sabato 4 febbraio 2012

Legionari di Cristo: la Chiesa mafiosa

Tratto da "La Religione che uccide" - Come la Chiesa devia il destino dell'umanità
di Alessio di Benedetto 

Nel 2002, don Stanislao Dziwisz, appartenente al clan polacco in Vaticano, in qualità di segretario personale del pontefice, avrebbe «insabbiato» - come scrive il giornale locale della città di Poznàn, il    Glos   Wielkopolski   -   una  lettera scrittagli  dal  sacerdote  messicano Antonio Ornelas

 Costui, quale membro del locale tribunale ecclesiastico, denunciava le violenze sui seminaristi da parte di padre Marcial Maciel Degollado, il promotore dei Legionari di Cristo, morto nel 2008

Maciel, classe 1920, fondava la congregazione nel 1941, e nel 1983 il suo statuto era approvato da papa Wojtyla (Decretum Laudis)
Sistemi di reclutamento e di organizzazione interna segretissimi, al pari di quelli adottati dall’Opus Dei: obbedienza totale ed incondizionata da parte dei suoi aderenti





Nello statuto della congrega, si legge infatti: “chi obbedisce non sbaglia mai”

Il giornalista spagnolo José Martínez de Velasco definisce I Legionari di cristo “una setta intraecclesiale con comportamenti mafiosi”

La separazione dei ragazzi affiliati dal mondo civile è totale: nessuna libertà, lettere ai genitori una volta al mese, e-mail censurate, telefonate controllate

I fanciulli sono reclutati all’età di 11-12 anni e sottoposti ad ogni riprogrammazione cerebrale che li trasforma in automi non pensanti
Come si possa ammettere questa procedura in una repubblica a legalità costituzionale (Italia, Spagna, Stati Uniti…) rimane ancora un mistero! 
Eppure la Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia (20.11.‘89), in particolare nell’articolo 16, vieta assolutamente di reclutare bambini e di invadere la loro vita privata con imposizioni da Gestapo, che offendono la loro dignità di esseri umani liberi

 Gli stati cosiddetti democratici, pertanto, non fanno nulla! Tale connivenza ha permesso al loro capo di evitare qualsiasi indagine e di mantenere sotto stretto controllo i suoi confratelli. Ma quando l’intervento della legge e dei supervisori ekklesiastici non avviene, nonostante le circostanze e i fatti criminosi accaduti, il dio denaro fa l’occhiolino dietro l’angolo

Maciel aveva raccolto una fortuna economica dai facoltosi fedeli, in particolare da vedove di magnati della finanza dalle quali aveva ricevuto donazioni da capogiro. Con quella fortuna ha corrotto molti cardinali con scie di soldi che ricordano più il comportamento della malavita organizzata che la secolare corruzione ekklesiastica

Buste piene di denaro contante servivano ad oliare gli ingranaggi. Così Maciel si è comprato il potere, l’immunità per sé e il silenzio vaticano per la sua incallita pedofilia, l’uso di morfina, i 6 figli naturali avuti da tre donne diverse, con una figlia che ha subito abusi da parte di suo padre (incesto).

L’Espresso stima le proprietà della Legione in 25 miliardi di euro. Il giro d’affari ammonterebbe, col beneficio dell’inventario, a 650 milioni di dollari. Nel 1997, ad ogni modo, arrivarono le prime denunce pubbliche degli abusati. Nove dei sopravvissuti su trenta, sotto giuramento, hanno narrato le violenze subite nel corso di tre decenni

E tuttavia, le protezioni accordate a Maciel da Giovanni Paolo II prima e dall’allora cardinale Ratzinger poi gli hanno permesso di evitare qualsiasi condanna. Il Sant’Uffizio di Ratzinger è costretto ad indagare sugli abusi sessuali del Legionario, ma dal 1998 al 2006, nulla di fatto! 

L’impero economico ed ideologico dei legionari è preoccupante per ogni nazione che ambisca a preservare la propria democrazia: 70.000 aderenti profani, beni immobiliari “donati spontaneamente dai loro aderenti” in 40 paesi del mondo, 700 sacerdoti e 2.500 seminaristi, e poi università, scuole, istituti superiori, mass media… che - come l’Opus Dei - controllano il pianeta

Tra i suoi patrocinatori vi sono personaggi come Steve McEveety, produttore del film La passione di Cristo di Mel Gibson (molti preti che appaiono nel film sono della Legione), il tenore Placido Domingo che si è esibito per raccogliere fondi, l’ex governatore della Florida Jeb Bush e l’ex senatore della Pennsylvania Rick Santorum, tanto per fare qualche nome

Le denunce più gravi vengono da un esponente storico di tutto riguardo dei Legionari, Juan Vaca, che fu reclutato da Maciel quando aveva soltanto dieci anni e viveva con i genitori in Messico. “Vedo qualcosa di speciale in Juan”, disse ai genitori stupiti, che glielo affidarono lusingati, quando Maciel decise di portarlo con sé in un seminario spagnolo per un “addestramento con l’ordine”

Iniziarono così dieci anni di violenze inenarrabili, durante i quali Juan fu assalito da paura, vergogna ed ansia. Dieci anni dopo, all’età di 22 anni, mentre è nella sede dei Legionari a Roma, denuncia Maciel, ma costui sfodera tutta la sua demoniaca intelligenza finalizzata al male per far sì che quell’accusa di pedofilia ritorni come un boomerang contro chi l’aveva prodotta.

