mercoledì 16 gennaio 2019

Bonafede denunciato per il suo videino da CIRCO Barnum che svela l'identità di un agente


Tutte le leggi violate dal ministro della giustizia
Il video che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha diffuso su Facebook non ha solo provocato un vespaio di polemiche circa l'opportunismo della pubblicazione di certe immagini, ma ha violato anche la legge
Lo spiega la camera penale di Roma che sta preparando un esposto contro il Guardasigilli

Secondo l'associazione che raccoglie gli avvocati penalisti si potrebbe configurare la violazione di due norme,
la 114 del codice di procedura penale che vieta ''la pubblicazione dell'immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica'' 
e quella prevista dall'articolo 42 bis della legge sull'ordinamento penitenziario che prevede che ''nelle traduzioni sono adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità''

Nel video diffuso dai canali social del ministro della giustizia le istantanee della vita di Battisti prima dell'arresto vengono giustapposte al video racconto dalla discesa dell'aereo,
 la saletta dell'aeroporto,
 il 'palchetto' allestito per i ministri presenti,
 il discorso di Bonafede

Il tutto corredato da un commento musicale più adatto al filmino di un matrimonio che per sottolineare il rientro in Italia dell'ex terrorista dei Pac Cesare Battisti
Sullo stesso social dove è stato pubblicato il video si leggono commenti alla stregua di: "subumani", "vergogna" e in tanti chiedono il "rispetto per la dignità delle persone"

Ma critiche arrivano anche dal fronte politico
Durissima Mara Carfagna, deputata di Forza Italia e vicepresidente della Camera che addita il video a b-movie: "Questo video squalifica le istituzioni e il ruolo -delicatissimo - del ministro della Giustizia"
Per Walter Verini, deputato Pd e componente della Commissione Giustizia della Camera "esibire qualunque persona - sia pure un pluricondannato all'ergastolo - come un trofeo di caccia è stato un comportamento vergognoso, da parte di persone che hanno giurato sulla Costituzione"

Il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma richiama il ministro Bonafede:

"L’articolo 42-bis comma 4 prescrive che nelle traduzioni siano ‘adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità'"

"L’articolo - aggiunge il garante dei detenuti - prosegue prevedendo sanzioni disciplinari per chi non osservi tale disposizione:
 certamente il legislatore non poteva supporre che fossero i vertici delle Istituzioni a non rispettarla"

Salvini nel 2015:
 "Non bisogna mai esibire un catturato"

L’Adnkronos inoltre ricorda come, nel 2015, era stato lo stesso Matteo Salvini a dirsi fermamente contrario alla "spettacolarizzazione" degli arresti

"Non la sopporto - tuonava infatti in una intervista concessa a Panorama in cui attaccava Angelino Alfano per aver twittato "a indagini in corso" in merito alle immagini dell’ingresso in carcere di Veronica Panarello, poi condannata per l’omicidio del figlioletto Loris

 Salvini giudicava "raccapriccianti" le riprese con tanto di insulti della folla davanti alla prigione

"Non bisogna mai esibire un catturato"

"Se devi portare via uno, lo porti via di nascosto, la notte
 Vedi Bossetti, per esempio”, sosteneva Salvini

Dalla polemica si passa ai fatti: la Camera Penale di Roma è pronta a presentare un esposto sul video pubblicato sul profilo Facebook del ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, in cui si riprendono le varie fasi dell'arrivo di Cesare Battisti in Italia, comprese le procedure di fotosegnalamento effettuate negli uffici della Questura della Capitale e quelle relative alle impronte digitali

C'è un problema di rispetto del detenuto ma anche di tutela degli agenti
«Questo è il nostro ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Vuole emulare Salvini e posa con la divisa della penitenziaria:
 ha la faccia soddisfatta come un fratellino piccolo cui hanno regalato lo stesso giocattolo del più grande
Nel frattempo lo show mediatico su Battisti avrebbe messo a rischio l'identità di agenti delle nostre forze di polizia»

