martedì 25 dicembre 2018

Bramini: il Tribunale sospende le azioni contro l'imprenditore fallito con 4 milioni di crediti con lo Stato


È fallito con quattro milioni di euro di crediti dalle Pubbliche Amministrazioni e ha perso la sua casa
 Ora Sergio Bramini, imprenditore monzese, sottoposto al pignoramento della sua villa a Monza lo scorso 18 maggio, potrà forse riuscire a riprendersela o comunque potrà risanare la sua posizione


Questo perché il Tribunale di Brescia ha ammesso Bramini alla procedura di sovraindebitamento, il che comporta che tutte le azioni esecutive a suo carico siano sospese

 La sua casa, una villa che ha costruito per sé e per la sua famiglia, non sarà più oggetto di liquidazione giudiziale ma volontaria, come prevede la legge

Il pignoramento dei suoi uffici, previsto per il 16 gennaio prossimo, è stato sospeso

 «Sono commosso», ha dichiarato l’imprenditore monzese, «è una delle più belle vigilie di Natale della mia vita»

 Bramini mai ha smesso di battersi, da quando il fabbro aveva cambiato la serratura di casa sua, mentre lui e la sua famiglia si allontanavano disperati sotto gli occhi di centinaia di cittadini accorsi in suo sostegno

 «Spero di poter ricomprare la mia abitazione», ha continuato, «e più di prima voglio che venga approvata una legge a tutela di chi vive i miei stessi problemi»

I giudici bresciani hanno stabilito che «non possono essere iniziate e proseguite azioni cautelari o esecutive né acquistati diritti di prelazione sul patrimonio oggetto di liquidazione da parte dei creditori»

Bramini, nelle 24 ore precedenti lo sfratto esecutivo, aveva ricevuto visite di solidarietà da parte dei vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, poi è divenuto consulente del Ministro dello Sviluppo Economico, per lavorare a un progetto di legge a sostegno degli imprenditori in difficoltà

 L’imprenditore Monzese, la cui azienda operava nello smaltimento rifiuti, nel 2011 è fallito con 4 milioni di euro di credito dagli Ato (Ambito territoriale integrazione dei servizi)

Bramini, quando la liquidità aziendale ha iniziato a scarseggiare, ha spiegato di aver ipotecato la sua villa per non chiudere i battenti e lasciare a casa i suoi dipendenti, «sperando che i pagamenti arrivassero, ma non sono mai arrivati»

Da quando è iniziata la procedura fallimentare, l’imprenditore ha tentato in tutti i modi di poter beneficiare del sovraindebitamento, accordatogli oggi dai giudici del Tribunale di Brescia che hanno stabilito che «non possono essere iniziate e proseguite azioni cautelari o esecutive né acquistati diritti di prelazione sul patrimonio oggetto di liquidazione da parte dei creditori»




https://www.lastampa.it/2018/12/24/italia/imprenditore-fallito-con-milioni-di-crediti-con-la-pa-il-tribunale-brescia-blocca-le-procedure-sGS7c4D3EXe8lQ5UtJTamN/pagina.html

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