lunedì 25 maggio 2015

Boom di Podemos nel voto locale in Spagna: trionfa a Barcellona, è decisivo a Madrid

Crollo dei popolari del premier Rajoy che restano il primo partito. Ai socialisti Siviglia. Rivoluzione partita dal movimento degli indignados. Il leader: «Bipolarismo morto»

di Francesco Olivo

La Spagna entra nella stagione delle alleanze. Le elezioni amministrative, antipasto ricchissimo delle generali di novembre, consegnano un Paese trasformato. «Il bipartitismo è morto», esulta il leader di Podemos, Pablo Iglesias. Forse è un eccesso, il Partito popolare e il Partito socialista sono ancora nettamente i primi due partiti, ma la loro somma supera di poco il 50 per cento e per governare dovranno scendere a patti.

Podemos, la nuova forza nata dal movimento degli indignados, è, invece, sceso in piazza a festeggiare: grazie a due candidature indipendenti ha preso il potere nelle due città principali di Spagna. Il nuovo sindaco di Barcellona si chiamerà Ada Colau (in foto, sopra) è una militante dei movimenti anti sfratti.

A Madrid sarà molto probabilmente Manuela Carmena (foto sotto), giudice impegnata nella tutela dei diritti umani, arrivata di poco seconda (Esperanza Aguirre del Pp ha un consigliere in più), ma con l’appoggio dei socialisti sarà prima cittadina.

È stato un voto locale, con enormi ricadute nazionali (e forse non solo). La Spagna ha votato: il Partito popolare del premier Mariano Rajoy (in foto, sotto) continua a essere il primo partito del Paese (27%), ma perde tantissimi voti,
e praticamente ovunque avrà grandi difficoltà a governare, non avendo la maggioranza assoluta. Al contrario, se le sinistre si accorderanno potranno eleggere sindaci e presidenti delle comunità autonome.

All’inizio della notte il dato politico è già chiaro: la Spagna dovrà cominciare la stagione dei patti, cosa mai successa, almeno in questa misura, nella storia del Paese. Il Partito popolare non ha la maggioranza assoluta praticamente in nessuna regione, nemmeno nella roccaforti: Valencia e Baleari. Per i socialisti non è una grande serata, bruciano le sconfitte di Madrid e Barcellona, ma il Psoe, pur perdendo voti, resta il secondo partito (25%) tallonando molto da vicino i rivali di centrodestra. Altro dato interessante nei Paesi Baschi: Bildu, braccio politico dell’Eta, perde San Sebastian, consegnandola ai nazionalisti moderati del Pnv. Il nuovo partito, Ciudadanos è la terza forza nazionale, con il 6.55%.

I socialisti, terzi nel municipio di Madrid e quinti a Barcellona, conquistano però una città importante come Siviglia , strappandola ai popolari (sempre se con Podemos si troverà l’accordo). Ancora al sud un risultato a sorpresa: Podemos vince a Cadice, governata per anni dal Pp e forse anche a La Coruña, in Galizia, la terra di Rajoy.

Il primo segnale che qualcosa stava succedendo lo si è avuto quando sono arrivati i dati sull’affluenza alle 18: in crescita a Madrid (+ 3 per cento) e a Barcellona (addirittura +8 per cento) ovvero dove le sfide per conquistare i comuni sono state più agguerrite e dove Podemos, pur non comparendo con il proprio simbolo aveva appoggiato due candidature civiche, che hanno spopolato in campagna elettorale: Manuela Carmena nella capitale e Ada Colau in Catalogna. Nel quartier generale di Podemos si sono subito accorti che i quartieri alti di Madrid votavano meno, mentre in periferie si registravano lunghe code.

Pur essendo delle amministrative, quelle del 24 maggio sono senza dubbio le elezioni più importanti degli ultimi decenni per la Spagna. Per la prima volta si sono affacciati sulla scena due partiti, Podemos e Ciudadanos, in grado di rompere, o quanto meno scalfire, il bipolarismo, fondato sull’alternanza popolari-socialisti. Un equilibrio che è durato praticamente lungo tutta la durata della democrazia spagnola, ma che ha cominciato a vacillare sotto i colpi della crisi. Altro elemento fondamentale: a novembre si vota per le elezioni politiche, facendo diventare quello di oggi molto più che un puro test.

http://www.lastampa.it/2015/05/24/esteri/spagna-attesa-per-il-risultato-del-voto-MTyfEy9bKmhd0njkIxHbIM/pagina.html


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