Nel video c'è infatti un agente che si copre il volto

Il video 'incriminatò continua, del resto, a suscitare polemiche
 Sul caso hanno preso posizione sia il vice presidente del Csm, David Ermini, sebbene parlando a titolo personale, sia il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma. «Io non l'avrei fatto», ha commentato Ermini

 «Una Repubblica forte applica le leggi e rispetta le regole e le procedure anche davanti al più orribile criminale
E non ha bisogno di spettacolarizzazione», sottolinea il segretario del Silp-Cgil Daniele Tissone

 Quanto al momento del video in cui si vede un agente di Polizia che si copre il volto, secondo Tissone «è necessario attenersi sempre al massimo rispetto e alla riservatezza indispensabili per chi svolge un lavoro difficile e delicato come quello delle forze di polizia»
 La vicepresidente del Senato Anna Rossomando ha depositato un'interrogazione in cui si chiede se gli stessi agenti penitenziari ripresi nel video non siano ora «esposti a rischi per la loro sicurezza e incolumità»

 Il Garante Palma ricorda che le norme, nel rispetto della Costituzione, prevedono che si adottino «le opportune cautele per proteggere dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità»
E confida che «si provvederà a rimuovere» il video, pubblicato anche «sulla rivista online ministeriale»

 Tra le frasi ne cita una, «marcire in galera», cara al ministro Salvini. Tanto cara che l'ha ripetuta anche oggi proprio a Oristano che ospita il carcere in cui è rinchiuso, Cesare Battisti.
«Dopo aver bevuto champagne a Rio de Janeiro - ha detto il leader della Lega - un terrorista come Battisti si trova in galera, dove deve marcire»

Lo show di Bonafede che mette a repentaglio gli agenti di Polizia
L’esposizione del corpo di Battisti, come un trofeo, si attaglia ben poco al concetto di giustizia in uso nel mondo Occidentale nei paesi democratici
 Ma evidentemente il ministro aveva bisogno di celebrare qualche successo personale

Motivo per cui –  alla moda di Salvini – si è fatto fotografare con addosso la giacca della Polizia Penitenziaria e ha imbastito il grande show dell’arrivo di Battisti dalla Bolivia
 Ma nella foga dei festeggiamenti, e davvero mancava solo uno scatto di Bonafede col pugnetto alzato come il collega Toninelli al Senato qualche tempo fa o una bottiglia di spumante stappata in favore di telecamere, Bonafede ha scritto una pagina vergognosa nella storia della propaganda di regime e commesso più di una violazione dei diritti di un condannato

Ad esempio ad un certo punto del filmato, mentre viene mostrata la procedura di raccolta delle impronte digitali di Battisti (una scena degna del finale di Blow) viene inquadrato un poliziotto in borghese (con addosso una giubbino della Polizia sotto la giacca) che cerca affannosamente di coprirsi il volto con la sciarpa

Probabilmente si tratta di un agente che lavora sotto copertura la cui identità sarebbe stato meglio rimanesse celata
La celebrazione della “cattura” mette così a repentaglio la copertura di un servitore dello Stato

Ma gli addetti alla comunicazione che di fatto controllano e gestiscono l’attività del governo evidentemente non se ne sono accorti
Un danno collaterale del desiderio di Bonafede di spettacolarizzare una questione che ha ben poco di spettacolare

 C’è poco da festeggiare, c’è poco da sbraitare “la pacchia è finita”

A sessantatré anni e dopo trentasette anni di latitanza Battisti rischia di essere l’unica Quota 100 del governo del Cambiamento

La spettacolarizzazione dell’arresto di Battisti è illegale
Se ai tempi di Mani Pulite la Lega aveva il deputato Luca Leoni Orsenigo ad agitare un cappio in Aula ora che siamo nell’era del Cambiamento è direttamente il ministro della Giustizia ad agitare i più cupi istinti forcaioli e giustizialisti
 A rendere ancora più drammatico il tutto c’è il fatto che Bonafede di professione fa l’avvocato, è uno che in teoria dei diritti dei condannati dovrebbe intendersene

