lunedì 28 maggio 2018

BUCHE AL GIRO D'ITALIA A ROMA: FIGURACCIA IN MONDOVISIONE, PROTESTA DEI CICLISTI..


Protesta dei corridori all’ultima tappa del Giro d’Italia per le troppe buche e i sampietrini sulle strade di Roma
Le condizioni del manto stradale nel centro della Capitale rovinano insomma anche la passerella finale della corsa rosa

L'organizzazione ha deciso di fermare il tempo ufficiale della tappa al terzo passaggio del circuito romano, abolendo i due rimanenti traguardi volanti e neutralizzando i 7 giri rimanenti dei 10 previsti in totale

La giudice di corsa Rossella Bonfanti è venuta incontro alla protesta del gruppo che lamentava le cattive condizioni del circuito allestito nelle strade del centro di Roma con partenza da Caracalla e arrivo ai Fori Imperiali

I giudici hanno in particolare stabilito che l'esito della 21/a tappa del Giro sarà valido, ma non lo saranno i tempi finali della corsa

In altre parole, la volata finale di Roma sarà valida a tutti gli effetti, i tempi no
Chris Froome, il britannico che guidava la classifica, ha dunque già vinto il Giro d'Italia di ciclismo, perché i tempi sono stati resi definitivi dopo il terzo passaggio

A causa del cattivo stato del manto stradale, i corridori avevano deciso di non fare la gara e di pedalare a ritmo di passeggiata, finché non ci fosse stata la neutralizzazione del tempo da parte dei giudici

Da subito Viviani della Quick Step Floors, maglia ciclamino, insieme con Froome della Sky, hanno esposto agli organizzatori e alla giuria le lamentele del gruppo

Troppo pericoloso questo percorso per i corridori, con buche e sanpietrini in cattivo stato, questo è quanto i due capitani avrebbero detto

Intanto tra il pubblico che è arrivato da tutta Italia per assistere alla fine della corsa rosa, sono iniziati i fischi al passaggio dei corridori

Le polemiche, Pd e FI all'attacco. «Ci voleva il # giro per far conoscere a tutta Italia in che stato è ridotta Roma
Giusta la sicurezza dei corridori ma virginiaraggi che fa per quella dei cittadini? Dormirà ancora?». Così in una nota Michela Di Biase, consigliere capitolino Pd

«Le buche a Roma hanno fermato anche il Giro d'Italia. La mancata manutenzione delle strade da parte della più scarsa sindaca che Roma abbia mai avuto, ha fatto fare a Roma una figuraccia in mondovisione
La Capitale è una città ormai allo sbando con una giunta incapace e una sindaca che sembra stare su un altro pianeta
E vogliono governare anche l'Italia...»
Così in una nota il vicesegretario del Pd Lazio Enzo Foschi

«Il Giro d'Italia si ferma per l'assoluta incapacità di governare Roma da parte del Movimento 5 Stelle. Poco fa, infatti, mentre la sindaca Raggi si dichiarava soddisfatta del lavoro svolto dall'amministrazione, i corridori protestavano per lo stato del manto stradale del tracciato sino a ottenere una riduzione dei giri. Non c'è che dire, l'ennesima pessima figura internazionale per la Capitale d'Italia della quale possiamo ringraziare la sindaca e tutto il suo staff pentastellato. Non oso pensare a come potrebbero ridurre il Paese». Lo dichiara il senatore Pd Bruno Astorre

«La figuraccia in mondovisione che ha dovuto subire Roma per colpa dell'incuria in cui versano le sue strade e che ha portato clamorosamente allo stop della tappa finale del Giro d'Italia chiama alla diretta responsabilità la sindaca Raggi. Non serviva la protesta dei corridori per certificare l'impraticabilità di campo di una città che quotidianamente mette a rischio la mobilità dei romani. È ora che, dopo questo ennesimo e palese fallimento e le numerose emergenze irrisolte, da quella dei rifiuti a quella del trasporto pubblico, la sindaca prenda atto dell'incapacità sua e della sua Giunta di gestire in modo adeguato la Capitale del Paese». Lo dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà

«Anche il Giro d'Italia è stato fermato dalle buche di Roma, un primato davvero importante, che la Raggi potrebbe rivendicare nei suoi due anni di governo, per non parlare della pessima figura che ha fatto fare a Roma, visto che è una gara di importanza internazionale
Oltre i problemi logistici e di sicurezza che sono emersi dalla competizione sportiva, problemi che hanno portato addirittura a fermare i giri della corsa, tutte le strade di Roma sono in condizioni imbarazzanti, vergognose e estremamente pericolose. È maggiormente imbarazzante che un Assessore ai Lavori Pubblici non sia stata in grado di spendere i soldi in bilancio a fronte della gravissima situazione. La viabilità nella Capitale è diventata un dramma. L'assessore Gatta si deve dimettere, la Raggi cambi Assessore, tanto ne ha cambiati così tanti che non sarebbe una novità. Almeno, stavolta, scelga qualcuno realmente competente!»

