martedì 10 dicembre 2013

Fruttarismo e monodieta di frutta acida

In molti mi pongono la domanda “Sei fruttariano? Puoi darmi dei consigli per diventarlo?”
La mia risposta è sempre la stessa “Il percorso è personalissimo, si deve imparare ad ascoltare il proprio corpo e non si può mangiare solo frutta dall’oggi al domani, senza un minimo di conoscenze scientifiche basilari (cibo acidificante/alcalinizzante, pH, la confusione sulle ceneri digestive, ecc)
Se cercate diete personalizzate non rivolgetevi a me: ultimamente sono sempre più i nutrizionisti e medici che si interessano di igienismo alimentare e fruttarismo sostenibile.

fruttaSto intraprendendo un percorso verso il fruttarismo salutare (“fruttarismo sostenibile”). Paradossalmente da quando seguo il fruttarismo sostenibile non ho più gli “attacchi di fame” da crisi di astinenza che avevo da vegano e da crudista e ho anche maggiori riserve di energia.
Sto ascoltando molto il mio corpo, sto rispettando il mio gradiente di tolleranza, ma devo dire che gran parte del merito va all’incontro e alla condivisione che c’è stata negli ultimi tempi con un gruppo di fruttariani romani dell’AVA, che mi ha aiutato ad approfondire alcune questioni legate al pH, alla frutta acida e ai rischi da evitare se non si vuol diventare fruttariani scheletrici e con problemi di salute.
Dopo aver fatto diversi esperimenti sul mio corpo grazie ad Ehret, Renè Andreani, Shelton, altri numerosissimi igienisti alimentari e l’impareggiabile compiantoArmando D’Elia, posso dire che è d’obbligo fare delle precisazioni sulla frutta acida e non solo.
Ho letto molti articoli contrastanti in rete, ma voglio dire la mia per cercare di evitare quello che è già accaduto ad alcuni ragazzi che hanno avuto problemi fisici nel passaggio al fruttarismo, che più che salutare definirei sconsiderato.
712Il dimagrimento eccessivo e inarrestabile, fisici scheletrici, le problematiche ai denti e gengive e tutti gli altri fastidi registrati avvennero a causa di cibi acidificanti, che molti crudisti utilizzano ancora oggi in gran quantità (semi oleosi, frutta essiccata, frutta con troppo glucosio e frutta acida in primis) pensando di sopperire così all’assenza dei vecchi cibi cotti.
Ehret ha scritto un libro d’oro per i suoi tempi e ha migliorato la vita di molti grazie ai suoi insegnamenti; ha anche dato una grande spinta all’evoluzione dell’igienismo alimentare degli anni successivi: di questo possiamo solo dargliene atto.
Ma non poteva sapere tutto, soprattutto di un frutto come l’arancia che fino a pochi decenni prima era un frutto ornamentale di cui in natura si cibavano gli elefanti(“nagaranga”-arancia=cibo per elefanti).
Ai suoi tempi l’arancia era da poco diventata commestibile per la specie umana per motivi commerciali.

Dopo il 1800 infatti, grazie a numerosi incroci del seme proveniente dalla Cina, resero l’arancia per la prima volta un frutto dal sapore apprezzabile per l’uomo.
Al tempo stesso poco poteva sapere Ehret di quali fossero i frutti fortemente acidificanti per corpi già disintossicati a fondo, o lievemente acidificanti/alcalinizzanti (frutta dolce/frutta grassa/frutta ortaggio), dato che non c’erano ancora strumenti avanzati e precisi come quelli che abbiamo oggi (le cartine da tornasole del Ph sono semplicissime ed importanti per calcolare il ph delle urine).
Nonostante ciò lo stesso Ehret dà ripetuti avvisi e raccomandazioni riguardo ifastidiosi sintomi della frutta acida (che lui associava alla mera disintossicazione).
Dopo tante sperimentazioni arrivò a dire che l’unica dieta monofrutto che l’uomo poteva seguire con enormi vantaggi psico-fisici è principalmente quella di mele.
Pure di ciò non possiamo che essergli grati.

