lunedì 22 aprile 2013

Non e' crisi, e' truffa!: capitolo 3 del libro di S. Tamburro

di Salvatore Tamburro

Il Riscaldamento Globale e il Controllo Demografico


C'è un unico tema dietro ogni nostro lavoro, ossia ridurre il livello della popolazione.
O i Governi usano i nostri metodi attraverso strategie piacevolmente pulite,
o riceveranno lo stesso tipo di disordine che abbiamo
in El Salvador, o in Iran o a Beirut.
La popolazione è un problema politico. Una volta che la popolazione
è fuori controllo si richiede un governo autoritario, anche il fascismo, per ridurla.
(Thomas Ferguson)

Scommetto che quando vedete le immagini al telegiornale di interi blocchi di ghiaccio che si staccano dall’Antartide a causa, come dicono, dell’inquinamento provocato dall’uomo cominciate a sentirvi un po’ in colpa. Benvenuti nella bufala del riscaldamento globale!
Alcuni gruppi di scienziati sostenitori dell’ambiente e politici vari vogliono farci credere che il riscaldamento globale, che per correttezza tecnica andrebbe chiamato surriscaldamento globale (dall’inglese global warming), comporti un aumento della temperatura terrestre, dovuto
all’emissioni di CO2 prodotta dall’uomo. In sos tanza, per i sostenitori del global warning, è l’uomo che attraverso l’inquinamento delle sue fabbriche e delle sue auto a benzina sta facendo innalzare la temperatura terrestre.Colui che da anni porta avanti la causa del riscaldamento globale è Al Gore, all'anagrafe Albert Arnold Gore Jr., vicepresidente degli Stati
Uniti d’America durante la presidenza di Bill Clinton e che adesso si proclama paladino dell’ambientalismo. Decisamente Al Gore non è l’ultimo arrivato(21): membro del C.F.R. (Consiglio per le Relazioni con l’estero, il governo ombra statunitense), della Commissione Trilaterale (fondata da David Rockefeller), è stato candidato alle presidenziali del 2000 contro George Bush junior (e magari avrebbe vinto le elezioni se non fosse intervenuto George Bush Senior, massone del 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato a sistemare il tutto e posizionare il figliol prodigo alla Casa Bianca). Vedere Al Gore che indossa la maschera del
paladino ecologista dovrebbe farci sorridere, anche perché il portavoce della campagna contro il riscaldamento globale fa parte di una delle più potenti famiglie statunitensi, paragonabile a quella dei Bush.
Gore senior ha fatto parte del cosiddetto establishment rosso: socio in affari con il famoso imprenditore e collezionista d’arte, Armand Hammer il quale, per primo, portò aiuti economici a Vladimir Il'ič Ul'janov, meglio conosciuto come Lenin, fu fondatore del Partito Comunista Americano ed era amico, nonché benefattore di Joseph Stalin; è entrato nel mondo del petrolio fondando la OXY , Occidental Petroleum Corporation. Politicamente, Hammer non aveva preferenze nette: ha finanziato i repubblicani come Nixon, e i democratici come Al Gore junior. Quindi il neo ecologista Al Gore junior, che gira il mondo denunciando da tutti i microfoni il riscaldamento del globo, è stato finanziato da una corporation petrolifera e non solo, ma vanta addirittura legami economici con la stessa: possederebbe infatti 500.000 dollari di azioni della OXY!
Potrà anche essersi sbarazzato di queste azioni poco pulite, intestate magari a un prestanome o devolute in beneficenza, ma il discorso non cambia perché, come vedremo, le finalità di Al Gore sono connesse alla campagna per il controllo demografico del pianeta, portato avanti da decenni da potenti gruppi controllati dai Rockefeller!
Vorrei ricordare che nel 2007 il sempreverde Al Gore ha vinto il premio Nobel per la pace insieme al Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici(22) dell'Onu. La motivazione del comitato per il Nobel per la pace riporta «gli sforzi per costruire e diffondere una conoscenza maggiore dei cambiamenti climatici provocati dall'uomo e per porre le basi per le misure necessarie a contrastare tali cambiamenti»(23).
La sua fama ambientalista è dovuta soprattutto ad ‘Una scomoda verità’ (An Inconvenient Truth), un film-documentario diretto da Davis Guggenheim, riguardante il problema mondiale del riscaldamento globale, che ha come protagonista proprio Al Gore. Il documentario ha vinto il premio Oscar 2007 come miglior documentario e per la migliore canzone originale, distribuito dalla Paramount Classics(24 ).
Ma cosa vuole dimostrare Al Gore col suo documentario?
In sostanza, Gore ha cercato di provare che il riscaldamento globaleè un fenomeno dovuto in massima parte alle attività umane: secondo lui e i suoi scienziati di riferimento(25) l’attività umana è responsabile della massiccia produzione di anidride carbonica (CO2) che porta ad un surriscaldamento terrestre.
Il film mostra le variazioni di temperatura e dei livelli di CO2 nell'atmosfera negli ultimi 600.000 anni. Perfino l'Uragano Katrina viene preso come esempio di ciò a cui stiamo andando incontro se la società continuerà di questo passo.
Il 23 novembre 2009 su Prison Planet(26), il blog di Alex Jones (conduttore radiofonico e regista statunitense) viene riportata la notizia che un hacker è entrato negli archivi delle e-mail dell'Hadley Center, il centro per la ricerca climatica dell'università britannica di East Anglia, l'università più importante nel campo della ricerca e dell'investigazione sui cambiamenti climatici. Il 20 novembre più di mille e-mail e circa tremilacinquecento documenti riservati sono stati copiati e resi pubblici via internet. L’hacker ha trovato migliaia di e-mail private nelle quali gli scienziati confessano i loro dubbi sul fatto che il riscaldamento globale sia causato dall’uomo e spiegano come viene tenuta in piedi la montatura del Global Warming. Nelle e-mail si discute infatti anche di come emarginare, isolare e censurare gli scienziati scettici rispetto alla tesi del riscaldamento globale. Sta di fatto che numerosissimi scienziati hanno condannato le falsità dei dati contenuti nel documentario e la stessa Alta Corte Inglese ha censurato il film di Al Gore ‘Una scomoda verità’ perché contenenti almeno nove errori scientifici.
Questa, secondo la commissione britannica di esperti, è la lista degli errori:

