lunedì 22 luglio 2019

A scuola non viene più insegnata la geografia: italiani i più ignoranti al mondo, cosi nascono i terrapiattisti..


“Macerata? In Toscana!”, dice con molta incertezza Greta, alunna di prima media “Cremona? In Piemonte”, risponde Mattia, che frequenta la seconda media
 Su “Belluno”, Jasmine, anche lei in prima media, non sa rispondere
 E’ indecisa, molto
 Non ricorda se si trova al nord oppure al sud e così chiede aiuto. Poi, decide. “E’ in Piemonte!” Passare a fiumi e montagne non regala soddisfazioni maggiori
 “Il Reno dove scorre? Nel Lazio!”
 Ovviamente
 “E le Alpi Apuane dove sono?
 In Veneto!”
 Senza ombra di dubbio


Chi pensi che si tratti di casi isolati, provi a fare qualche domanda ai propri figli, magari ai loro amici
 Lasciando da parte l’Europa e gli altri continenti, si possono sperimentare le conoscenze sull’Italia
 Per carità, nessun paese, noto per monumenti, oppure per essere stato teatro di qualche avvenimento storico

 Al bando anche i laghi e gran parte dei corsi d’acqua
 Il risultato imbarazzante anche se si chiede di città
 Dei capoluoghi di Regione ad esempio

La geografia è uscita da tempo dalla scuola
 Sia da quella primaria, che da quella secondaria

Mentre alle superiori, va anche peggio dopo i tagli della riforma Gelmini. Nei professionali le ore saranno due a settimana, ma nei tecnici industriali e nautici si studia geografia per una sola ora sola a settimana e per un solo anno nel biennio

 Solo nei tecnici commerciali e del turismo si arriva a tre ore
 La geografia da anni è diventata una materia alla quale, troppo spesso, si dedica poco tempo e una considerazione irrisoria

 Non sono i maestri e i professori a relegarla in un angolo
 Non sono i docenti a compiere l’omicidio. Loro sono soltanto i terminali di un sistema che tende ad escludere la geografia

 Loro sono gli esecutori materiali di un disegno criminale
 A farne nella sostanza una materia marginale sono prima di tutto i programmi ministeriali

A completare l’opera, ci pensano poi sempre più frequentemente i libri di testo
 Inadeguati al compito che dovrebbero svolgere
 Semplificati oltre misura nei testi e ridotti al di là del lecito nelle informazioni fornite

 Non di rado, con l’aggiunta di imprecisioni e qualche errore, qua e là
 Potrebbe bastare, ma c’è dell’altro. Ci sono gli istituti scolastici, insomma le scuole. Con le loro dotazioni di carte geografiche. Il più delle volte ridotte nel numero e scadenti in quanto alla conservazione. Carte un po’ strappate, un po’ rovinate

 Se c’è quella dell’Italia politica, quasi mai c’è quella “fisica” L’Europa di tanto in tanto risalta in qualche aula

Con queste premesse perché stupirsi che i ragazzi conoscano sempre meno la geografia? 

Perché mai indignarsi che le conoscenze in materia abbiano raggiunti livelli di guardia?

“Vorremmo che il ministro ci ascoltasse, chiediamo attenzione da parte dei decisori politici, la geografia ti dà gli occhi per leggere e interpretare il mondo, serve a capire le relazioni che ci sono tra problemi come i cambiamenti climatici e le migrazioni”, sostiene Riccardo Canesi, insegnante e voce del coordinamento “Sos geografia”

 Il problema esiste

Così per il quinto anno consecutivo SOS Geografia e l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia di Toscana e di Liguria, hanno organizzano i Campionati italiani e interregionali della Geografia, in collaborazione con I.I.S. “D. Zaccagna” di Carrara e Associazione “Zaccagna, ieri e oggi”, riservati agli studenti della secondaria di primo e secondo grado

 I giochi, a squadre, hanno riguardato prove al computer, ricerca delle coordinate geografiche, carta muta, riconoscimento di alcune località attraverso fotografie di luoghi e personaggi, domande a risposta multipla e puzzle

 Un’occasione per celebrare la geografia e rilanciare il problema
 Nella speranza che l’Italia che decide risponda

La circostanza che il ministro dell’Istruzione Bussetti, nonostante i reiterati inviti degli organizzatori, non abbia neppure inviato un saluto ai ragazzi che hanno partecipato ai campionati, non sembra lasciare grandi speranze

 Il 5 aprile di ogni anno si celebra la notte europea della geografia
 Una festa, dunque, con un paradosso all’orizzonte

 L’Italia che ha contribuito in maniera fondamentale alla conoscenza della geografia nel mondo, ma anche della strumentazione tecnica necessaria per scoperte e definizioni, sembra aver deciso di voler fare a meno della geografia






https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/05/scuola-litalia-ha-detto-addio-alla-geografia/5088996/

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