«Vedrete, dopo questo incontro, ci diranno che siamo una setta e che vogliamo tenere tutto nascosto», avverte Rocco Casalino, appena nominato capo della comunicazione dei grillini alla Camera
Certamente lo streaming è un ricordo molto lontano, preistoria del M5S. Ma La Stampa è riuscita comunque a vivere in diretta, dall’interno, la convocazione dei nuovi parlamentari all’hotel Parco dei Principi di Roma
È un racconto sulla grande paranoia del M5S verso i giornalisti e sull’ansia di Luigi Di Maio che il gruppo non tenga all’esordio nel Palazzo e che molti tra i debuttanti possano lasciarsi trascinare da altre tentazioni
Arrivati, i 5 Stelle vengono divisi in due stanze adiacenti, una per i deputati e un’altra per i senatori. Di Maio, eletto alla Camera, parla ai primi. Presenta la nuova capogruppo, Giulia Grillo, e il suo capo della comunicazione, Casalino
Di Maio chiede fiducia e compattezza, promette posti di governo, e avverte: «Cinque anni fa dicevano che il M5S era finito. Chi non ha tenuto ed è andato via non è stato rieletto, tranne in un caso, in un partito del 4% (Walter Rizzetto, ndr). E poi invece ci sono persone che hanno tenuto duro e magari oggi stanno per diventare viceministri, sottosegretari. Chi ci ha creduto verrà premiato»
Il leader invoca «serenità e tranquillità» dai nuovi, li prega di «non mollare» perché teme, soprattutto se i tempi si allungheranno, i rischi di ammutinamento per frustrazione, molto più di com’è stato 5 anni fa
«Dobbiamo resistere alla pressione mediatica. Soltanto fidandoci l’uno dell’altro riusciremo ad arrivare dove vogliamo. Fidatevi dei parlamentari uscenti e della comunicazione. Me lo ha insegnato Gianroberto Casaleggio: Puoi fare tutto quello che vuoi ma se non lo comunichi bene non esiste
Per questo vi chiedo di seguire la squadra della comunicazione. Sono la linea del M5S»
«Non parlate con loro»
La persona che Di Maio introduce tra gli applausi è Rocco Casalino
Il suo ruolo, come appare all’intera platea subito dopo, sarà ancora più centrale
Quella che segue è una vera e propria lezione di comunicazione politica in salsa grillina. Per Di Maio il messaggio da consegnare ai nuovi parlamentari è semplice:
«È fondamentale restare uniti - dice Casalino -. La cosa peggiore è esprimere posizioni diverse, perché disorientano e chi è a casa non capisce»
La preoccupazione, come si denota dal silenzio imposto alle matricole del M5S mentre scendono dai taxi proprio di fronte alla porta dell’hotel (istruzioni, dello staff), è il rapporto con la stampa: «Noi abbiamo l’abitudine a prendercela con i giornalisti e facciamo bene ma è vero che la responsabilità è anche nostra»
Casalino dice di averlo imparato dagli ultimi cinque anni: «Il giornalista vi usa come fonti anonime. E così crea un meccanismo psicologico per cui il parlamentare pensa “Io glielo dico tanto lui mi copre”. Scrive “fonte parlamentare” e noi passiamo settimane a smentire»
Altra consapevolezza: «Non c’è nulla che si possa tenere nascosto con loro, che si possa fare segretamente, anche se siamo in tre. Esce tutto»
E Casalino vorrebbe evitarlo. Come? «Non avete bisogno di rapportarvi con i giornalisti. Non vi fate fregare quando vi diranno “Dammi una notizia che sennò vengo licenziato” oppure “fammi guadagnare trenta euro”
Ci sono cascato anche io tante volte. Pensate sempre che il loro fine è di danneggiarci»
Il giudizio è netto: «I giornalisti sono cattivi. Cercano di tirarci da una parte all’altra perché giocano una partita importante
Partecipano alla campagna elettorale in modo spudorato. Ma non è mai un attacco semplice. È sempre più sofisticato. Non fate il loro gioco sporco. Solo se siamo uniti riusciamo a combatterli. Non serve a nulla parlare con loro. Serve solo a spaccarci e a far dire che siamo divisi
Non abbiamo più bisogno di giornali e tv. Riusciamo ad arrivare a milioni di persone e già nel 2013 abbiamo preso il 25% senza la comunicazione tradizionale»
Lo staff invierà istruzioni, assicura, anche sui social, per i quali è prevista una stretta: «Chiudeteli e aprite quelli ufficiali. Fate attenzione a cosa scrivete. Non entrate troppo nel politico. I giornalisti cercheranno cose vecchie, tipo le scie chimiche e altre cose imbarazzanti
Non c’è nessuna volontà di limitare la vostra libertà: siamo qui per proteggervi
Proteggiamoci tutti a vicenda»
Minoranza, case e scontrini
Poi i ricordi, che valgono come ulteriore avvertimento ai possibili dissidenti
Per la prima volta viene usata la parola «minoranza»
«È normale che ci possa essere una minoranza che crede che la sua sia la strada giusta ma visto che non ha la forza per cambiare la linea da dentro, si offre ai giornali. È un meccanismo che abbiamo vissuto negli anni passati. Hanno creato solo confusione»
A un certo punto arrivano le domande. Una deputata: «Mi hanno invitata a un incontro sul ruolo delle donne. C’è anche una di un altro partito. Posso andarci?». «Evita»
Altro dubbio: «Che facciamo con gli attivisti che ci stanno già contattando?». La risposta di Giulia Grillo dà l’idea di come sia cambiato il M5S: «Ricordatevi che ora siete parlamentari eletti, portavoce di un programma. Non siete nient’altro che questo»
Ma la fiducia passa anche dalla scelta dei collaboratori: «Vi consiglio di sceglierli con cura, gente di cui si può fidare anche il M5S», dice Grillo che si raccomanda: «Cercate di essere sobri nella scelta della casa a Roma
Ricordatevi che siamo del M5S». Almeno ci sarà più flessibilità sulla rendicontazione delle spese e sui rimborsi: «Verrà semplificato il sistema. Non ci saranno più gli scontrini. Stiamo studiando un forfait»
E qui scoppia un boato. L’applauso è liberatorio
http://www.lastampa.it/2018/03/10/italia/cronache/dal-palco-show-antigiornalisti-giocano-sporco-combattiamoli-QiXsZ3aUgt5mJbAygWq6DM/pagina.html
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