Roma Termini, ore 20,20 di martedì 12 maggio. Come spesso accade nella principale stazione della capitale, i viaggiatori che arrivano debbono rassegnarsi a lunghe fila prima di raggiungere l’agognato taxi. In fila c’è anche il parlamentare della minoranza del Pd, Stefano Fassina. Parla con i suoi vicini, racconta di avere rilasciato una intervista a Repubblica. Spiega: “arrivo da un paese in provincia di Roma, c’erano 100 insegnanti che piangevano…”.
Tre posti avanti a Fassina c’è un professoressa, che ascolta con molta attenzione…Fassina continua a parlare: “Il decisionismo ha colpito duro, hanno voluto rompere inutilmente…”. La professoressa lo guarda diritto negli occhi: il parlamentare Pd infatti ha scavalcato due poveretti in fila ed è proprio dietro di lei. Arriva un barbone, allunga la mano a Fassina e gli chiede un euro. Lui si gira dall’altra parte e prosegue il comizietto, rifiutando l’elemosina. C’è un ragazzo che approva, “Bravo Fassina! Sei fra i pochi che si ribellano alla dittatura bianca di Matteo Renzi“. La prof guarda a bocca aperta: Fassina l’ha scavalcata, ed è davanti a lei. La poveretta vorrebbe protestare, ma lui continua il comizietto e sarebbe inutile. Perchè parla con il fan improvvisato…
“Dittatura bianca?” sorride l’oppositore interno di Renzi, che getta subito acqua sul fuoco: “E, attenti! Non è detto che se uno si fa la legge elettorale che vuole, poi vinca di sicuro. Anzi…”. Sì, Fassina è proprio un gufaccio. E intanto ha scavalcato altri due poveretti in fila. La prof è proprio incazzata, vorrebbe dirgliene quattro. Ma Fassina è già dentro il taxi, dopo avere superato cinque viaggiatori che erano davanti a lui. Alla prof non resta che la rabbia: “Io farmi difendere da uno così? Se ci ha fregati tutti in pochi minuti, chissà cosa sarebbe capace di fare…”
http://limbeccata.it/indiscreto/fassina-salta-la-coda-dei-taxi-e-la-prof-si-infuria/
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