Riuscirà a salvarsi l’Italia, o l’abitudine al malcostume ormai è diventata parte del Dna degli italiani?
Il dubbio sorge spontaneo di fronte a vicende come quella che stiamo per raccontare: in un bando per un insegnamento annuale - valore del contratto, 4880 euro lordi per un anno di lavoro - la presidente della Commissione esaminatrice, incredibilmente candidata essa stessa, si auto-assegna il posto
Cosa che viene considerata da lei (ma anche da tutti gli altri, a quanto pare) una cosa normalissima e giustissima
La storia ce la racconta la professoressa Alessandra Castellani, arrivata seconda nella selezione per un anno di insegnamento per la disciplina di Antropologia Culturale presso l’Isia (Istituto Superiore Industrie Artistiche) di Faenza
Lo scorso 20 settembre, Castellani va a vedere sul sito internet dell’Istituto il verbale del concorso pubblico bandito dalla professoressa Mariella Paderni, direttrice dell’Isia faentino e (tra l’altro) presidente della commissione. «Quando ho letto che Paderni aveva firmato come presidente della commissione il verbale in cui proclamava sé stessa come candidata prima nella graduatoria - afferma Castellani - sono rimasta sconcertata, perplessa.
Venivo da una influenza, ho pensato di aver capito male, e ho telefonato all’Isia
Ho chiesto alla mia interlocutrice, la direttrice amministrativa come poteva un presidente di commissione essere al tempo stesso candidato
E mi ha risposto candidamente che magari nel momento in cui veniva nominata vincitrice, la direttrice dell’Isia/presidente di commissione era uscita, lasciando il compito agli altri commissari»
Nei giorni successivi la professoressa Castellani ha cercato di denunciare l’assurda vicenda al ministero della Pubblica Istruzione: ma le hanno risposto, informalmente, che «si tratta di una situazione certo particolare», che sarebbe stata valutata «insieme alla presidente dell’Isia di Faenza, ovvero il superiore diretto della professoressa Paderni, autoproclamatasi vincitrice. Tra pochi giorni cominciano le lezioni: che farà il ministro Valeria Fedeli?
Storie come questa nascono dalla consapevolezza che in Italia le cose «vanno così» da sempre
Che il comportamento normale - anche quando si tratta di poche migliaia di euro - sia fare pastette e imbrogliare, accomodare i concorsi perché finisca «come deve finire»
Succede, come abbiamo visto di recente per una cattedra di diritto tributario, praticamente in tutte le Università d’Italia
Succede anche negli Isia, istituzioni pubbliche che fanno parte del comparto delle Accademie di Belle Arti e dei Conservatori, che dipendono dal ministero della Pubblica istruzione, e che rilasciano lauree di primo e di secondo livello
Uno sconcio che nel caso degli Isia certamente viene moltiplicato dal fatto che in questi istituti da almeno 17 anni gli incarichi vengono assegnati annualmente, anno dopo anno
Senza che mai si tenga un concorso nazionale - come dovrebbe essere - per nominare docenti di ruolo nel comparto delle accademie, dei conservatori e degli Isia
Alla faccia del buon senso, dell’interesse degli studenti ad avere i docenti migliori, e alla faccia della sentenza europea che vieta nella pubblica amministrazione la reiterazione dei contratti oltre i 36 mesi
Contratti peraltro dall’importo ridicolo: 3000 euro netti per insegnare un anno. Il risultato è che quel posto di Antropologia culturale «faceva parte» di fatto della retribuzione della professoressa Paderni
Che - giustamente, dal suo punto di vista - se lo è pacificamente riassegnato
In Italia va così
http://www.lastampa.it/2017/10/15/italia/cronache/presidente-e-candidata-cos-si-aggiudica-il-posto-hwiE7MgSKZZt0Sr5jadf7O/pagina.html
La ministra Fedeli annulla il bando: palese irregolarità della docente nell'assegnarsi il posto
Stavolta la storia è finita bene: il bando annuale per l’insegnamento di Antropologia culturale presso l’Isia (Istituto superiore per le industrie artistiche) di Faenza, per la quale la professoressa Mariella Paderni, direttrice dell’Isia nonché presidente della commissione esaminatrice, si era autoproclamata vincitrice, è stato annullato
Lo ha comunicato il ministro della Pubblica istruzione Valeria Fedeli, in una nota che segue la denuncia del paradossale caso da parte de La Stampa nell’edizione di ieri. Una denuncia che ha avuto vastissima eco. E a parte l’annullamento del bando per l’assegnazione del contratto di collaborazione coordinata e continuativa del valore di 4880 euro lordi, adesso non sono esclusi provvedimenti disciplinari
«Sul caso specifico - spiega la ministra Valeria Fedeli - siamo intervenuti tempestivamente
La graduatoria è stata infatti approvata dalla direttrice dell’Isia a seguito di una selezione operata da una commissione che era da lei stessa presieduta e che le ha assegnato il contratto bandito, risultando la direttrice stessa prima in graduatoria
Il Miur, attraverso il direttore generale Daniele Livon, non appena è venuto a conoscenza dell’accaduto, lo scorso 10 ottobre ha scritto alla presidente dell’Isia di Faenza, la prof.ssa Cassese, per acquisire la documentazione che ha portato alla graduatoria e chiedere tutti i chiarimenti necessari».
Dalle prime verifiche, «in attesa di tutta la documentazione, appare comunque evidente l’irregolarità di una procedura e di un atto con palesi conflitti di interesse»
L’intervento minimo non potrà quindi che essere quello dell’annullamento della graduatoria
A seguito di ulteriori approfondimenti, si legge nella nota della ministra, «sarà poi possibile un intervento di natura disciplinare»
«Non vogliamo nessuna ombra», conclude Fedeli, spiegando che le Isia sono istituzioni educative e di alta formazione. Ce ne sono quattro: a Faenza, Firenze, Roma e Urbino
«Non possiamo permettere che permanga il minimo dubbio sulle modalità con cui si accede ai contratti e, dunque, all’insegnamento. Proprio per questo il ministero si è subito mosso e sta già prendendo i dovuti provvedimenti»
Intanto, dal sito web dell’Istituto faentino si apprende che la graduatoria dello scandalo sarebbe stata annullata «in autotutela» il 13 ottobre. A firmare il decreto è stata la solita professoressa Marinella Paderni.
Comprensibilmente soddisfatta è la professoressa Alessandra Castellani, che aveva denunciato la vicenda a La Stampa. «Non me lo aspettavo - dice - ma mi sento molto rassicurata. Avevo fiducia nel ministro Fedeli, che viene dal sindacato e a questi problemi è attenta, e ho fatto bene. Comunque, è importante aver dimostrato che le istituzioni funzionano»
E funzionano meglio anche grazie alla spinta dei MASS MEDIA
http://www.lastampa.it/2017/10/16/italia/cronache/prof-presidente-e-candidata-la-ministra-annulla-il-bando-pQR57111AEWzX2jydsoNwK/pagina.html
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