Lo dichiara, in una nota, Davide Bordoni coordinatore romano e capogruppo di Forza Italia in Campidoglio

«Nessuno dei corridori della carovana rosa si è lamentato quando si è inerpicato sulle mulattiere sul passo alpino del Colle delle Finestre, in compenso oggi i corridori si sono rivoltati e si sono rifiutati di correre sulle strade del centro di Roma, per via delle troppe buche, e li possiamo ben capire

A questo punto la giunta Raggi, dopo aver pensato alle pecore per tosare l'erba del verde pubblico, perché non valuta di mettere a disposizione anche un mulo per ciascuna famiglia per andare al lavoro in centro... 
Pensate che immagine ha dato anche oggi, in mondovisione, la Capitale d'Italia...»

Lo afferma in una nota Roberto Calderoli,vice presidente leghista del Senato

«Le strade di Roma sono queste, il bello e il bruto del centro di Roma sono i sampietrini. Questo è l'itinerario che è stato scelto, non è la classica passerella ma un percorso impegnativo e molto avvincente per chi sta assistendo»

Così il presidente della commissione sport di Roma Angelo Diario (M5S) interpellato dall'agenzia Ansa
 «La protesta dei corridori per le condizioni del tracciato è lecita - aggiunge Diario - Il percorso è stato scelto dagli organizzatori del giro, il circuito era noto ed è stato continuamente monitorato»


Più dello sterrato del Colle delle Finestre, più di una discesa impossibile sotto una pioggia torrenziale

Il Giro più spettacolare e interessante degli ultimi anni si chiude nella maniera più grottesca
del pessimo fondo stradale di Roma se ne accorge quotidianamente chi vive nella Capitale

Ma anche i ciclisti provenienti da tutte le latitudini ci hanno messo poco ad accorgersene. I tubolari evoluti e al tempo stesso sottili hanno sviluppato la sensibilità e, perché no, anche la loro suscettibilità

Una presa di posizione 'sindacale' forte e totalmente giustificabile che viene raccolta dall'organizzazione:

 al terzo passaggio sul traguardo dei Fori Imperiali, il tempo viene neutralizzato incoronando ufficialmente Chris Froome come vincitore della edizione numero 101

La corsa è poi proseguita ma, a parte lo sprint finale, i verdetti sono stati cristallizzati dopo pochi km

Il sindacalista è stato uno dei più attesi per la volata finale, Elia Viviani, già vincitore di 4 tappe

 Lui si è fatto portavoce della volontà del plotone, ha parlottato con la maglia rosa Chris Froome, poi ha comunicato agli ufficiali di gara le preoccupazioni per l'incolumità, propria e degli altri

In questi casi di solito gli ufficiali di gara sono tosti a cedere, ma il rischio di una eclatante protesta - fermarsi sulla linea del traguardo - che avrebbe dato un risalto ancora più eclatante ad una figuraccia comunque di proporzioni storiche, ha portato tutti a miti consigli

"E' inutile ormai aprire polemiche sulla questione del manto stradale - ha commentato Viviani-
Quello che vogliamo è che l'ultimo giorno di corsa il tempo sia neutralizzato, perché non si può perdere una corsa di tre settimane proprio all'ultima tappa - spiega Viviani -

Effettivamente serviva un po' più di sicurezza, è di questo che abbiamo parlato"

Confema lo stesso Froome:
 "La strada era pericolosa, hanno preso una buona decisione e alla fine hanno fatto bene a fare quello che hanno fatto, neutralizzando la corsa
Non abbiamo mai minacciato di fermarci, questo mai"

In serata il commento della sindaca Raggi: 
"Buche e sampietrini?
 Si ma quello di oggi è un giorno di festa
C'è chi vuole far credere che si sia interrotta la corsa, quando invece i corridori hanno completato tutti i giri"

Pronta la replica del presidente di Rcs, società organizzatrice del Giro, Urbano Cairo:

 "Resta una giornata di sport bella, però le buche potevano sistemarle....I sanpietrini ci sono anche al Tour ed in altre classiche ma le buche, mi dispiace, andavano sistemate:

 si sapeva da un anno ed erano solo 11 km"

Il ciclismo è uno degli sport in cui il trait d'union tra presente e passato è molto forte
Quest'anno ad esempio è il trentennale del Gavia, la scalata sotto la neve, condizioni estreme per i corridori
Quella volta la tappa, pur con parecchie polemiche, non fu neutralizzata

Nel corso degli anni la sicurezza dei corridori è stata tenuta maggiormente nel dovuto conto, e di tappe accorciate ce ne sono state tante

Una che ci viene in mente è quella in cui nel Giro di 5 anni or sono, Vincenzo Nibali vinse alle Tre Cime di Lavaredo sotto la bufera

Ma la neutralizzazione per i sanpietrini (il pavé romano) viscidi e sconnessi mancava all'appello