1. Secondo Gore, il mare salirebbe di 20 piedi (più di 6 metri) per lo scioglimento dei ghiacciai dell’Antartico Occidentale e della Groenlandia ‘nel prossimo futuro’. Il giudice ha detto che questa affermazione era ‘spiccatamente allarmistica’ e che è assodato che questo innalzamento sarebbe potuto avvenire solo nel corso di millenni.

2. L’ arretramento della neve sul Kilimangiaro è stata attribuita da Gore al riscaldamento provocato dall’uomo, ma gli scienziati concordano che non si può stabilire questa correlazione.

3. Secondo Gore, gli orsi polari affogano, perché costretti a nuotare per lunghe distanze per trovare il ghiaccio. Il giudice ha detto: “l’unico studio che entrambe le parti possono reperire indica che quattro orsi polari furono trovati annegati a causa di una tempesta”.

4. Secondo Gore, campioni di ghiaccio proverebbero che la CO2 sia causa di aumenti di temperatura nel corso delle ere geologiche: in realtà, gli aumenti della CO2 seguirono quelli della temperatura di 800-2000 anni.

5. L’attribuzione fatta da Gore dell’uragano Katrina al riscaldamento globale non è sostenibile scientificamente.

6. L’inaridimento del lago Ciad non è attribuibile al riscaldamentoglobale, come sostenuto da Gore.

7. Che la Corrente del Golfo possa fermarsi portando l’Europa in una nuova era glaciale è scientificamente impossibile.

8. L’affermazione che la decolorazione delle barriere coralline sia dovuta al riscaldamento globale non ha alcun supporto sperimentale.

