamo a vedere le persone che studiano le lingue, e che quindi studiano una seconda o una terza lingua, come numero di persone è la quarta lingua più studiata
(…) “Dopo l’inglese, lo spagnolo e il cinese
Significa però venire prima del francese” (…)
Fu una sorpresa due anni fa e si riconferma quest’anno ancora sul podio:
l’Australia è il Paese al mondo in cui ci sono più studenti di lingua italiana
È quanto emerge dalla quinta edizione de “Lo stato della diffusione dell’italiano nel mondo”, indagine statistica promossa dal Ministero degli Affari Esteri e presentata agli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo
Uno strumento ideato al fine di conoscere i diversi contesti in cui si insegna la lingua italiana nel mondo e poter poi elaborare mirate strategie di crescita.
2.145.093 sono gli studenti di italiano rilevati in 115 Paesi nel mondo nell’anno accademico 2016/17, facendo riferimento al variegato panorama di associazioni, università, scuole pubbliche e private e Istituti Italiani di Cultura in cui si insegna e promuove la nostra lingua
Un dato in crescita del 3,85% rispetto all’ultima rilevazione, con un Paese, l'Egitto, che balza certamente agli occhi
Grazie infatti al l’aggiornamento dei dati forniti dalle autorità locali, il censimento dello scorso anno ha visto aumentare gli alunni da 79.149 a 121.909 unità
Al primo posto, come si è detto, si conferma l’Australia con 314.716 studenti di italiano, seguita a stretto giro dalla Francia con 314.190 e un aumento del 14,29%
Sul podio, al terzo posto, la Germania con 257.469 studenti (+8,22%)
Restano tra i Paesi con il maggior numero di studenti di italiano anche gli Stati Unti, al quarto posto con 221.741 unità e un aumento percentuale dell’8,73
Particolarmente impressionante è l’incremento registrato in Uruguay:
quasi il 200% (+197), pari a 13.213 studenti in più per un totale di 19.908
Contrazioni si registrano invece in Paesi in cui la domanda di italiano è consolidata, come il Venezuela (-36,72%) a causa del perdurare dell’instabilità politica e socioeconomica; Regno Unito (-28,08%) e Giappone (-36,28%)
Viceversa costante è l’aumento dell’interesse per l’italiano in regioni strategiche come il Mediterraneo ed il Medio Oriente (+22%) e l’Africa sub-sahariana (+14%)
Quanto ai luoghi in cui si insegna la lingua, a fronte della flessione che ha riguardato gli studenti dei corsi tenuti dagli Istituti Italiani di Cultura (-7,89% pari a 5.649 unità) e la sostanziale invarianza nel numero degli studenti universitari (-0,03% pari a 63 unità), miglioramenti significativi sono stati registrati in “altri contesti di apprendimento” come associazioni private e università della terza età (+23,02% pari a 51.983 unità)
La maggioranza assoluta di concentra comunque nelle scuole pubbliche locali (oltre il 57% del totale, pari a 1.243.099 studenti)
La lingua italiana è sempre più diffusa nel mondo anche grazie a Internet e ai social media
È quanto emerge dai dati conclusivi della XVIII edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo che si è chiusa il 21 ottobre e il cui tema era: “L’Italiano e la rete, le reti per l’Italiano”
Le rilevazioni mostrano un importante aumento degli studenti di italiano che sono passati da 1.522.184 nell'anno scolastico 2012/2013, a 1.761.436 nel 2013/2014 fino agli oltre 2 milioni odierni
La settimana della Lingua Italiana, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale insieme all’Accademia della Crusca, alla Società Dante Alighieri e con il sostegno della Confederazione elvetica, è divenuta nel corso degli anni l’appuntamento più importante dedicato alla promozione della nostra lingua all'estero, con centinaia di iniziative
L’anno scorso la Settimana ha visto oltre 1.300 eventi in più di 80 Paesi
