martedì 21 aprile 2015

Vit, il fondatore dello stato libero di Liberland: 7 km quadrati e no tasse (tra Serbia e Croazia)

SE RICONOSCIUTO SAREBBE IL TERZO PAESE PIÙ PICCOLO DEL MONDO

di Elmar Burchia

Si estende su un fazzoletto di terra di appena 7 chilometri quadrati a cavallo tra la Serbia e la Croazia. Non ha un esercito e le tasse sono facoltative. Il motto: «Vivi e lascia vivere». Vit Jedlicka si è autoproclamato presidente della repubblica di «Liberland», un microstato «sovrano» sulle rive del Danubio

Se riconosciuto, Liberland sarebbe il terzo paese più piccolo del mondo, dopo la Città del Vaticano e il Principato di Monaco. Stando al portale web, la «Repubblica di Liberland» ha una bandiera (gialla e nera, con un emblema in mezzo), un motto («Vivi e lascia vivere») e una lingua ufficiale (il ceco). Chiunque può diventare cittadino di Liberland, basta inviare una richiesta via mail

Il «capo dello stato», tuttavia, non è uno sconosciuto (o un pazzo) nel suo Paese d’origine (la Repubblica Ceca): Jedlicka, infatti, è membro del Partito (extraparlametare) dei Liberi Cittadini, e un convinto euroscettico. Il trentunenne racconta di essere al lavoro sulla stesura di una costituzione, «che limita in modo significativo il potere dei politici
, affinché non possano interferire troppo nelle libertà della nazione di Liberland». A modello ha preso Monaco, il Liechtenstein o Hong Kong. La micronazione, tra i comuni di Zmajevac (Croazia) e Backi Monstor (Serbia), sorge su una terra nullius alla quale i due Paesi non sarebbero interessati, spiega Jedlicka, per via delle loro dispute territoriali.

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