Caro Grillo,
le scrivo questa lettera per chiederle di far indire un referendum col quale a noi cittadini romani sia data facoltà di decidere direttamente, in prima persona, se il nuovo stadio debba essere fatto o no.
Glielo chiedo per varie ragioni. In primo luogo, perché è una richiesta del tutto coerente con quel che la forza politica da lei fondata si propone di essere e di fare. Il Movimento dichiara che i cittadini devono tornare protagonisti della vita pubblica; che devono smettere di alienare la propria sovranità esponendola al tradimento di rappresentanti inetti e corrotti; che devono riappropriarsene ed esercitarla quotidianamente. Bene: quale occasione migliore d’un referendum per dimostrare che le sue non sono le solite promesse vuote dei politicanti, ma un programma concreto di ricostruzione della democrazia italiana?
La seconda ragione per la quale avanzo la mia richiesta è che in campagna elettorale il sindaco a cinque stelle Virginia Raggi aveva dichiarato che forse i cittadini romani avrebbero votato sulle Olimpiadi. Poi però, al dunque, a me come la pensassi sui Giochi non lo ha chiesto nessuno. Se si organizzasse un referendum adesso, sarei ripagato di quella mezza promessa mancata: il nostro parere non è stato ascoltato sulle Olimpiadi, ma almeno lo sarebbe sullo stadio.
La terza ragione è che in campagna elettorale non avete assunto impegni chiari sullo stadio, né col passar del tempo sembrate esservi granché chiariti le idee. Alla fine del 2014 i consiglieri comunali del Movimento si sono schierati contro il progetto. Poi, a ridosso del voto del giugno scorso, il sindaco Raggi ha preso una posizione più possibilista. Il suo programma elettorale invece lo stadio non lo menzionava affatto - cosa bizzarra, visto che in quelle quaranta pagine aveva trovato spazio, per dire, il proposito di affidare tramite gara la gestione dei cani e gatti randagi. Il Movimento insomma non ha un mandato elettorale per decidere né in un senso né nell’altro. Le oscillazioni ulteriori, poi, sono storia di oggi: le dimissioni dell’assessore Berdini perché lo stadio si doveva fare; e ora la decisione che no, invece, non s’ha da fare - o almeno non lì, e non così.
Magari lei potrebbe rispondermi, caro Grillo, che il Movimento non ha un programma preconfezionato perché il programma lo decidono dal basso, direttamente, i cittadini. E infatti: la riterrei a tal punto una buona risposta, che è proprio quello che le sto chiedendo. Faccia decidere anche a me - faccia decidere a tutti noi cittadini romani, così come tante volte ci ha promesso.
Sarebbe bellissimo
http://www.lastampa.it/2017/02/24/cultura/opinioni/editoriali/un-referendum-tra-i-romani-sullo-stadio-d9paCnV0qyvXI2N1WDViQP/pagina.html
le scrivo questa lettera per chiederle di far indire un referendum col quale a noi cittadini romani sia data facoltà di decidere direttamente, in prima persona, se il nuovo stadio debba essere fatto o no.
Glielo chiedo per varie ragioni. In primo luogo, perché è una richiesta del tutto coerente con quel che la forza politica da lei fondata si propone di essere e di fare. Il Movimento dichiara che i cittadini devono tornare protagonisti della vita pubblica; che devono smettere di alienare la propria sovranità esponendola al tradimento di rappresentanti inetti e corrotti; che devono riappropriarsene ed esercitarla quotidianamente. Bene: quale occasione migliore d’un referendum per dimostrare che le sue non sono le solite promesse vuote dei politicanti, ma un programma concreto di ricostruzione della democrazia italiana?
La seconda ragione per la quale avanzo la mia richiesta è che in campagna elettorale il sindaco a cinque stelle Virginia Raggi aveva dichiarato che forse i cittadini romani avrebbero votato sulle Olimpiadi. Poi però, al dunque, a me come la pensassi sui Giochi non lo ha chiesto nessuno. Se si organizzasse un referendum adesso, sarei ripagato di quella mezza promessa mancata: il nostro parere non è stato ascoltato sulle Olimpiadi, ma almeno lo sarebbe sullo stadio.
La terza ragione è che in campagna elettorale non avete assunto impegni chiari sullo stadio, né col passar del tempo sembrate esservi granché chiariti le idee. Alla fine del 2014 i consiglieri comunali del Movimento si sono schierati contro il progetto. Poi, a ridosso del voto del giugno scorso, il sindaco Raggi ha preso una posizione più possibilista. Il suo programma elettorale invece lo stadio non lo menzionava affatto - cosa bizzarra, visto che in quelle quaranta pagine aveva trovato spazio, per dire, il proposito di affidare tramite gara la gestione dei cani e gatti randagi. Il Movimento insomma non ha un mandato elettorale per decidere né in un senso né nell’altro. Le oscillazioni ulteriori, poi, sono storia di oggi: le dimissioni dell’assessore Berdini perché lo stadio si doveva fare; e ora la decisione che no, invece, non s’ha da fare - o almeno non lì, e non così.
Magari lei potrebbe rispondermi, caro Grillo, che il Movimento non ha un programma preconfezionato perché il programma lo decidono dal basso, direttamente, i cittadini. E infatti: la riterrei a tal punto una buona risposta, che è proprio quello che le sto chiedendo. Faccia decidere anche a me - faccia decidere a tutti noi cittadini romani, così come tante volte ci ha promesso.
Sarebbe bellissimo
http://www.lastampa.it/2017/02/24/cultura/opinioni/editoriali/un-referendum-tra-i-romani-sullo-stadio-d9paCnV0qyvXI2N1WDViQP/pagina.html
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