venerdì 21 agosto 2015

Film lungo la Faglia di San Andreas

Il drammatico caso del Nepal lo conferma, tristemente alcune delle zone paesaggisticamente, artisticamente e storicamente più affascinanti del nostro pianeta sono a rischio. Lo sappiamo anche noi italiani, costretti ad assistere al deteriorarsi di monumenti di importanza unica o ai vergognosi crolli che ogni tanto vengono segnalati dalle Rovine di Pompei. Ma se Atene piange, Sparta non ride…

Anche negli Stati Uniti molte delle zone più sognate e ricercate dai turisti di oltreoceano vivono costantemente sotto una spada di Damocle, quella della Faglia di Sant'Andrea. Una demarcazione naturale che divide la placca nordamericana e la placca pacifica, mettendo a rischio molta parte della California e in particolare la zona di Los Angeles, dove si accumula la maggior parte dell'energia che potrebbe sprigionarsi in caso di terremoto.

Una situazione estrema, che da sempre sulla West Coast tentano di esorcizzare scherzando sul 'Big One' (l'enorme  quanto inverosimile sisma che farebbe staccare la California dal continente americano) e che oggi Brad Peyton ha scelto come punto di partenza per il suo San Andreas, catastrofico d'altri tempi arrivato nelle sale italiane.

"Gli scienziati con cui abbiamo lavorato hanno detto che tutto quello che è nello script potrebbe davvero accadere - ha dichairato Dwayne 'The Rock' Johnson, protagonista del film - e per quanto suoni come una trama da film, non è questione di 'SE', ma di 'quando'. Siamo già 100 anni in ritardo". "E' la natura", gli fa eco la sua compagna di set Carla Gugino, "non possono vincere, quello che possono fare è solo sopravvivere". Ovviamente si parla dei protagonisti del film, ma la preoccupazione è quella di molti, spaventati dalla possibilità di rivivere eventi come quelli del 1989 o peggio del 1906, quando ci fu una frattura di 430 chilometri nella California del Nord con epicentro a San Francisco.

Anche stavolta il grosso dell'azione - cinematografica, ovviamente - si svolge proprio nella città del Golden Gate, e nella sua famosa Baia. Ma vediamo anche Los Angeles crollare. D'altronde la Faglia ha una estensione di 1300 Km. Dal mare di Salton sale verso nord, nord-ovest e incontra le San Bernardino Mountains e le San Gabriel Mountains (risultati proprio dal movimento della faglia, che comincia qui a rendersi visibile) nella Big Bend, o grande piega, area di maggior pressione delle due placche. Poco sopra c'è lo splendido Carrizo Plain National Monument, la più estesa prateria erbosa dello Stato, all'interno del quale la faglia diventa particolarmente evidente come Elkhorn Scarp.


Siamo all'altezza di Los Angeles e Santa Barbara, o San Luis Obispo, ma è poco più a nord che ci si avvicina alla costa. Dalle parti di San Francisco e Santa Rosa, proseguendo a nord verso Point Arena ed Eureka, dove il percorso della Faglia si interrompe. Un percorso che - senza troppe ansie - vale la pena di esplorare, sia nelle sue parti cittadine sia in quelle più continentali. Non prima che sia troppo tardi, ma presto, per non privarsi di uno spettacolo tanto vario e diversamente emozionante.

http://www.turismo.it/oltreconfine/articolo/art/senza-paura-lungo-la-faglia-di-san-andreas-id-8596/

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