Due colori dominanti per due paesaggi incantevoli: dal verde della rigogliosa natura di Madeira al profondo blu di Porto Santo
La voglia di visitare Madeira mi è venuta circa 2 anni fa, quando per un fatto di cronaca trasmesso al Tg, ho voluto approfondire le mie scarse conoscenze al riguardo, facendo una ricerca al computer. Nemmeno sapevo dove fosse esattamente ubicata quest' isola!
Decido quindi, quest'anno di andarla a conoscere di persona. Avendo un buon marito che accetta qualsiasi destinazione io scelga, non posso che ritenermi fortunata, così preparo e organizzo il nostro viaggio, documentandomi per bene su tutto, poiché voglio riuscire a vedere il più possibile, concedendo anche alla mia metà il premio di alcune giornate di totale relax al mare!
Partiamo dunque alla volta di Lisbona, poiché un volo diretto per Madeira, dagli aeroporti relativamente vicini alla mia amata Val di Fassa non lo trovo!
Dopo una giornata di viaggio, tra le ore in macchina per raggiungere l'aeroporto di Venezia, e lo scalo a Lisbona, raggiungiamo la, ormai, tanto agognata meta. Appeni scesi dall'aereo mi sento profondamente soddisfatta: un altro mio piccolo sogno si è realizzato! La foto di rito ci sta, e dal viso traspare in pieno la mia grande soddisfazione!
Con un autobus raggiungiamo la capitale dopo circa mezz'ora di strada: quello che si disvela dietro una curva, è una bellissima cittadina, adagiata sulle pendici del monte, che dolcemente scende verso il mare
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Appena giunti in albergo, ci cambiamo velocemente e ci diamo una rinfrescata, la voglia di uscire è tanta, oltretutto siamo molto affamati. La via lungomare che dall'albergo porta al centro di Funchal è disseminata di piccoli e pittoreschi ristoranti e pizzerie. Decidiamo per una pizza accompagnati dalle note di Tiziano Ferro e Ramazzotti... evidentemente al pizzaiolo piace la musica italiana!!
Ci accorgiamo subito del calore di questa gente, che, seppur non intende la nostra lingua, né noi la loro, si dimostra da subito bendisposta e accogliente. Niente di meglio..la sensazione che abbiamo è quella di essere qui da giorni, anziché da poche ore!
Il giorno dopo decidiamo di dedicarlo tutto alla visita di Funchal... non è forse originario di qui Cristiano Ronaldo? Mica mi ha seguito per niente il marito!! Infatti in diversi locali e bar vediamo esposto il poster del campione.
Il centro della cittadina è molto carino, piccolo, curato e intimo come si conviene ad una piccola città di provincia.
Veloce la visita alla Cattedrale Sé per fiondarci subito dopo al mercato dei “lavradores”, mica tutti sono in ferie come noi!
Tante sono le donne in costume tradizionale che cercano di vendere i loro prodotti della terra accanto a magnifici e coloratissimi fiori, che rendono questo luogo di confusione, un baluginio di profumi, suoni e colori.
Usciti di lì ci dirigiamo al “teleferico”, cabinovia che ci porta in pochi minuti in quota, da dove si gode la vista della città, che, come una donna rilassata se ne sta placida e adagiata in riva al mare.
Visitiamo la chiesa “Nossa Senhora do monte”, dalla quale c'è la possibilità di scendere fino a valle, su di una slitta di vimini montata su pattini in legno, manovrata da abili guidatori. Noi osserviamo con interesse ma non scendiamo con quei “cosi”, un po' perchè mica ho il coraggio, un po' perchè vogliamo prendere il successivo impianto a fune, per raggiungere il tanto declamato, giardino botanico
Là passiamo diverse ore tra piante e fiori che provengono da ogni parte del mondo che destano meraviglia e interesse anche a due “profani” quali siamo noi!
Conclusa la visita, decidiamo di tornare a piedi in città: da una parte vogliamo godere ancora la vista di Funchal dall'alto, dall'altra, poiché è tutta in discesa... ogni santo aiuta!
Il giorno successivo partiamo alla volta della zona nord-ovest dell'isola. Visitiamo Camara de Lobos, un paesino di pescatori, spesso dipinto da Winston Churchill che qui amava passare le sue vacanze. A pochi chilometri si trovano le scogliere più alte d'Europa, che raggiungono i 600 metri circa di altezza! Dopo una scarpinata di un'ora, su di una strada strapiombante che da sola ci carica di fifa e adrenalina, con un pulmino piuttosto scassatello raggiungiamo Paul da Serra, un altopiano erboso..e che dire..delle mucche all'alpeggio siamo piuttosto abituati, ma mucche che convivono tranquillamente con i gabbiani che le sorvolano...bè..un po' meno!