Ad esempio l’art. 114 del Codice Penale vieta «la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica» mentre l’articolo 42 bis comma 4 dell’Ordinamento penitenziario impone l’adozione di «opportune cautele per proteggere» gli arrestati «dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità»

 L’articolo 13 della Costituzione – quel pezzo di carta dove giurano i ministri – stabilisce che «è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà» e cos’è la gogna mediatica se non una violenza morale?

Lo sottolinea sulla Stampa Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale, che ricorda appunto che per evitare inutili disagi ad un condannato è esplicitamente prevista l’adozione di misure per tutelare degli arrestati dalla curiosità del pubblico

Ma il Garante esprime anche la sua perplessità «nella scelta di esporre in quel modo gli operatori di polizia che stanno facendo il loro dovere
Ci deve essere più attenzione»

E chissà che il Garante non si riferisca proprio a quei frame dove viene rivelata l’identità di un agente sotto copertura

C’è da rilevare che in quel momento – ovvero durante la procedura di registrazione delle impronte digitali di Battisti – l’agente non aveva alcuna necessità di celare il volto visto che non era “in pubblico” ma tra colleghi all’interno di una struttura della Polizia Penitenziaria

Non c’era alcuna necessità quindi di travisarsi
 Rimane un dato di fatto:
 quando viene inquadrato, e se ne accorge, quella persona si porta la sciarpa al volto
 La motivazione più plausibile per farlo era quella di rivelare la propria identità in associazione con quella particolare operazione di polizia
Infine come fa notare Andrea Maestri di Possibile:
 «quel video è un errore indipendentemente dal fatto che riprendesse o meno un agente sotto copertura:
 è un danno anche se rivela semplicemente l’identità di chi lavora sulla strada, perché ne compromette la sicurezza e il possibile impiego in attività come i pedinamenti»


Tra i tanti format a disposizione per trasformare in un video emozionante la semplice traduzione in carcere di un latitante arrestato all'estero, 
il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha evidentemente preferito per la sua pagina Facebook quello del filmino matrimoniale

Ha scelto lui stesso la musica di sottofondo - come faceva vent'anni fa, quando faceva il disc jockey nella discoteca Exstasy di Mazara del Vallo - e ha offerto ai suoi followers "il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!"

Ora, come sa chiunque ne sia stato coinvolto, sia pure come semplice spettatore,
il filmino del matrimonio prevede tre personaggi-chiave: la sposa, lo sposo e il celebrante

 Qui si capisce subito che la parte della sposa è toccata a Cesare Battisti, di cui vengono subito proposte le immagini in bianco e nero scattate alla vigilia della cerimonia

 Lo sposo sarebbe Salvini, ma stranamente si vede solo per qualche secondo

A se stesso, il ministro ha assegnato il ruolo del celebrante, che interrompendo la musica di sottofondo pronuncia la formula di rito: "Battisti varcherà la soglia del carcere, e a quel punto sconterà finalmente la pena per tutti i reati che ha commesso, la pena dell'ergastolo"

Il resto c'è tutto: l'attesa davanti all'altare (la pensilina dell'aeroporto militare),
 la foto ricordo con i testimoni (gli agenti della polizia penitenziaria),
 la corsa nell'auto ufficiale verso il ricevimento (a Rebibbia)

Manca lo scambio delle fedi, sostituito dal prelievo delle impronte digitali

In compenso c'è una conclusione a sorpresa:
 al posto della macchina degli sposi che parte tirandosi dietro un grappolo di barattoli legati al paraurti, si vede Battisti di nuovo sull'aereo e poi il jet che decolla

 Finale un po' inquietante, per chi ricorda le puntate precedenti











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