giovedì 9 aprile 2015

L'uomo che ha visto tutti i paesi del mondo

Come si diventa un viaggiatore da record? Intervista ad Albert Podell, che ha messo piede in 196 Stati

Albert Podell  è un ex giornalista che ha realizzato un sogno che quasi tutti fanno prima o poi ma ben pochi riescono a mettere in pratica: visitare tutti i 196 paesi del mondo. Gli ci sono voluti 50 anni, durante i quali è stato inseguito da bufali d'acqua, si è rotto qualche osso, è stato arrestato, derubato e quasi linciato. Ma è sopravvissuto per raccontarlo, in un libro dal titolo: Around the World in Fifty Years: My Adventure to Every Country on Earth 

 National Geographic l'ha intervistato. 

Il grande musicista Frank Zappa ha detto: "Non è un paese se non ha almeno una birra e una linea aerea". Ma per capire che cos'è davvero uno Stato non basta, vero? 

Zappa diceva anche che possedere la bomba atomica aiuta, ma diciamo che la birra è il requisito principale [ride].

Ma seriamente: che cos'è uno Stato? La Convenzione di Montevideo del 1933 http://it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Montevideo fissa alcuni criteri per riconoscerne l'esistenza. Diciamo però che in pratica quei criteri si riducono a uno: il riconoscimento delle cinque superpotenze, i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Quindi tutti sono d'accordo sul fatto che i 193 membri delle Nazioni Unite sono Stati a pieno titolo. 

Poi c'è Taiwan, che per opinione quasi unanime è da considerarsi uno Stato ma non fa parte dell'ONU perché la Cina ne blocca l'accesso. Allo stesso modo il Kosovo resta fuori per il veto russo. Infine, la minuscola Città del Vaticano
è uno Stato a tutti gli effetti, ma la Santa Sede preferisce mantenere lo status di osservatore dell'ONU piuttosto che entrare a farne parte a pieno titolo. Ecco come sono arrivato a 196.
Sei l'unico al mondo che è stato così pazzo da  visitare tutti i paesi, o esiste un "club dei 196"? 

Buona domanda. No, un club non esiste. C'è un gruppo di gente che si fa chiamare "World’s Most Traveled People”. Di solito si tratta di ricconi proprietari di yacht: vanno nelle Filippine o in Indonesia, arcipelaghi con migliaia di isole, e ogni volta che si fermano su un'isola aggiungono una tacca. Altri contano come Stati anche i territori che oggi non lo sono più, ma io ho deciso di non farlo, per cui ho tolto dalla mia lista l'URSS, la Germania Est e il Vietnam del Sud. 

Comunque sia, non esiste un'autorità internazionale in grado di assegnare questo tipo di record, per cui è molto difficile decidere chi è davvero stato in tutti i paesi della Terra. 

Il mio amico Tony Wheeler, il fondatore della Lonely Planet, dice di aver conosciuto tre persone che sostengono di aver visitato tutti gli Stati. Io personalmente ne ho esaminate altre due: non voglio dire che hanno imbrogliato, ma diciamo che hanno scelto la strada più facile. Non sono andati in Somalia: sono stati ad Hargeisa, la capitale del Somaliland, che però è uno Stato autoproclamato, non riconosciuto internazionalmente.

Tu sei nato a Brooklyn, e nella tua famiglia nessuno si era mai spinto più lontano di Boston. Che cosa ti è preso?

[Ride] Pensavo che nella vita viaggiare dovesse essere più interessante di stare fermi, questo è tutto. A sei anni ho cominciato a collezionare francobolli: ero affascinato da questi pezzetti di carta colorata, e presto decisi che ne volevo almeno uno per ogni paese. Poi intorno agli otto anni ho cominciato a leggere, indovina che? National Geographic! E così mi sono appassionato ai paesi stranieri e mi sono detto: "Devo andare a vedere tutti questi posti".

Personalmente sono stato in 72 paesi, ma mia moglie dice che baro perché considero anche i posti dove ho solo fatto scalo con l'aereo. Qual è il tuo criterio per sostenere di aver "visitato" un paese? 

Mi dispiace dirtelo, ma anch'io penso che molto probabilmente bari. Ecco i miei criteri: 

1. Al momento in cui ci metti piede, lo Stato deve essere riconosciuto; 

2. Devi avere un visto o comunque entrare legalmente; 

3. Devi farti timbrare il passaporto; 

4 e 5. Sono criteri più flessibili, ma secondo me dovresti almeno vedere la capitale, restare un minimo di 24 ore e attraversare il paese in una direzione. Insomma, deve trattarsi di una vera visita. Quando fai scalo con l'aereo, di solito non passi nemmeno attraverso il controllo passaporti, quindi direi che tua moglie ha ragione. Ti sei scelto una donna intelligente. 

Per finire, la domanda che sicuramente ti fanno tutti: qual è il tuo paese preferito? 

Se proprio devo scegliere, dico che il mio paese preferito restano gli Stati Uniti. Abbiamo alcuni dei paesaggi più spettacolari del mondo: le sequoie, il Glacier National Park, il monte Rainier, i sentieri del foliage http://www.nationalgeographic.it/natura/paesaggi/2010/09/23/foto/autunno_in_america-112859/1/ nel New England...  Siamo una società eterogenea: a New York c'è gente di ogni colore, etnia o religione che vive insieme in pace. 

Se poi posso spaziare un po', allora scelgo Nepal e Svizzera per il paesaggio









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