mercoledì 17 giugno 2015

"Renzi sperperò 31 milioni di euro". Tra le accuse anche le escort...

 Intervista a Carlo Taormina, avvocato di Alessandro Maiorano, dipendente del Comune di Firenze querelato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Leggi le accuse al segretario del Pd


Alessandro Maiorano, dipendente del Comune di Firenze, sarebbe dovuto comparire lunedì 15 giugno davanti al tribunale di Firenze per rispondere di diffamazione ai danni di Matteo Renzi. Ma per la seconda volta il processo è stato rinviato dal giudice al 21 marzo del prossimo anno, dopo il precedente rinvio dal 7 luglio 2014. Come stanno le cose? Che cosa sta accadendo? Affaritaliani.it ne ha parlato con Carlo Taormina, avvocato di Maiorano.

"Alessandro Maiorano su vari quotidiani ebbe a far presente che secondo i conteggi da lui fatti, sulla base della documentazione di cui era in possesso, Renzi in quattro anni da presidente della provincia di Firenze avrebbe sperperato la bellezza di 31 milioni di euro, attraverso elargizioni che non avevano nulla da spartire con le finalità dell'ente provinciale e attraverso spese pazze nei vari ristoranti e alberghi in cui si recava con vantaggio suo e anche di tutte le persone che gli stavano intorno. Non solo, avrebbe sperperato soldi anche attraverso il coinvolgimento come collaboratori di una serie impressionante di persone che poi venivano regolarmente pagate con i soldi della provincia".



"La querela di Matteo Renzi contro Maiorano - spiega Taormina - riguardava le dichiarazioni che lo stesso Maiorano rendeva alla stampa e interessava in particolare tre settori. Quello del cosiddetto genio fiorentino, che era una iniziativa che aveva assunto Renzi quando era presidente della Provincia attraverso cui finanziava varie iniziative. Il problema è che questi finanziamenti andavano in direzioni non proprio tutte chiare. Il secondo settore, quello più importante, era quello della Fondazione Strozzi, alla quale furono dati un sacco di soldi e non si è mai capito che fine avevano fatto. E il terzo era la Florence Multimedia,
società di comunicazione che fece una convenzione con la Provincia di Firenze per tutto ciò che riguardava la comunicazione della Provincia stessa. Se non che diventò un mastodonte, fu costituita anche una televisione, che servì prevalentemente alle esigenze di comunicazione e propaganda di Renzi".

"L'altro aspetto che fu oggetto di interviste varie rilasciate da Maiorano riguardava tre fondazioni dalle quali Renzi prendeva i soldi per fare le campagne elettorali, ma è da accertare da dove provenissero questi soldi. Questo è stato l'oggetto di dichiarazioni fatte alla stampa da parte di Maiorano e per questa ragione Renzi fece una querela nei suoi confronti. Maiorano è stato rinviato a giudizio per diffamazione. Il primo passaggio del processo fu quello del 7 luglio 2014, dove con nostra grande sorpresa Renzi non si presentò e non si costituì nemmeno parte civile, come se volesse abbandonare la situazione. Il processo fu rinviato al 15 giugno di quest'anno, domani, e invece poi abbiamo avuto una comunicazione da parte del tribunale che c'è un altro rinvio al 21 marzo 2016".

"Questa è la prima parte. La seconda, tutto ciò che ho detto finora a proposito delle cose che aveva indicato Maiorano nelle varie interviste, viene integrato da altro. Primo: le escort che frequentavano Palazzo Vecchio quando Renzi era sindaco. Secondo: la questione della abitazione di Via Alfani numero 1 a Firenze pagata da Marco Carrai con un contratto intestato a persona diversa da Matteo Renzi, questione che è stata messa in collegamento con grandi vantaggi che risultano essere stati totalizzati da Marco Carrai, diventato presidente degli Aeroporti di Firenze, società a partecipazione quasi totale del Comune di Firenze, presidente della Parecheggi Firenze e infine a.d. di quella Florence Multimedia che è stata la cassaforte di tutta la propaganda di Renzi. Un piccolo capitolo - continua Taormina - riguarda i soldi che Renzi avrebbe preso da Luigi Lusi, ex segretario amministrativo della Margherita, e da lì la denuncia per ricettazione. Tutti questi fatti, all'oggetto della querela contro Maiorano più questi altri che ho raccontato, sono diventati l'oggetto della denuncia depositata da Maiorano il primo agosto del 2014 alla procura di Firenze in cui si accusa Renzi e altri di associazione per delinquere, peculato, ricettazione e corruzione. Questi sono i fatti per i quali pende la denuncia, abbiamo visto che la procura non dà segni di vita e per questo abbiamo presentato una richiesta di controllo al Csm, alla procura generale della Cassazione e alla procura generale della Corte d'Appello di Firenze e stiamo attendendo i risultati".

"E' chiaro che tutto quello che ho detto sono cose che devono essere accertate dall'autorità giudiziaria. Renzi finora ha la più ampia presunzione di non colpevolezza. Ma tutto è stato documentato dal primo all'ultimo euro. Si tratta di fatti denunciati. L'accusa può essere fatta solo dalla procura", conclude Taormina.


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