Oggi con le immense quantità di chemioterapia che fanno una quantità enorme di chemioterapici si disperdono nell’ambiente. Nelle urine dei pazienti in chemioterapia che poi vengono disperse normalmente, nelle fognature, poi vanno a finire nell’ambiente. Sta aumentando notevolmente la concentrazione di chemioterapico, che comporta un altissimo rischio di mutazione.
C’è un documento dell’Istituto Superiore di Sanità che è rivolto agli operatori sanitari, i medici e gli infermieri che lavorano in ospedale. Questo rischio di mutazione, cioè di induzione tumorale da parte del chemioterapico è conosciutissimo,
al punto tale che hanno fatto una circolare per cui il personale che lavora a contatto con un paziente in chemio ha un certo margine di rischio. Se una donna che lavora in ospedale è in stato di gravidanza il contatto col paziente in chemioterapia può dare un alto rischio di mutazione al punto tale da indurre mutazioni nell’embrione, non solo mutazioni neoplastiche nel sangue, ma anche alterazione embrionale e malformazione
http://www.lafucina.it/2015/03/05/inquinamento-chemioterapico/
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