[Ho dovuto eliminare l'articolo di Fruitanya perchè ha dato adito a fraintendimenti di vario tipo con il Dott. Vaccaro]
Qui si cerca solo di condividere esperienze, non si fanno crociate contro nessuno e contro nessun tipo di frutta.
La frutta acida rimane utile come “medicina” in transizione, non è assolutamente da bandire. Va a sciogliere e dissolvere tossine presenti nel corpo, nessuno ha mai detto che sia da eliminare per un Veg.
Ricordiamoci al tempo stesso che il corpo di un fruttariano reagisce in maniera diversa dal corpo di colui che ancora mangia in quantità variabili o minime farinacei, legumi, dolci.
Il corpo è una macchina perfetta e se ha la possibilità di lavorare bene non ha bisogno di “medicinali” di nessun tipo, ma si avvicina gradualmente istintivamente e intuitivamente al cibo elettivo per l’uomo, di cui parla Armando D’Elia (frutta dolce e succosa: dalla mela, alla pera, alla pesca, al cachi, ecc…).
La dieta monofrutta non è da prendere da esempio se non per capire quale sia il cibo elettivo per l’uomo. Soprattutto sono da evitare diete monofrutta se il corpo non è ancora stato ripulito dalle tossine che abbiamo incamerato per anni e anni.
L’unica dieta monofrutto che ci ha lasciato esempi positivi è stata quella con la mela (sempre considerando un corpo già disintossicato in profondità).
Non a caso ci sono numerosissime esperienze di persone che hanno portato avanti una dieta melariana per anni e anni e sono ancora oggi in perfetta salute (Yana Louis, 20 anni di dieta melariana, in perfetta forma -nella foto 46 anni-)Pare che ogni animale abbia un cibo elettivo: la balena cerca il plancton, il koala cerca le foglie di Eucaliptus, la mucca mangia un tipo di erba in particolare, lo scimpanzè quando trova il frutto di suo gradimento staziona anche per mesi su quell’albero per finire il suo “pasto”, l’essere umano dopo un periodo di fruttarismo sostenibile trova enormi giovamenti dalla mela.
ImmagineIo stesso ho fatto mesi di fruttarismo senza sgarri e con ottimi risultati soprattutto grazie ad una percentuale sempre più alta di mele e sempre minore di frutta acida.
Grazie ad una forte diminuzione di frutta acida e ad un aumento di mele, frutta dolce, frutta ortaggio e frutta grassa ho recuperato la massa muscolare che avevo perso nella fase iniziale della mia transizione. Ho inoltre accresciuto forza, resistenza ed esplosività nell’attività fisica.
Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto sia inadatto al corpo umano il cibo dei granivori, o il cibo trattato, cotto, privato di ogni enzima e minerale. Da fruttariano ho percezioni molto diverse per cibi che prima tolleravo in modo diverso.
Riguardo la frutta acida credo che l’alta percentuale di acido citrico potrebbe scatenare processi nel corpo di un fruttariano che da onnivori, veg, o crudisti non si sarebbero mai scatenati.
Queste sono le mie sensazioni, ma guarda caso sono le stesse di tanti fruttariani con cui mi sono confrontato.
Dopotutto il mio fine è quello di capire se l’uomo può raggiungere il massimo potenziale umano con la frutta: non voglio accontentarmi.
Se ci saranno critiche spero saranno costruttive, perchè nella collaborazione e nell’umiltà credo molto: sono ancora giovane e mi sono voluto mettere in discussione per crescere non per guerreggiare, per unire non per dividere, per condividere e imparare, non per insegnare a prescindere.
Sicuramente non saremo mai tutti uguali, ognuno manterrà la propria linea di pensiero ed è giusto sia così: ognuno ha il suo percorso e si basa su riferimenti che ha avuto dalle sue esperienze e dai suoi studi.
Credo siano la tolleranza e il rispetto del prossimo a contraddistinguere l’uomo saggio dallo sciocco e dal violento.
A volte studi decennali vengono messi a dura prova dalla realtà dei fatti e ci spingono a voler imparare sempre di più: sentirsi sempre un pò ignoranti è la salvezza di chi vuole crescere e dare il meglio di sè.
La condivisione di esperienze personali (per quanto particolari, diverse e contrastanti) assieme alla scientificità hanno aiutato da sempre l’uomo a non cader vittima di dogmi fideistici stantii, e a stimolare la propria capacità di discernimento.
Di seguito il chiarimento in ordine cronologico con Valdo Vaccaro
Secondo e ultimo (mi auguro) chiarimento

                                                                                   

di Andrea Conti

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