Da lì poi scendiamo per raggiungere Porto Muniz, un paesino piuttosto isolato con delle caratteristiche piscine naturali. Peccato per il tempo piovoso altrimenti un bagnetto ci stava. Ripreso il pulmino, ci spostiamo verso la cittadina di Sao Vicente, dove facciamo una visita rapida alla “Igreja Matriz”, piccola chiesa seicentesca. Si torna poi, all'albergo, in pomeriggio inoltrato, lungo la costa che, con grande meraviglia, ci mostra una terra ricca che regala ai suoi coltivatori, abbondanza di vari tipi di frutta e verdura. Io rimango affascinata dalle piantagioni di bananeti, dagli alberi della papaya e del mango che non avevo mai visto
Il giorno dopo passiamo alla visita dell'altra parte di Madeira, quella più bella a nostro modesto parere. Con il solito pulmino, che alla prossima revisione non può di certo passare, partiamo alla volta del punto più alto dell'isola, accompagnati dal simpatico autista-guida del giorno prima, che italianizzando il suo portoghese, riesce a spiegare e raccontare la sua isola ai suoi curiosissimi clienti.
Raggiungiamo in poco tempo Pico Do Areiro, punto più alto dell'isola, di bensì 1810 metri di altitudine dal quale partono diversi tragitti di trekking, che a noi, gente di montagna, mettono una gran voglia di percorrerli. Purtroppo però non c'è il tempo e allora si prosegue per Ribeiro Frio, un centro piccolissimo, conosciuto per essere uno dei punti di partenza per due passeggiate sulle “levadas”, dei canali che vengono utilizzati per irrigare l'isola,ai quali si accostano dei sentieri da percorrere a piedi. Arriviamo poi a Santana, famosa per le sue caratteristiche casine in pietra, di forma triangolare, coperte da un tetto di paglia. Si prosegue poi per la punta più a est di Madeira, Ponta de Sao Lourenco, caratterizzata da scogliere alte fino a 180 metri battute dalle onde dell'oceano.
Verso le 17 si torna nuovamente in albergo, dove ci concediamo 2 ore al sole ai bordi della piscina.
E così siamo giunti alla conclusione del soggiorno in quel di Madeira, ora ci aspetta una settimana di sole e relax. Con un volo di circa venti minuti raggiungiamo la vicina Porto Santo, sorella minore di Madeira, ma tanto tanto diversa. Alla verde opulente e fertile Madeira si contrappone una piccola arida Porto Santo, ma che, al contrario della sorella maggiore, ha da offrire ben 9 km ininterrotti di spiaggia di sabbia dorata. Per chi ama il golf, poi, qui si trova uno dei più bei campi con ben 18 buche, che attira ogni anno molti cultori di questo sport.
Il centro più grande dell'isola è Vila Baleira, dove si trova la casa di Cristoforo Colombo
La cittadina però ci delude un po', appare un po' smorta e molti negozietti sono chiusi. Allora decidiamo di sedere ai tavolini esterni di un baretto per un caffè; dopo un tempo piuttosto lungo (saranno andati a Madeira a prepararci il caffè?!) siamo serviti e, meraviglia delle meraviglie, due caffè ci vengono a costare in totale 1,40 euro! Non fosse per la lontananza verrei ogni giorno a prendere il caffè qui!
Trascorriamo 6 giorni di sole, mare e passeggiate, con pausa giornaliera ad un chioschetto a Punta Calheta, dove per 3 euro consumiamo una coca in bottiglia e una birra media!
Eccoci giunti al termine della nostra vacanza; per ingannare il tempo, giochiamo a calcetto balilla, unico diversivo presente nell'aeroporto di Porto Santo.
É la terza volta che calchiamo il suolo portoghese e ci sentiamo appagati dai bellissimi giorni vissuti.
In aereo mi perdo nei miei pensieri... come saranno le isole Azzorre? Dove si trovano esattamente? Quante sono e come sarà il loro clima? Appena tornata a casa dovrò documentarmi!
Obrigado Portugal e chissà che non ci si riveda presto!
http://turistipercaso.it/madeira/70927/madeira-e-porto-santo-le-gemelle-diverse.html
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