"Il calcio mi ha salvato dalla depressione e mi ha tenuto lontano dai pensieri oscuri della guerra"
Comincia così la confessione shock di Bruce Grobbelaar, ex portiere del Liverpool, che a The Guardian ricorda quando nel 1975, appena 18enne, fu arruolato nell'esercito del suo Paese natale (l'attuale Zimbabwe) per la guerra civile di Rhodesia
Una guerra cruenta che lo costrinse a uccidere un numero indefinito di guerriglieri antigovernativi di Robert Mugabe:
"Era il crepuscolo e quando il sole inizia ad affossarsi vedi le ombre tra i cespugli - racconta l'ex portiere -
Non riesci a riconoscere granché finché non vedi il bianco degli occhi dei soldati
O vivi tu o loro
Spari, vai a terra e c'è uno scambio di proiettili
Poi senti delle voci che ti dicono 'Caporale, mi hanno colpito!'
e fai per zittirle,
altrimenti vieni ucciso tu e gli altri
Quando cessa il fuoco vedi corpi a terra dappertutto
La prima volta tutto quello che hai nello stomaco ti risale fino alla bocca
Quanti ne ho uccisi?
Non posso dirlo
Ho ucciso tante persone e per questo ho sempre vissuto la mia vita giorno per giorno
Posso solo pentirmi di quello che ho fatto, ma non posso cambiare il mio passato"
DEPRESSIONE
Grobbelaar, poi, racconta un episodio legato a un suo compagno ("Ricordo che tagliava le orecchie a ogni uomo che ammazzava e le metteva in un vaso... e aveva diversi vasi
La sua famiglia fu torturata e voleva vendetta") e ammette di aver rischiato di finire in depressione come altri soldati che decisero di suicidarsi
("Si uccisero simultaneamente in due bagni vicini all'accampamento")
Nel 1979 quando la guerra finì, l'ex portiere andò in Canada ai Vancouver Whitecap fino all'approdo al Liverpool l'anno successivo con cui vinse 6 Premier League,
la Coppa dei Campioni del 1984 contro la Roma
oltre a 3 Coppe d'Inghilterra
"La tifoseria mi chiamava Jungleman, uomo della giungla - ricorda ancora -
Dicevano che non ero bianco, che ero un nero con la pelle bianca
Il calcio mi ha davvero salvato dalla depressione
e ha allontanato i pensieri oscuri della guerra"
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