9. Secondo Gore, Il ghiaccio dell’Antartide si sta sciogliendo. In realtà se ne riscontra un aumento.

Dopo questa sentenza imbarazzante per Al Gore, il suo documentario è stato espulso del tutto dalle scuole, anche se politicamente il protagonista ne continua ancora a fare un cavallo di battaglia per le sue politiche ambientaliste. Lui afferma che lo sviluppo economico possa derivare solo dal benessere della popolazione, e pone questo benessere in relazione,negativa, con l'esplosione demografica e la conseguente scarsità di risorse pro capite.
È lo stesso Gore che svela i suoi veri intendimenti e nel suo documentario racconta: “Stiamo assistendo alla collisione tra la nostra civiltà e la Terra , e sono tre i fattori responsabili di questa collisione. Il primo è l’aumento della popolazione! La mia generazione, quella del baby-boom, è nata dopo la Seconda Guerra Mondiale,quando la popolazione aveva appena oltrepassato la soglia dei 2 miliardi. Ora ho 50 anni e la popolazione ha quasi raggiunto i 6 miliardi e mezzo, ma secondo le aspettative di vita della mia generazione raggiungeremo i 9 miliardi. Ci sono volute 10 mila generazioni per arrivare a 2 miliardi di persone, ma se nell’arco di una vita dai 2 miliardi si passa a 9, questo significa che sta accadendo qualcosa di diverso. Stiamo creando sempre più pressione sulla terra, e la maggior parte di questa pressione viene esercitata dalle nazioni più povere del mondo. C’è una maggiore richiesta di cibo, una maggiore richiesta di acqua, ma le risorse naturali sono limitate”.
A giudicare da queste parole, Gore è un po’ pessimista, non lascia speranza al genere umano: siamo in troppi su questa Terra, le risorse sono limitate e non bastano a soddisfare i bisogni di tutti gli esseri umani.
Cosa vi ricorda questa filosofia di pensiero?
A me viene in mente Thomas Robert Malthus, economista e demografo inglese, che nel 1798 pubblicò An essay of the principle of the population as it affects the future improvement of society (Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società(27)  in cui sostenne: “Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all'occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti...pertanto...dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma, soprattutto, occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in inganno, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”.
In primo luogo, per Malthus la popolazione è limitata nei mezzi di sussistenza; in secondo luogo, aumenta quando i mezzi di sussitenza lo permettono; e lo fa geometricamente mentre il meglio che si può sperare per le disponibilità di cibo è una crescita aritmetica. In terzo luogo, questa asimmetria è destinata a persistere, con il risultato che la crescita della popolazione verrà limitata dalle disponibilità di cibo, a meno che tale meccanismo non sia già soggetto a precedenti interventi frenanti (come la decadenza morale, il vizio e la miseria). Secondo Malthus, se lo Stato o qualche benevolo onnipotente benefattore tentasse di migliorare la condizione delle masse, la loro sfrenata attività riproduttiva le riporterebbe rapidamente al punto di partenza. Malthus fornì così un potente argomento contro la carità pubblica o privata, e un utilissimo sostegno a quanti giudicavano l'aiuto ai diseredati inopportuno sotto il profilo pubblico e dispendioso sotto il profilo personale (28).
Per Malthus, come per Al Gore, le risorse sono limitate e ciò significa che se una nazione vuole mantenere il proprio standard di benessere, come per esempio gli Stati Uniti, dovrà far di tutto per impedire che queste risorse limitate vengano distribuite equamente.
È da ideali del genere che scaturiscono guerre, carestie e genocidi e ad esserne vittima sono soprattutto i Paesi più poveri della Terra. Tali ideali sono stati ripresi e promossi negli anni dal Club di Roma (29)fondato nell'aprile del 1968 dall'imprenditore italiano Aurelio Peccei; un’associazione non governativa, no-profit, di scienziati, economisti, uomini d'affari, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di stato di tutti e cinque i continenti. Il Club di Roma riprese le teorie malthusiane con il suo Rapporto sui limiti dello sviluppo, noto anche come Rapporto Meadows, pubblicato nel 1972, il quale prediceva che la crescita economica non potesse continuare indefinitamente a causa della limitata disponibilità di risorse naturali e della limitata capacità di assorbimento degli inquinanti da parte del pianeta. La verità è che non è necessario applicare tecniche di genocidio di massa. Le risorse ci sono e possono essere in grado di soddisfare i bisogni di tutti gli abitanti del pianeta; il problema attuale invece sta nell’errata allocazione e gestione delle risorse. Se il petrolio, la nostra principale fonte di energia, è in fase di esaurimento come affermano modelli ritenuti generalmente validi, come ad esempio il modello di Hubbert (30), dobbiamo tenere conto che esistono fonti energetiche alternative rappresentate da energia idroelettrica, energia geotermica, energia ricavata dalla biomassa e biogas, energia eolica, energia solare (sia attraverso centrali solari termiche che fotovoltaiche), energia del moto ondoso e delle maree, energia prodotta dalla dissociazione molecolare.
Le alternative ci sono ma verranno utilizzate solo quando le multinazionali del petrolio, quali ExxonMobil, Royal Dutch Shell, British Petroleum, ChevronTexaco, in associazione con governi e case automobilistiche, decideranno che non sarà più conveniente utilizzare tonnellate di barili di oro nero, estratti tramite guerre, depredate col sangue dei Paesi poveri e pagate con le tasche dei consumatori europei ed americani.
E per quanto riguarda il fabbisogno alimentare?
Ci sono dei dati che si contrappongono: da un lato abbiamo 925 milioni di persone che, secondo la FAO (31), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura, sono denutrite e soffrono la fame, una cifra che arriverà a 1,2 miliardi di affamati nel 2017; dall’altro, abbiamo che Centri nazionali per il controllo delle malattie e per la prevenzione questo anno hanno registrato nei soli Stati Uniti 75 milioni di obesi, vale a dire il 25% della popolazione. Negli stati Uniti si hanno 300.000 morti l’anno per obesità, la seconda causa di morte dopo il fumo. L’ Europa occidentale aggiunge a questa statistica 200.000 morti l’anno: circa mezzo milione di persone l'anno muore solo nell’Occidente per malattie correlate all'obesità. Secondo dati della Fao produciamo cibo per dodici miliardi di persone, mentre gli esseri umani attualmente sono sei miliardi e ottocento milioni. Quindi non è una questione di mancanza di cibo, ma di una società profondamente sbagliata, ingiusta e non etica, che considera l’uomo non come ‘essere’, ma come consumatore e che per produrre tutto quel cibo
sottopone la terra a trattamenti che la depauperano e causano immensi danni.
Questa disparità, da un lato persone che muoiono di fame, dall’altro persone che muoiono per obesità, è la conseguenza di una cattiva allocazione delle risorse alimentari, unita ad una pessima gestione dei prezzi delle derrate alimentari. Oggi, il problema non è la scarsità del cibo, ma l’impossibilità di ottenerlo. Infatti, la produzione mondiale di cereali dagli anni ‘60 ad oggi è triplicata, mentre la popolazione mondiale è soltanto raddoppiata. Mai nella storia si sono prodotti tanti alimenti. Ma per il milione di persone che nei paesi del Sud spendono tra il 50% e il 60% del loro reddito per nutrirsi (fino all’80% nei paesi più poveri, contro una spesa compresa tra il 10% e il 20% dei Paesi ricchi) l’aumento dei prezzi delle derrate alimentari ha reso il cibo inaccessibile (32). Non voglio dilungarmi sull'utilizzo di fonti alternative e più pulite del petrolio o sui misfatti della catena alimentare mondiale (33): ho riportato solo due esempi che scardinano le tesi malthusiane presenti nella teoria del surriscaldamento globale.

