L'epicentro è in Australia, ma il terremoto mediatico investe la Santa Sede e papa Francesco
La sentenza di colpevolezza di Pell arriva infatti in un momento già delicato del pontificato
E le reazioni nelle Sacre Stanze sono tra il «dolore» (.. se come no..) e l’attendismo, come da comunicato ufficiale, l’imbarazzo e la tensione - che in molti hanno notato per esempio nel viso del portavoce Gisotti - per un banco di prova così grande a distanza di soli due giorni dal summit anti-pedofilia
La condanna del cardinale «ministro» delle Finanze - uno dei più alti in grado in Vaticano - per abusi su due 13enni segue di 48 ore le promesse di fermezza assoluta espresse da Pontefice, cardinali e vescovi
Il punto è che ora per molti sarebbe subito il momento di applicare questa linea, e su social e siti da tutto il mondo rimbalzano invocazioni di un provvedimento come quello per McCarrick, cardinale che è stato spretato
Dal Vaticano si riconosce che la notizia «ha scioccato moltissime persone»
Ora «attendiamo l’esito del processo d’Appello »
Pell ha 77 anni, quindi ha superato la soglia dei 75 per il «pensionamento»
Partendo dal presupposto che la stagione di Pell Oltretevere sia finita, alcuni prelati interpellati da La Stampa si aspettavano una comunicazione della scadenza del mandato e di un non rinnovo dell’incarico, che in un primo momento non è arrivata
«Era un’occasione da cogliere: non sarebbe stato un provvedimento preso per un giudizio non ancora definitivo, e allo stesso tempo si sarebbe dato un segnale importante a chi sta facendo pressioni comprensibili»
Altre figure nei Sacri Palazzi esprimono perplessità sulla sentenza e sul clima che si respira:
«È un attacco al Papa e alla sua riforma, dato che Pell è stato una delle sue prime scelte
Mi chiedo come abbia potuto trovare il tempo e il contesto per insidiare due 13enni in sacrestia», dice un monsignore
Padre Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, ricorda il caso dell’arcivescovo di Adelaide monsignor Wilson, «che in prima istanza è stato condannato e poi è stato assolto (x insabbiamento)»
Come se non bastasse, dall’Australia arriva un’altra indiscrezione «imbarazzante»: l’arcivescovo di Brisbane e presidente dei vescovi, monsignor Mark Benedict Coleridge, sarebbe sotto indagine per aver insabbiato le informazioni ricevute da una donna, che riferiva di abusi su minori compiuti da preti
Proprio Coleridge ha tenuto l’omelia nella messa di chiusura del vertice anti-abusi
Prima notte in cella per il porporato australiano dopo la condanna per abusi sessuali su minori commessi, secondo l'accusa, quando era vescovo a Melbourne alla fine degli anni '90
Il primo cardinale a finire in carcere per abusi si trova ora in una cella singola in una prigione di Melbourne, in attesa della sentenza prevista per il 13 marzo che stabilità l'esatta misura della pena
È stato anche confermato che i cinque reati di cui il cardinale è stato dichiarato colpevole sono cinque gli episodi commessi nei confronti di due chierichetti (di 12 e 13 anni) - comportano una condanna massima di dieci anni ciascuno
Per questo, il cardinale Pell rischia fino a 50 anni di reclusione (..a 77 anni..)
La seconda notizia riguarda l'apertura del procedura canonica, autonoma dal processo civile, che potrebbe concludersi, se le accuse fossero verificate, con la rimozione della porpora, l'esclusione dal Collegio cardinalizio, fino alla dimissione dallo stato clericale
Il Vaticano comunque si muove in punta di piedi e l'attendismo è la linea guida
«Vedremo l'esito del processo d'appello, Pell ha ribadito la sua innocenza», dice un monsignore
«Un chiaro attacco al Papa e alla sua riforma, visto che Pell è stata una delle sue prime nomine», gli fa eco un altro prelato
Insomma nei sacri palazzi regna l'incredulità e in non pochi parlano di «complotto» (.. o GOMBLOTTO..)contro Bergoglio
«Ricordiamo il caso dell'arcivescovo di Adelaide, monsignor Wilson, condannato in prima istanza e poi assolto», afferma monsignor Hans Zollner, tra i promotori del summit sulla tutela dei minori in Vaticano
«È la parola di una persona contro quella di Pell - affermano ancora - dove sono le prove?
Contro Pell c'è una campagna avversa e la prima giuria chiamata a decidere sul caso non ha raggiunto alcun verdetto e si è dimessa
Pell ha molti nemici, dentro e fuori il Vaticano, perché voleva una riforma totale delle finanze della Santa Sede
È un capro espiatorio»
Insomma i dubbi permangono, ma sia il processo canonico che quello penale andranno avanti
Il Papa vuole vederci chiaro..
Dichiarazione choc, fatta per ottenere una condanna meno grave, sostenendo che il porporato non doveva rispondere di «circostanze aggravanti» ed era stato probabilmente «preso da un impulso irresistibile», secondo quanto riferito dal quotiniano britannico Guardian
Il 13 marzo arriverà la sentenza Intanto Pell resta in carcere
https://www.lastampa.it/2019/02/27/vaticaninsider/caso-pell-imbarazzo-e-dolore-in-vaticano-un-attacco-diretto-al-papa-ngEyHoZIkwVsdAYAtR96PK/pagina.html
http://www.ilgiornale.it/news/politica/pedofilia-pell-va-prigione-e-adesso-vaticano-si-spacca-1653610.html
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