Una situazione che, in attesa delle reazioni delle voci ufficiali della politica, fornisce anche un assist per qualche paragone inclemente: 
la passerella finale di Roma richiama troppo alla grandeur del finale di Tour sui Campi Elisi per non fare pensieri ironici


Ironia a parte, l'edizione 101 del Giro è stata splendida:
 colpi di scena a rincorrersi dal primo all'ultimo giorno

Chris Froome ha vinto entrando nella storia, terzo a conquistare Tour, Vuelta e Giro in fila dopo Eddy Merckx e Bernard Hinault

 Nonostante le 4 Grande Boucle, è stata la più grande impresa della carriera del britannico

In Francia si era infatti beccato un sacco di critiche per lo squilibrio di forze messo in campo dalla sua squadra, il Team Sky

Stavolta però solo consensi, soprattutto dopo l'impresa da epica ciclistica nella tappa del Colle delle Finestre

Semmai i dubbi sono legati al giudizio doping, che in attesa che la giustizia sportiva faccia il suo - lentissimo - corso, lo ha costretto a correre sub judice

"E' un sogno essere qui con la maglia rosa, per un ciclista non esiste una cosa più grande

 L'anno prossimo? Spero di tornare, ogni anno devo scegliere quali corse disputare, però devo tornare"

Froome, oltre alla maglia rosa, conquista anche la maglia azzurra di leader della montagna

La bianca del miglior giovane a uno che ha conquistato anche il podio, il colombiano Miguel Angel Lopez

La ciclamino è di Elia Viviani, che però nello sprint di Roma non riesce a vincere la quinta tappa del suo Giro

Il successo va infatti al suo principale rivale, l'irlandese Sam Bennett, che in una corsa sostanzialmente priva del gotha degli uomini jet (saranno praticamente tutti al Tour) cala un prestigioso tris

Da qualunque aspetto la si osservi, la quarta chiusura della storia del Giro a Roma resterà dunque negli annali

Nella precedente (anno 2009) la maglia rosa Menchov era finita a terra sui sanpietrini con il traguardo all'orizzonte in una giornata di pioggia

Negli altri epiloghi la situazione era stata più tranquilla
Il 1950 aveva incoronato Hugo Koblet, il bellissimo ed elegantissimo corridore elvetico, talmente attento alla forma che i francesi lo aveva soprannominato ''le pédaleur de charme”

Nel 1911, in una edizione vinta da Carlo Galetti, si era imposto Ezio Corlaita

Stavolta dominano le buche, segno dei tempi

Resta, almeno quella, la bellezza del percorso, soprattutto nelle inquadrature dall'alto, che ha riportato alla mente la maratona ai Giochi olimpici del 1960

Quel giorno il leggendario Abebe Bikila andò a vincere a piedi nudi, togliendosi le scarpe che uno sponsor gli aveva messo a disposizione

Chissà, avesse gareggiato oggi, magari perfino lui quelle scarpe se le sarebbe rimesse...

ORDINE D'ARRIVO
1. Sam Bennett              (Irl, Bora)             in 2h50'49"
2. Elia Viviani             (Ita, Quick-Step)              s.t.
3. Jean-Pierre Drucker      (Lux, Bmc)                     s.t.
4. Baptista Planckaert      (Bel)                          s.t.
5. Manuel Belletti          (Ita)                          s.t.
6. Sacha Modolo             (Ita)                          s.t.
7. Niccolò Bonifazio        (Ita)                          s.t.
8. Clement Venturini        (Fra)                          s.t.
9. Paolo Simion             (Ita)                          s.t.
10. Fabio Sabatini           (Ita)                          s.t.
CLASSIFICA GENERALE FINALE
1. Chris Froome                 (Gbr, Sky)         in 89h02'39"
2. Tom Dumoulin                 (Ned, Sunweb)       a     0'46"
3. Miguel Angel Lopez           (Col, Astana)       a     4'57"
4. Richard Carapaz              (Ecu)               a     5'44"
5. Domenico Pozzovivo           (Ita)               a     8'03"
6. Pello Bilbao                 (Esp)               a    11'50"
7. Patrick Konrad               (Aut)               a    13'01"
8. George Bennett               (Nzl)               a    13'17"
9. Sam Oomen                    (Ned)               a    14'18"
10. Davide Formolo               (Ita)               a    15'16"
16. Rohan Dennis                 (Aus)               a    56'07"
21. Simon Yates                  (Gbr)               a  1h15'11"




http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/05/27/news/polemiche_e_critiche_da_tutto_il_panorama_politico_per_lo_stop_anticipato_al_giro_d_italia-197494992/

http://www.repubblica.it/sport/ciclismo/2018/05/27/news/giro_troppe_buche_a_roma_ultima_tappa_neutralizzata_trionfa_froome-197487448/

http://m.dagospia.com/le-buche-di-roma-fermano-il-giro-d-italia-pd-e-fi-attaccano-la-raggi-e-calderoli-174699

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