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21) Al Gore e il Piano per il Controllo Demografico Globale, di Marcello Pamio (2007); disinformazione.it

22) Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo consulente intergovernativo sul mutamento climatico, IPCC) è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), allo scopo di studiare il riscaldamento globale.

23) Al Gore vince il Nobel per la pace, articolo apparso sul Corriere il 12/10/2007

24) La Paramount Classics appartiene al gruppo Paramount Pictures, consociata a sua volta alla Motion Picture Producters od America (MPPA) e controllata dai grandi finanzieri come Rockefeller, Morgan e Kuhn Loeb & Co. .

25) Ricercatori dell'università di Berna dell'istituto di Fisica e l’ European Project for Ice Coring
in Antarctica


27) Saggio sul principio di popolazione (1798) , Malthus Thomas, Editore Einaudi32)Le contraddizioni del sistema alimentare mondiale di Esther Vivas, attivista spagnola noglobal


28) Storia dell'economia (2007), John Kenneth Galbraith, Editore BUR



29) Sito internet ufficiale www.clubofrome.org ; sede Club of Rome International Centre, Winterthur (Canton Zurich), Switzerland.


30) Hubbert fece la previsione (nel 1956) che agli inizi degli anni '70 gli USA avrebbero raggiunto il loro "picco di produzione" petrolifera.

31) Food and Agriculture Organization of the United Nations

32) Le contraddizioni del sistema alimentare mondiale di Esther Vivas, attivista spagnola no global

33) A riguardo vorrei citare il Codex Alimetarius, entrato in vigore il 31/12/2009; un insieme di
regole e di normative elaborate dalla Codex Alimentarius Commission (che nel 1994 dichiarò le tossine come nutrienti). L'obiettivo della commissione è proteggere la salute dei consumatori e assicurare la correttezza degli scambi internazionali. In realtà, si tratta del più grande disastro per la salute umana: determina gli standard di sicurezza alimentare e le regole in più di 160 paesi del mondo, cioè per il 97% della popolazione mondiale. Il vero scopo del Codex Alimentarius è di mettere fuori legge ogni metodo alternativo nel campo della salute, come le terapie naturiste, l'uso di integratori alimentari, di vitamine e di tutto ciò che potrebbe essere un potenziale concorrente per l'industria chimico-farmaceutica.
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