Banche al bando su Second Life. Linden Lab ha deciso di chiudere buona parte degli istituti presenti in quello che è considerato il più grande mondo virtuale online. La mossa, a sorpresa, è stata comunicata sul blog ufficiale del portale con un esplicito invito ai cittadini a rientrare in possesso dei loro soldi. Ma dopo il crack della Ginko Financial, c'è chi teme per i propri risparmi (reali e virtuali).
"Dal 22 gennaio 2008 sarà proibito distribuire interessi come frutto di investimenti (sia in Linden dollar che altra valuta) - recita il comunicato - tramite ogni postazione, come ad esempio ATM (Bancomat), presente su Second Life, senza la prova di una valida registrazione governativa o la certificazione ufficiale di un istituto finanziario".
Con un dollaro si possono ricevere 185 linden dollar (L$), moneta ufficiale di Second Life, al cambio odierno presso la borsa ufficiale LindeX o presso uffici cambio
non regolamentati creati da giocatori intraprendenti. Ma in passato il cambio è arrivato fino a 320 linden per un dollaro. L'economia del metaverso, è stato valutato, ha un pil che di 550 milioni di dollari, all'incirca quello della Liberia e più alto di quello di una ventina d'altre nazioni. Secondo Tristan Louis della banca Hsbc, i residenti attivi spendono in Second Life tra i 50 e i 60 dollari la settimana. Attualmente, secondo la relativa voce di Wikipedia, parteciperebbero alla creazione del mondo di Second Life oltre 400.000 utenti attivi di tutto il pianeta (oltre 11 milioni totali se si considerano gli utenti registrati, il che comprende gli utenti inattivi).
La decisione adottata dai responsabili di SL è stata presa sulla falsariga di quella per il gioco d'azzardo, ed è stata quasi inevitabile dopo due anni di anarchia finanziaria, fra truffe, piani di investimento fasulli e interessi gonfiati, con la proliferazione di istituti di credito nel mondo virtuale, che offrivano anche il 60% di interessi su base annua. Il tutto senza rete. E con delle impreviste brutte sorprese nel passaggio tra la realtà virtuale a quella reale.
Un anonimo residente, raccontano le cronache, ha provato ad approfittare dei tassi di interesse da favola, investendo l'equivalente di circa 10.000 dollari Usa in Linden. Ma quando ha provato a ritrasformare la moneta virtuale in moneta sonante, ha avuto la doccia fredda di scoprire che il guadagno in biglietti verdi si aggirava appena intorno al 4%. Quello che avrebbe potuto ottenere investendo lo stesso denaro, e con maggiori garanzie, nella real life.
Insomma, arricchirsi su Second Life è, da sempre, faccenda difficile e per pochi. Secondo le stesse statistiche economiche pubblicate dal sito, decine di migliaia di residenti hanno un flusso di linden dollar positivo, ma nella maggior parte dei casi si tratta dell'equivalente di pochi dollari. I Paperoni, cioè con un flusso positivo per più di 5.000 dollari, alla fine sono poco più di un centinaio, su 4 milioni di residenti. Senza considerare quelli che poveri lo sono diventati davvero: la scorsa estate, il fallimento della banca virtuale Ginko Financial ha fatto svanire nel nulla i 200 milioni di linden dollar (circa 750 mila dollari reali) dei suoi clienti-avatar.
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