Quest’anno il tema scelto è stato duplice. Da un lato si è analizzata la rete, ossia il ruolo di internet e dei social media nelle trasformazioni fisiologiche che la nostra lingua sperimenta. Dall'altro si passano in rassegna e si valorizzano le “reti fisiche” che lavorano quotidianamente alla diffusione dell'italiano nel mondo, la rete delle scuole italiane nel mondo, gli Istituti di Cultura, le università, i Comitati della Società Dante Alighieri, le associazioni dei nostri connazionali all'estero
E poi, la nuova rete di chi, non italiano di nascita, ha fatto dell'italiano la propria lingua di lavoro, utilizzandolo per scrivere o per insegnare e facendosi testimone, attraverso il proprio lavoro, del nostro Paese e della nostra cultura
Il Capo della Farnesina Moavero Milanesi, richiama la forza della lingua in quanto luogo di «identificazione identitaria» e trova la chiave di volta efficace del rilancio ricordando «l’attuale espansione geografica in zone strategiche del mondo, dovuta anche alla capacità di influenza culturale dell’italiano, con un aumento del 22% nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, del 14% nell’Africa Sub-sahariana»
Ribadisce l’impegno per trovare nuovi fondi per «per rilanciare la rete delle scuole italiane all’estero» e rispondere alla domanda di italiano proveniente dai Paesi in cui sono presenti «le nostre storiche comunità e le terze e quarte generazioni di italiani», progetto molto apprezzato dal sottosegretario del Miur Salvatore Giuliano che ricorda gli «oltre 5 milioni di italiani residenti all’estero e milioni di oriundi, figli della nostra emigrazione»
La maggioranza degli studenti, oltre il 57%, si concentra nelle scuole pubbliche locali e, a fronte della flessione della frequenza negli Istituti Italiani di Cultura (-7,89% pari a 5.649 unità), della sostanziale invarianza di quella universitaria, si nota un aumento della frequenza in contesti di apprendimento diversi come associazioni private e Università della terza età (+23,02% pari a 51.983 studenti)
Paolo Costa, docente di Comunicazione all’Università di Pavia racconta l’esperienza delle comunità di lettura che condividono in rete la lettura dei classici con un calendario prefissato
Si leggono «Le città invisibili» di italo Calvino e poi si commentano insieme
Un’esperienza che è stata implementata come applicazione ed è diventata metodologia didattica in varie università straniere come quella di Harvard (dove quest’anno si legge l’Orlando Furioso ed è familiare il nome di Italo Calvino a causa delle memorabili «Lezioni Americane»), Gand in Belgio, Toronto la City University di New York, l’Indiana University
Una lingua che affascina pure i cinesi anche se Federico Wen, Direttore del Dipartimento di Italianistica della Beijing Foreign Studies University, ricorda che «appena un mese fa il francese, il tedesco, lo spagnolo sono entrati come obbligatori nell’esame di stato con dignità pari all’inglese, ma spero che anche l’italiano entri nella formazione ufficiale. Rimane scarsa la quantità di opere italiane tradotte nel XX secolo. L’italia è dietro la Russia, il Regno Unito, la Francia, la Germania»
Wen è sicuro che in Cina presto l’italiano «diventerà di tendenza» e già 5 mila studenti, grazie ai programmi «Marco Polo» e «Turandot», vengono ogni anno in Italia che diventa per la prima volta una delle mete più importanti per la formazione
Dante è già famosissimo grazie all’ introduzione di Friedrich Engels all’edizione italiana del Manifesto del Partito Comunista di Marx, dove viene definito «l’ultimo poeta medievale e il primo della modernità»
I programmi cinesi sono rigidi, l’istruzione è severa, se non si passa un esame ne va del destino di una vita e quindi tutti conoscono la frase su Dante
E inoltre tutti quelli che vogliono essere riconosciuti come intellettuali «devono avere Italo Calvino negli scaffali della loro biblioteca»
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