L'ex venerabile maestro della P2, 96 anni, e alcuni suoi familiari erano accusati di aver sottratto al Fisco 16 milioni di euro. Ora la svolta: prescrizione e decadenza
di Marco Gasperetti
Non l’hanno incastrato neppure stavolta Licio Gelli, 96 anni, già potentissimo capo della loggia massonica segreta P2 e per molti depositario dei segreti più inconfessabili della storia d’Italia dal Dopoguerra ad oggi. La prima udienza del processo per reati fiscali per diversi milioni di euro si è conclusa ieri ad Arezzo con la prescrizione e la decadenza del sequestro di Villa Wanda che torna nella disponibilità della famiglia. Non è una casa qualsiasi, la residenza dell’ex venerabile maestro, costruita sulla collina di Santa Maria delle Grazie, trentatré stanze su tre piani,
con piscina e serra, immersa in un parco di tre ettari già di proprietà della famiglia Lebole. Qui furono trovati gli elenchi della P2 e, nascosti nelle fioriere, 160 chili di lingotti d’oro. E in questo piccolo paradiso alle porte di Arezzo l’ex venerabile scelse di scontare gli arresti domiciliari continuando a incontrare amici e a far parlare di sé il mondo intero. Secondo il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, Licio Gelli e alcuni familiari avrebbero architettato un sistema per frodare il fisco con il tentativo di una vendita fittizia di villa Wanda per evitarne il pignoramento da parte di Equitalia.
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