sabato 16 maggio 2015

Il Quantitative easing della BCE

di Giovanni Stringa, Giuditta Marvelli e Gino Pagliuca

Come funziona il programma di acquisto di titoli di Stato deciso dalla Bce? Innanzitutto, le operazioni saranno condotte sul mercato secondario: non durante le aste lanciate dai singoli Stati, ma successivamente, quando i privati che hanno comprato Btp italiani o Bonos spagnoli (per citare due esempi) decidono di rivenderli prima della scadenza. Ma vediamo ora gli altri dettagli più numerici.

Il programma prevede l'acquisto di titoli per 60 miliardi al mese a partire da marzo. Verranno comprati soprattutto bond di Stato, ma non solo. Saranno acquistate anche obbligazioni delle istituzioni sovranazionali europee. Il piano include la prosecuzione delle operazioni di acquisto di titoli cartolarizzati (Abs) e garantiti (covered bond). La ripartizione, secondo le stime dei ricercatori di Unicredit, potrebbe essere la seguente: 5-10 miliardi in titoli privati (cartolarizzati e garantiti), 45 miliardi in bond pubblici nazionali e il resto in obbligazioni delle istituzioni europee sovranazionali. Il programma durerà fino al settembre 2016 o, almeno finché l'inflazione non si sarà risollevata verso l'obiettivo del 2%
.
L'importo totale del piano, fermandosi a settembre del prossimo anno, dovrebbe aggirarsi sui 1.140 miliardi . Ma l'importo scende a circa 850 miliardi se si considerano solo gli acquisti di titoli di Stato. Entreranno nel programma i bond con scadenza dai due ai 30 anni. Gli acquisti avverranno sulla base delle quote dei singoli paesi nell'azionariato della Banca centrale europea.

Il punto non è tanto chi acquisterà i titoli, se la Bce o le banche centrali, quanto chi si farà carico dei relativi rischi.

Concentriamoci quindi sui bond pubblici (europei o nazionali): solo il 20% sarà comprato in un regime di condivisione del rischio, a carico dell'eurosistema, mentre il restante 80% peserà sulle spalle delle banche centrali nazionali. E visto che, di questo 20%, un 12% sarà composto da titoli emessi da istituzioni europee, la quota di titoli di Stato nazionali soggetti a mutualizzazione si ferma all'8%.

Le operazioni di acquisto previste dal «quantitative easing» avranno poi i due tetti seguenti: non si potrà comprare più del 25% dei titoli messi in circolo con ogni emissione. E non potrà essere acquistato più del 33% del debito pubblico di un singolo Paese, inclusi i titoli di Stato già in pancia alla Bce. Entreranno nel programma solo titoli considerati «investment grade» (quindi non al livello "spazzatura") da almeno una delle principali agenzie di rating.

Ma sono previste eccezioni per i Paesi che si trovano sotto un programma di assistenza internazionale e che ne rispettano le indicazioni. Lo sguardo è rivolto alla Grecia: potranno essere acquistati anche titoli di Stato ellenici se il Fondo monetario, attraverso le diverse «review», considererà Atene in linea con le condizioni previste dal piano.

La Bce ha anche abbassato il tasso di interesse sulle Tltro, le operazioni di liquidità finalizzate ai prestiti alle aziende. Non si applicherà più lo spread di 0,10 punti percentuali sul tasso di riferimento. Le banche potranno richiedere denaro allo 0,05% e non più allo 0,15%

La Bce vuole così rendere queste aste più appetibili, dopo la domanda sotto le aspettative nel corso del 2014.


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