Risultato: la vittima viene spedita in un monastero spagnolo a farsi sei anni di penitenza, dove Juan, per un’usuale tattica vaticana di compromesso, è ordinato sacerdote e vice rettore

Stessa storia in quel seminario, ove ci sono ragazzi abusati da parte del rettore, anch’egli – a sua volta – oggetto delle attenzioni sodomite di Maciel

Stupri di seconda generazione: la parola di dio trionfa nei secoli. Vaca informa quest’ultimo, ma l’ordine perentorio è di “coprire tutte le tracce delle violenze”. Il responsabile viene trasferito e “per il mio ‘buon lavoro’ nel coprire il pasticcio – ricorda Vaca – il fondatore mi ricompensò nominandomi superiore e presidente della Legione di Cristo negli Stati Uniti”1 

Eppure nel 1976 arriva una nuova denuncia di Juan, questa volta attraverso i canali ufficiali del vescovo e dell’ambasciata vaticana a Washington. Nel ‘78 e nell’‘89, le vittime scrivono direttamente al pontefice

Ma i Legionari sono troppo potenti. Riscuotono troppo credito presso Dziwisz e Wojtyla non può far altro che definire Maciel “una guida efficace per la gioventù”
Peccato che il papa non specifichi a che tipo di guida si riferisse, visto che oltre ad un buon numero di mantenute e figli illegittimi, il Legionario numero uno contava un passato di droga e alcolismo nella sua lunga carriera religiosa da lasciare perplesso anche un boss della malavita organizzata

Altri esposti parlano di decine di Legionari abusati. Ne scaturisce un’indagine ecclesiastica (1998), che però è bloccata nel 2001. Anche Ratzinger, nel 1999 avrebbe espresso apprezzamento per l’opera di Maciel al vescovo messicano Carlos Talavera Ramírez: non è prudente sollevare un simile caso, poiché quell’uomo ha fatto tanto bene per la Chiesa, suscitando così numerose vocazioni

Talavera e l’ufficio stampa vaticana negano simili affermazioni2 . Tra gli accusatori ci sono insegnanti, professori universitari, imprenditori, linguisti, ingegneri, avvocati e dirigenti scolastici

Dalle denuncie riportate da Sandro Magister ne L’Espresso, abbiamo scelto alcune sevizie tra le più raccapriccianti delle deposizioni fatte dagli abusati: «Arturo Jurado Guzman (…) entrò nella Legione quando aveva 11 anni. Ne aveva 16 quando padre Maciel lo chiamò per la prima volta nella sua stanza a compiervi gli atti sopra detti

“La cosa si ripeté circa 40 volte. Ma quando rifiutai di sottopormi a una penetrazione anale lui rivolse le sue attenzioni a un altro seminarista”. (…) Alejandro Espinosa Alcala ricorda che certe volte padre Maciel chiamava lui e un altro ragazzo assieme, nel suo letto, per una mutua masturbazione

“Non riuscivo a nascondere la mia ripugnanza
Ma padre Maciel mi assicurava che tutto era moralmente corretto, che il mio compito era quello puramente tecnico d’un infermiere e che il papa gli aveva dato lo speciale permesso di far svolgere questo compito professionale a ragazzi invece che a donne”. (…) José Barba Martin ha dichiarato: “Padre Maciel sembrava dissociare se stesso, la propria attività di sacerdote, dagli atti sessuali che compiva
Dopo un incontro con lui nel suo letto, ricordo che egli si rivestì con calma e appena uscito fuori benedì un pranzo all’aperto, tra i suoi giovani. Come niente fosse accaduto3”» 

Il 19.5.2006, la congregazione pontificia decide di “rinunciare ad un processo canonico (…)”. Due anni dopo Maciel morirà a Miami (Florida)
Dal 2004 padre Álvaro Corcuera è succeduto a Maciel come direttore generale dei Legionari di Cristo


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[1]    D. Yallop, Habemus Papam, op. cit., 384.


[2]   Sandro Magister, “Un legionario nellabufera”, L’Espresso, 30.1.2002 conaggiornamenti del   
      28.11.2005  

[3]    Sandro Magister, “Caso Maciel. La parola all’accusa. E alla difesa”, L’Espresso,     
        21.1.1999












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