martedì 16 aprile 2019

PANTANI non morì da solo: la testimonianza del generale della Guardia di Finanza


«Qualcuno era con lui quando la morte è arrivata»
 Così Umberto Rapetto, già generale di brigata della guardia di finanza, davanti alla Commissione parlamentare antimafia parlando della morte del ciclista Marco Pantani
 Rapetto ha fatto riferimento in particolare «delle macchie di sangue» e di come, al momento del ritrovamento del cadavere, «era posto il braccio:
 non si può pensare che sia stato lo stesso ciclista a spostarlo»

Il generale inoltre ha voluto porre l’attenzione sulla presenza di un «enorme grumo di sangue sul pavimento con al centro una pallina bianca, intonsa, perfettamente bianca
 È uno dei grandi misteri: nonostante sia stata nel sangue, la pallina non ne era stata intaccata»






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