giovedì 14 agosto 2014

Frutta «brutta»: è buona lo stesso In Francia ora si recupera

In base alle norme europee non ha mercato e quindi finisce direttamente dal campo alla discarica. Ma è perfettamente commestibile

di Elena Comelli

Con 1,3 miliardi di tonnellate di cibo che finiscono buttate ogni anno nel mondo (un terzo della produzione agricola globale), stupisce l’inerzia dell’industria alimentare sul problema degli sprechi. Ma non tutti stanno con le mani in mano. La catena di supermercati francesi Intermarché si è buttata a capofitto nella missione di porre un argine a questo scandalo. Con una campagna a tappeto sulla verdura e la frutta «brutta», Intermarché ha lanciato sulle tavole francesi la moda del recupero di quei vegetali che in base alle norme europee non hanno mercato e quindi finiscono direttamente dal campo alla discarica, pur essendo perfettamente commestibili, quanto le loro sorelle più in forma.

Frutta e verdura «brutta»
Carote bitorzolute, cetrioli troppo ricurvi, melanzane deformi vanno a ingrossare un esercito di 300 milioni di tonnellate di frutta e verdura sana che ogni anno vengono buttate dalle aziende agricole europee, perché non rientrano negli standard Ue. Attenzione, qui si tratta solo di criteri estetici, non si parla di contenuti nutrizionali, del sapore o del grado di maturazione di un prodotto agricolo e questa è la ragione per cui sugli scaffali dei supermercati si trovano milioni di pesche perfettamente tonde e colorate, ma saporite come un pezzo di cartone. Dunque,
che senso ha scartare cibo nutriente in base a criteri estetici del tutto arbitrari?

Una linea specifica
Intermarché si è posta la domanda e ha deciso di verificare se questi criteri corrispondono davvero ai gusti del pubblico: è andata a pescare in questi scarti e li ha messi sugli scaffali di alcuni negozi selezionati con uno sconto del 30%. In più, li ha usati per produrre una linea specifica di prodotti confezionati, come minestre e succhi freschi. Risultato? La frutta e verdura «brutta» vende come il pane, sull’onda di una campagna pubblicitaria molto divertente, che celebra le virtù della mela grottesca, dalla patata ridicola, del limone fallito o della melanzana sfigurata. Dal lancio della campagna a fine marzo, i negozi scelti per testare l’interesse del pubblico hanno registrato un aumento delle vendite del 24% e ora Intermarché è pronta a espandere l’esperimento in tutti i suoi 1.474 supermercati sparsi sul territorio francese.

notizia completa qui

Nessun commento:

Posta un commento