domenica 21 dicembre 2014

Expo 2015: venduti 7,2 milioni di biglietti

Il commissario unico del governo per Expo 2015, Giuseppe Sala, ha detto che ad oggi la società organizzatrice ha venduto 7,2 milioni di biglietti per l'ingresso alla manifestazione, oltre 2 milioni di biglietti in più dei 5 previsti nei piani in passato. Un risultato, ha spiegato, ottenuto attraverso la sottoscrizione di oltre 100 contratti con grandi operatori che non li hanno ancora tecnicamente pagati, ma hanno fornito fidejussioni bancarie.

«La situazione è buona, a quattro mesi dal via siamo a un terzo dei biglietti venduti anche grazie alla tecnologia digitale»
, ha detto Sala, confermando l'obiettivo dato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di arrivare a quota 10 milioni di biglietti venduti entro il 30 aprile 2015, vigilia dell'inaugurazione. Su questa strada va il lavoro, ha detto Sala, per portare a Milano «2 milioni di studenti, di cui un terzo dall'estero». Le previsioni complessive sono di portare all’Expo 20 milioni di visitatori per 24 milioni di visite nell'arco dei sei mesi di manifestazione.

Sala: i fondi basteranno
Sala si è detto anche «totalmente tranquillo» sull'effettiva erogazione di tutti i fondi pubblici promessi per la manifestazione, compresi i 60 milioni di euro che dovevano essere a carico della Provincia di Milano, di cui il governo ha garantito che si farà carico. Sala ha ricordato che il piano degli investimenti del 2012 era di 1,6 miliardi di euro, subito ridotti a 1,3 miliardi, e tale è la cifra rimasta. «Cercherò di farli bastare - ha detto il commissario e ad di Expo 2015 Spa - al netto dei fondi della Camera di commercio di Milano», sui quali Sala ha detto di non contare più.
«Sono tranquillo sul fatto che i soldi basteranno. I conti si faranno alla fine, il mio è un cauto ottimismo, ma i bilanci presentati dal 2010 ad oggi hanno tutti dato risultati migliori del previsto».

Cantone: voglio vedere le carte su affidamento a Eataly
Il presidente dell'Anac Raffaele Cantone ha chiesto di poter visionare le carte che hanno portato all'aggiudicazione diretta di servizi di ristorazione a Eataly di Oscar Farinetti per capire se le procedure si sono svolte in maniera corretta. «Eataly è una delle più note realtà nel mondo, dopo l'interrogazione parlamentare ho chiesto di vedere le carte», ha detto Cantone spiegando di essere abituato ad esprimersi «sulla base dei documenti». Quanto la notorietà dell’azienda guidata da Farinetti possa aver inciso ai fini della gara (non avvenuta, ndr) «mi riservo di verificarlo».

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